Una delle band che può raccontare le storie antiche della splendida terra d’Egitto, sicuramente prende il nome di Osiris. Duo che prese forma nel 1997 con un demo tape “Storms From The East”. Sono trascorsi ben ventiquattro anni da quel momento e adesso finalmente dopo tre singoli pubblicati in quest’ arco di tempo possiamo oggi ammirare il loro debutto ufficiale, “Meanders A Soul”. Questo nuovo sigillo musicale ha un qualcosa di assolutamente speciale e vibrante, vuoi per i temi trattati che sono e saranno sempre una fonte di ammirazione, fascino e in un certo senso anche devozione verso una cultura unica. Musicalmente ci troviamo di fronte un symphonic black metal dalle tante sfaccettature, che non mancherà di lasciare l’ascoltatore col fiato sospeso, annichilendolo fin dai primi istanti dell’introduzione strumentale e orchestrale di “Seasons Of Flooding Chaos”. Si entra nel vivo di questo spettacolare album con “Of Hate, Passion And Eternity”, dove Ali Zeid Shinshi e Scott Taylor mettono in luce quello di cui sono capaci, ovvero creare delle atmosfere uniche che riportano indietro di migliaia di anni. Non si può non ammirare un gioiello fatto in musica come Forgotten Stone Of Time, brano di assoluto valore artistico, nonostante la sua ferocia che lascia scampo ma anche pregna di tanta melodia particolarmente personale e atmosferica. Continuando con Faceless Men possiamo anche apprezzare un grande lavoro di chitarre soliste da brividi, segno questo che Ali Zeid sa il fatto suo su come si usa la tecnica in favore della musica senza fare prevalere la voglia di apparire a tutti i costi. Ogni traccia ha un mood unico nel suo genere, che pesca a piene mani ovviamente dall’extreme metal di stampo sinfonico, ma che riesce a incanalare diverse sfumature tratte dalla propria terra di origine, tra l’altro la formazione della band è avvenuta tra il Cairo e Alessandria d’Egitto, due importanti città di cui non c’è bisogno di presentazioni. Probabilmente essendo affascinati in modo quasi morboso dalle storie degli antichi egizi, questo “Meanders A Soul” è recepito come un qualcosa di speciale, unico e maledettamente affascinante in maniera maniacale. Tutte le nove canzoni presenti sono da vivere dalla prima all’ultima nota, perché capaci di far nascere all’interno della propria anima delle sensazioni che raramente si provano ascoltando album del genere. La potenza e la carica delle varie “Self Destructive Nature” e “Nightsky” unite alla melodia e particolarità, non priva di brutalità, di Our Essence ed Endless Sand non ha paragoni. Non sappiamo come andranno le cose nella vita, ma una è certa: questo Meanders A Soul è un album da avere assolutamente nella propria collezione dei migliori album di sempre.
Voto: 10/10
Sandro Lo Castro