Secondo album per i tedeschi Cryptobiosis (ormai non si sa più cosa inventarsi come monicker), che ci propongono una rilettura del classico Thrash/Death Metal, in uno stile a cavallo tra fine ’80 e inizio ’90 del XXmo secolo, anche se con parecchi passaggi “tradizionalmente brutali”. L’album è un forsennato viaggiare verso ritmi velocissimi e tanta brutalità, il tutto retto da una tecnica non male. Peccato che nel contesto la produzione non brilla per nulla, mentre si avverte un certo piattume anche a livello compositivo che rende il disco a volte pesante da digerire. Cosa dire, un bel gruppo di gregari, che cerca di perpetuare nell’epoca moderna la più tradizionale brutalità, e poco altro. Comunque, per chiunque abbia voglia di riassaporare il Deathrash più bestiale ed ignorante proprio come si faceva una volta, l’album è in uscita il 12 di novembre. Passo e chiudo.
Voto: 5,5/10
Alessio Secondini Morelli