Terzo lavoro per i fiorentini Damn Freaks!!! Via il singer deluxe Iacopo Meille (chiaramente per le priorità indotte dai Tygers Of Pan Tang, di cui orgogliosamente fa parte) ed il chitarrista Marco Torri (motivi familiari), dentro Giulio Garghentini (Dark Horizon) ed il prestigioso Alex De Rosso, uno dei più rinomati axeman tricolore, che i più attenti ricordano alla corte di Don Dokken come componente ufficiale nei live della band per rimpiazzare un certo George Lynch. E’ la presenza di quest’ultimo, che ricopre anche il ruolo di produttore, a caratterizzare quello che è, senza dubbio, un ottimo disco, non solo dal punto di vista formale ma anche e soprattutto nella sostanza: dieci brani belli, coinvolgenti, raffinati, senza nessun filler… E che, naturalmente, denotano lo spostamento del sound della band da un fiero hard rock, precedentemente modellato sulla voce di Iacopo, a quel class metal riconducibile a Dokken (appunto…) e Stryper, con ammiccamenti anche a bands come Tesla, Cinderella, Bon Jovi, ecc… Insomma, gran parte di quei suoni che abbiamo amato negli eighties, ma elaborati con una personalità straripante, quella dei nostri, ben collocata nel 2023. Ideale esplicazione di quanto fin ora detto è l’opener The Land Of Nowhere, elegante ma allo stesso tempo potente e caratterizzata da un refrain micidiale. Si percepisce subito quanto sia a suo agio con questo mood operativo Giulio Garghentini, la cui voce sa essere anche graffiante, come nel blues hard rock di My Resurrection e suadente, come nella commovente ballad You Ain’t Around. Inutile dire che chi ama la chitarra avrà di che goderne dall’inizio alla fine, tra riff taglienti, contrappunti melodici ed assoli incantevolmente pirotecnici dispensati sempre al momento giusto da un Alex De Rosso in stato di grazia. Menzione a parte poi per l’eccellente lavoro della sezione ritmica di Matteo Panichi (batteria) e Giulio Rogai (basso), che mi hanno colpito per il modo discreto ed efficace con cui sostengono l’incredibile groove di un po’ tutti i brani. Provate ad ascoltare il disco in cuffia o con un serio impianto hi-fi e ne converrete anche voi. III è un disco che scorre velocemente, tanto è piacevole il suo ascolto, con la voglia di premere il tasto play per ricominciare. Per il sottoscritto l’ennesimo capolavoro targato Andromeda Relix, l’etichetta del mitico Gianni Della Cioppa. Vi dico solo (…e lo dico in fede!!!), che se questo disco uscisse per qualche etichetta un po’ più “invasiva” sul mercato o provenisse da altre lande (Svezia…!?), si griderebbe al miracolo.
Voto: 9/10
Salvatore Mazzarella