Di imminente uscita, troviamo il nuovissimo lavoro degli Italiani Sick N’ Beautiful, chiamato “Horror Vacui”. Premetto di non aver conosciuto la band prima di oggi, e un po’ me ne pento in quanto la musica proposta è davvero interessante e diversa dalle consuetudini. Le basi sono quelle dell’industrial rock degli anni 80 e 90, con tinte glam e horror: gli amanti di Alice Cooper e di Rob Zombie sono avvisati. I Sick n’Beautiful si sono fatti conoscere in tutta europa (e hanno consolidato un meritatissimo seguito) avendo aperto i concerti di mostri sacri come Cradle of Filth e Lordi: soprattutto i secondi sono particolarmente affini al sound della band nostrana, che ha dunque potuto offrire un valido supporto ma che risulta stare in piedi sulle proprie gambe, complice anche uno spiccato carisma dei componenti e una maniacale cura dell’aspetto artistico oltre che esecutivo: i loro costumi di scena attingono all’horror punk, sentiero già battuto certamente, ma non risulta nessuna scopiazzatura, semmai un tributo visivo (e solo in parte uditivo) ai Nine Inch Nails, ai Rammstein e a Marilyn Manson. Affascinante anche la tonalità di verde scelta per la copertina e per i nuovi outfit della band. Guardare le foto e le clip della band mentre si ascoltano le loro canzoni è davvero un’esperienza suggestiva.
Come dichiarato dalla stessa band, il nuovo disco “Horror Vacui” è il più pesante e graffiante della loro discografia, ed è pieno zeppo di inni da urlare a squarciagola in sede live, ritmi ossessivi perfetti per l’headbanging, melodie sincopate e riff al vetriolo, il tutto condito dalla controparte elettronica che non “inquina” mai il risultato, ma lo supporta nella giusta quantità offrendo un lavoro più che interessante. La voce della carismatica cantante risulta graffiante al punto giusto e specie nella power ballad “Haunted” (il mio brano preferito del disco: un’autentica gemma grezza che brilla di luce propria) offre richiami a Sandra Nasic dei Guano Apes, una vocalist che seguo dagli esordi e che adoro da quasi 30 anni.
Unico mio rammarico, semmai, è il fatto di non sentirmi esattamente il target giusto per questo tipo di band: il mio approccio ai concerti dal vivo in genere è molto statico e contemplativo: mi piace guardare i musicisti suonare per coglierne la bravura e le emozioni, ma non sono uno che salta o che si scatena. Questo tipo di musica invece, non del tutto esente da virtuosismi ma comunque legata al coinvolgimento diretto del pubblico, richiede una predisposizione mentale che ti prende solo se vuoi farti prendere. Pertanto non posso che consigliare questo Horror Vacui a tutti coloro che a colazione mangiano pane e concerti e che sono pronti a sobbalzare coi ritmi industrial: questo è senza dubbio il disco adatto a voi.
Voto: 7,5/10
Francesco “Grewon” Sarcinella