Con Apex Violator, i Valdrin tornano a espandere il loro universo sci-fi noto come Ausadjur Mythos, consolidando quanto già costruito nel precedente Throne of the Lunar Soul (2023). In cinque tracce dense e ben strutturate, la band statunitense offre un viaggio sonoro immersivo, bilanciando potenza e narrazione con uno stile personale e curato.
La produzione, affidata a Noah Buchanan (Mercenary Studios), è limpida ma mai artificiale: ogni strumento trova il suo spazio in un mix ricco e dinamico. Chitarre affilate, synth atmosferici, basso profondo e batteria precisa si intrecciano in composizioni che rifuggono la prevedibilità, esplorando tensioni, aperture melodiche ed episodi ipnotici.
Tra i momenti salienti:
- Poison Soul Vents, intro atmosferica e rituale;
- Black Imperial Smoke, dinamico e marziale;
- Ignite the Murder Shrine, brano cardine con videoclip ufficiale, feroce e melodico;
- The Muttering Derelict, alienante e ambientale;
- Veins of Akasha, finale epico e cinematografico.
Il concept continua la saga tra Ausadjur e Nex Animus, evocando immagini di civiltà in rovina e semi cosmici oscuri. Questa componente narrativa è parte integrante dell’EP, amplificandone l’impatto e trasformando l’ascolto in un’esperienza quasi transmediale.
Punti di forza:
- Narrativa coerente e coinvolgente
- Riff elaborati e strutture non convenzionali
- Produzione equilibrata
- Atmosfera unica tra sci-fi e black metal
Limiti:
- Durata contenuta (circa 30 minuti)
- Nessuna rivoluzione stilistica rispetto al passato
Nonostante la sua natura di EP, Apex Violator è già tra le uscite più apprezzate del panorama melodic black metal del 2025. Un lavoro che conferma i Valdrin come progetto ambizioso, capace di fondere mitologia cosmica e intensità sonora con raro equilibrio.
Voto: 8/10
Daniele Blandino
















