Ronnie Romero si sta ritagliando uno spazio importante nel metal mondiale, grazie anche alla sua instancabile attività e disponibilità a suonare ovunque e con generi e musicisti molto diversi fra loro , come Ritchie Blackmore’s Rainbow, The Michael Schenker Group, Lords of Black, The Ferrymen, Sunstorm e comparsate varie, fra le quali quella con i Crystal Ball.
Dopo averlo visto a Bologna con gli Elegant Weapons di Faulkner un paio d’anni fa, nel recente Frontiers Festival, dove ha proposto essenzialmente cover di classici del metal, mi è sembrato maturato a livello interpretativo, padroneggiando assolutamente il palco e cantando molto meglio, a mio avviso. Una qualità che è stata catturata live in Spagna con questo “Live at Rock Imperium Festival” in Spagna, dove il cileno Romero dialoga con facilità con il pubblico.
Il disco raccoglie essenzialmente brani della produzione solista di Ronnie Romero e dei Ferryman con Mike Terrana e Magnus Karlsson. Ne viene fuori un lp decisamente vario, con brani intensi e validi, che mostrano una band affiatata che segue il leader grazie a una buona sezione ritmica e chitarra e tastiere che sono affilate al punto giusto. La band, oltre a Romero, vede Jose Rubio alle chitarre, Fran Gil Torres alle tastiere , Andy C. alla batteria e Aurelian Dinca al basso e voce.
Forse fuorviante la scelta di utilizzare “Crossroads” come singolo e video apripista per l’album : questo brano dalla forte connotazione hard-blues non rispecchia esattamente il contenuto generale del live, che propone essenzialmente power-heavy ad alta intensità, come nella notevole e ficcante “Vengeance”. Lascia il segno anche “Cast away on the moon” in cui Romero ricorda e celebra il grandissimo Ronnie James Dio, del quale ha raccolto il testimone nei Rainbow. E che il folletto Padovani sia una fonte di ispirazione e un modello lo si percepisce dalla straordinaria cover di “Rainbow in the Dark” che esalta il pubblico, ma anche gli ascoltatori, per la grinta con la quale è stata proposta.
Altra grande esecuzione la ritmata “Ferryman” manifesto della collaborazione con Karlsson e Terrana e ottima anche la rainbowiana “Too many lies, too many masters” che si conclude sfiziosamente con un accenno di “Love ain’t no strangers” dei Whitesnake, dove Romero conferma la sua capacità di interpretare anche il blues più classico. In conclusione un compendio della carriera di Romero fino a questo momento, un bel prodotto targato Frontiers che, giustamente, crede molto nel talento e nella versatilità di Ronnie Romero.
Voto: 7,5/10
Massimiliano Paluzzi
















