I nostrani Blue hour ghosts, provenienti da Modena, si presentano a noi con “Due” secondo lavoro, di nome e di fatto, che per un totale di poco più di quaranta minuti miscelano bene momenti melodici con schitarrate pesanti e corpose, con synth interessanti e riempitivi.
Notevole scoperta da parte di Rockshots che produce questo lavoro, che si discosta leggermente dalle proposte solite, segno che forse la label ha deciso di allargare i propri orizzonti.
Le nove canzoni non superano quasi mai i cinque minuti; “ballano” tendenzialmente tra i tre minuti abbondanti ed i quattro, solo in due momenti sfondano la barriera dei “five minutes” di un rock pesante con venature elettroniche e degli arrangiamenti quasi prog e AOR. A dimostrazione che si può essere funzionali, emozionanti senza dover esagerare con tracce estremamente prolisse.
Devo ammettere che sono colpito positivamente da questa proposta, pur essendo un lavoro nuovo e uscito da poco, talvolta vengo riportato indietro nel tempo, principalmente sui bridge e sui ritornelli, alla fine degli anni novanta ed i primi del duemila a livello di periodo storico e ribadisco a delle strutture tipicamente AOR e prog rock.
ottimi musicisti, dal primo all’ultimo, ottima la voce che oltre ad essere pulita e cristallina attira l’ascoltatore senza bisogno di strani manierismi; le chitarre passano in modo disinvolto da momenti carichi ad arpeggi e soli delicati ma decisi, un basso presente e che fa da collante non solo tra la batteria e le chitarre ma persino con i synth che sono importanti ma non invasivi.
Personalmente vi direi che “Disheartened”, la opener “Walking backwards”, “Dead in august”, “On black clouds” che è anche video e “Damn wrong” sono tracce che possono darvi il senso delle mie parole. Come sempre vi dico fate vostro questo lavoro, ascoltatelo e decidete quali possano essere le vostre tracce preferite.
In conclusione un buon lavoro di hard and heavy, con delle belle proposte e delle interessanti scelte sonore. Un lavoro che si fa ascoltare e che scorre facilmente. Non è un capolavoro, ma se tanto mi da tanto direi che i BHG sono sulla strada giusta, se non si perdono, per arrivare a produrre nel prossimo futuro un bel capolavoro. Consigliati non solo a chi “bazzica” tra hard rock, prog rock e AOR, ma a chi è interessato a musica di qualità.
Voto: 7/10
Alessandro Schümperlin