Il glam e l’hair metal in Italia non hanno avuto particolare fortuna, a livello di movimento e per quanto riguarda l’emersione di gruppi in grado di raggiungere una dimensione artistica di un certo livello, anche internazionale.
Nella prima ondata metallica tricolore ci provarono i friulani Halloween, che uscirono nelle varie compilation che presentarono al pubblico il manipolo di gruppi nazionali che si cimentavano nell’heavy metal e nelle sue derivazioni. Una fugace apparizione, per loro, con il chitarrista Arthur Falcone che è stato recensito recentemente dal sottoscritto su questa testata, che ha continuato brillantemente l’attività, ma in altri ambiti.
Per il resto, poco altro. A colmare questa lacuna arrivano, per Sneakout Records & Burning Minds Music Group, i Reckless, con il nuovo “TMTT80” , che altro non è che l’acronimo del loro sogno, ovvero tornare agli anni 80.
Un’ aspirazione più che condivisibile, sotto molti profili, visto il fermento e l’entusiasmo che hanno caratterizzato quegli anni. In effetti ascoltare “TMTT80” (“Take Me To the 80s” ) è davvero come fare un salto indietro nel tempo fino ai momenti d’oro dell’ hair metal, che conquistava copertine e i cui video erano trasmessi a rotazione sulle poche tv che avevano il coraggio di farlo.
Ne deriva il fatto che le canzoni che compongono il disco sono tutte improntate a questo genere musicale, che i Reckless interpretano nel modo ortodosso e secondo gli stilemi di questo movimento che negli anni 80 fece davvero scalpore e creò tanti emuli in tutto il mondo, con capelli cotonati e vestiti sgargianti.
Il basso rombante, i cori molto marcati, le chitarre ben inserite sono certamente patrimonio di questa band. A mio parere i Reckless devono lavorare sulle composizioni vocali, che risultano piuttosto scontate, contrariamente alla parte musicale, che è vivace e molto personale. Con questo non voglio dire che la voce del cantante A.T. Rooster sia pessima, tutt’altro, ma quello che non convince è la sensazione di già sentito di questa componente e non certo la sua interpretazione.
“TMTT80s” è comunque gradevole, e a supporto di quello che dicevo prima, la song più azzeccata pare la conclusiva “Scandalo” dove la parola italiana viene usata per il controcanto, con un effetto veramente micidiale.
Il glam-hair metal dei Reckless da Vicenza è molto divertente, a partire dalla title track che è veramente il manifesto del gruppo, con riff e struttura musicale molto intriganti e un grande assolo della chitarra. Molto più ruffiana “Countach” che è stata utilizzata come primo singolo e video del gruppo, mentre “Workout” contiene l’esaltazione per il lavoro in palestra, perché gli eroi hair metal devono avere fisici ben scolpiti. Si gioca con le parole con “Chic and destroy” con una notevole digressione del basso e un riff decisamente aggressivo. I Reckless sanno suonare e lo dimostrano con “Rock hard in my party” dove si apprezzano un break di basso e un altro ottimo assolo, con l’unico neo dell’inserimento di un incomprensibile effetto finto live, veramente superfluo. Gloria anche a una brillante doppia cassa in “Red Lips” , mentre “Raise your fist” è forse troppo tirata per la voce del cantante, che si riscatta alla grande nella ottima “Back in time”, altro brano molto azzeccato.
In definitiva un disco certamente molto buono, con margini di miglioramento nelle composizioni vocali, che proietta i Reckless nell’olimpo italiano del genere hair metal, di cui sono degnissimi interpreti.
Voto: 7/10
Massimiliano Paluzzi