Mi fanno morire gli Alestorm! Letteralmente! Circa due anni dopo il blasonato e incensato (da pubblico e critica) settimo album “Seventh Run Of A Seventh Rum” (!!!) i piratacci britannici preferiti dal pubblico europeo non si stanno mai fermi, a meno che non li minacci di tagliar loro le mani, accorciando l’attesa per il prossimo album con un EP tutto pieno di inediti sostanziosi e variegati, di qualità spaventosamente alta, che di sicuro non sono da meno alle tracce del precedente full-length, testimoniando il felice momento creativo del quintetto di bucanieri in questione. Si parte quindi con la traccia che da il titolo all’EP, “Voyage Of The Dead Marauder”, che contiene anche la graditissima guest ormai consueta di Patty Gurdy alla ghironda e alla voce femminile, che assieme ad “Uzbekistan” (dedica ai pirati dell’omonimo Stato) costituiscono le tracce più “serie”, diciamo, dell’album, ad onta di un songwriting ragionato ed “epicamente piratoso”, pur avvezzo a dei ritmi da pazze danze d’osteria. Più complessa e similare alla struttura di un brano da musical, tra intro acustica ed intermezzi elettrici colorati da cori accattivanti, è “The Last Saskatchewan Pirate”, anch’esso molto ben riuscito nel suo complesso. Si procede quindi con l’intermezzo strumentale folkeggiante di “Sea Shanty 2” mentre lo sboccatissimo quanto frenetico inno da osteria “Cock” conclude le danze. E’ impressionante: anche nello spazio ridotto di un EP gli Alestorm riescono a coinvolgere l’ascoltatore. Ancora oggi, dopo tutti questi anni di attività, riescono a maneggiare ed “impastare” i vari stilemi del Pirate Metal con una maestria estrema. Mai mi è capitato di attribuire un voto così alto a un semplice EP, beh credo sia arrivato il momento.
Voto: 8,5/10
Alessio Secondini Morelli