di Salvatore Mazzarella
Niente, non ce la faccio… Non ce la faccio, nonostante sia già passato un mese, a dismettere i panni del rocker, del metallaro, in favore di un’analisi ineccepibilmente fredda, lucida ed obiettiva come dovere giornalistico impone. Ma la musica è passione e gli eventi ad essa correlati hanno il compito, il dovere esistenziale di suscitare emozioni, scatenare sensazioni positive, regalare lunghi momenti di dimenticanza dai guai della vita, creare comunione tra le persone!!! Insomma, si deve tornare a casa con l’adrenalina addosso, quella che non ti fa dormire e che ti fa pensare di aver vissuto un piccolo grande sogno. Ed allora la XV edizione del Rock Metal Fest quest’obiettivo l’ha centrato in pieno e forse ha fatto anche di più. A parte che qui al sud è diventata una manifestazione irrinunciabile (…e mi permetto di dire che nel cuore dei metallari sta prendendo il posto del mitico Agglutination di cui, purtroppo, non si ha più notizia da qualche anno) ma mai, dico mai, come quest’anno amici di musica provenienti da altre città mi hanno scritto per darci appuntamento la sera del 13 Agosto… Ad un certo punto mi sono anche posto il problema di riuscire ad incontrare ed abbracciare ognuno di loro pur sapendo che avrei trascorso il mio tempo sotto il palco per ovvi motivi. Una festa! Una bellissima festa e chi c’era lo sa!!! E penso che leggendo quanto andrò a scrivere, chi non vi ha potuto partecipare rivivrà le stesse mie sensazioni! Arrivati sul posto, io e mio fratello Maurizio notiamo subito che, come ogni anno, la “perfect machine” messa su dall’associazione Rock Metal Events prevede un’ottima accoglienza fin dal momento in cui devi parcheggiare, gratuitamente sia chiaro, l’auto. Molte le persone a disposizione per un servizio d’ordine ottimale ed empatico nei confronti di tutti. Il tema della manifestazione è quello della parità di genere. For Equality One Of You è il motto abbinato alla serata, realizzata in collaborazione con la pubblica amministrazione e non solo, per mettere in atto quelle azioni di promozione sociale, uno degli scopi per cui la Rock Metal Events è nata, di cui c’è davvero tanto bisogno. Merchandising, vinili, cd, magliette, piccolo artigianato ed il mitico stand gastronomico sono la cornice a contorno di una folla variopinta, festante, che include tutte l’età… Qualche anno fa era facile trovare genitori e figli, ora ci sono anche i nipoti! Tanta, davvero tanta gente affolla la location fin da quando la prima band sale sul palco. Il team di Giornale Metal (sempre io e mio fratello…) si sposta tra palco e backstage nel momento in cui i giovanissimi Aconitum, da Bari, partono estremamente motivati con una performance che si rivelerà intensa e tecnicamente ineccepibile. Sempre dalla stessa città i Drunkhell gasano e fanno ballare il pubblico col loro spettacolare folk metal. Eccellente, spece a livello di tenuta del palco, l’esibizione dei Neurasty. Bravissimi Viviana e Gabriele, ottimo il loro modern metal. Si segnala la presenza in line up di una vecchia volpe del metal italiano! Il drummer David Folchitto, che i più conoscono per la sua militanza in Stormlord e Flashgod Apocalypse. Grande!!! Da Forlì, i Gatecloser col loro originale alternative metal generato da un crossover tra thrash ed industrial, onorano davvero il palco del Rock Metal Fest. Possiamo dire che anche quest’anno la selezione delle band di supporto è stata effettuata con estrema attenzione. Nel frattempo, a livello tecnico tutto è perfetto: suoni, luci, cambi di palco filano che è una meraviglia. Attenzione, non è affatto scontato quello che abbiamo appena scritto, per cui ulteriore plauso all’organizzazione. Poco prima che le star della serata, i Sadist, incendino i cieli della provincia tarantina, abbiamo la possibilità di chiacchierare con Trevor “Voice” e Tommy Talamanca, i componenti storici della band, che ci manifestano la loro soddisfazione per l’accoglienza loro riservata, sia a livello logistico, sia a livello umano. Sono estremamente cordiali e rilassati. Ci preannunciano il loro tour europeo e salgono sul palco. Un boato incredibile li accoglie, l’ampio piazzale della zona industriale di Pulsano è ancor più pieno e signori… non ce n’è per nessuno. Accompagnati dai bravissimi Davide Piccolo al basso e Giorgio Piva alla batteria (gli stessi hanno partecipato anche alle registrazioni dell’ottimo album Something To Pierce), pur partendo dall’intro davvero suggestiva mutuata dall’ultimo disco, offrono un’esibizione che pesca i brani della sua scaletta lungo tutti i trentacinque anni di carriera. Chirurgicamente precisi e letteralmente devastanti non fanno nulla per nascondere il loro elevato spessore di band storica del metal italiano. Trevor è un frontman eccezionale!!! Pochi come lui riescono a tenere in pugno la folla con la sola ipnotica e carismatica presenza e a scandire il ritmo dell’esibizione con i gesti e le frasi giuste, oltre a regalare quella dose di simpatia, anche durante un divertente siparietto a base di birra col pubblico, gli altri componenti della band ed i ragazzi della security. Personalmente ero ansioso di osservare in azione Tommy Talamanca, uno dei migliori axeman nazionali, nonché ottimo produttore ed ingegnere del suono, e per questo motivo mi sono collocato sotto il palco, proprio nella sua direzione. Bè, Tommy è uno spettacolo nello spettacolo!!! Sono incredibili il suo coordinamento e la sua concentrazione durante l’esecuzione delle partiture progressive ed atmosferiche che fanno parte del complesso repertorio della band, che lo vedono destreggiarsi contemporaneamente tra tastiere (mano destra), chitarra (mano sinistra), pedali singoli e pedaliera… Ma da un istante all’altro, nei momenti più estremi, esplode con naturalezza in uno sfrenato headbanging, agitando la sua folta chioma, facendo ruggire la sua chitarra in fase ritmica e donando agli ammaliati spettatori incredibili e spettacolari cascate di note durante gli assoli. Mi ha molto suggestionato l’esecuzione di Sometimes They Come Back, da Above The Light, dove l’alternanza tra suoni distorti, arpeggi puliti e tappeti tastieristici raggiunge il suo apice. Notevole, davvero notevole. Davide e Giorgio sono precisissimi e non perdono un colpo, dando prova di essere musicisti degni di far parte di questa gloriosa formazione. Un concerto splendido, che finisce in modo trionfale con la folla osannante, la band che sarebbe rimasta a suonare ad oltranza ed i carabinieri che hanno amorevolmente concesso un ultimo brano perché era terminata la fascia oraria in cui è lecito disturbare la quiete pubblica… Ma siamo sicuri che nessuno degli abitanti delle zone circostanti avrebbe detto nulla. L’empatia che negli anni si è creata tra Rock Metal Events ed i suoi compaesani è davvero unica. Basti vedere le coppie di vecchietti mischiate tra la folla, che sorridono perché attorniati da tanta gioventù!!! Maria Cristina Tomai Pitinca, ormai la regina del Rock Metal Fest a cui tutti vogliono bene, saluta il pubblico e da appuntamento al prossimo anno. Noi chiudiamo questo report tributando onore a lei, a Paolo Ventruti, il presidente, che si è sbattuto da una parte all’altra della location per assicurarsi che tutto fosse perfetto, a tutte le ragazze ed i ragazzi dello staff, sempre sorridenti nonostante il caldo e la fatica. Vi ho raccontato una favola che si svolge in un luogo fatato?! Non ci credete ?! Allora l’anno prossimo venite anche voi a Pulsano, in provincia di Taranto. Qualche altro posticino sul piazzale lo si riesce a trovare…