di Barbara Scardilli
L’intervista ai Mutonia ci offre l’opportunità di immergerci nella metamorfosi artistica della band, un viaggio che li ha condotti dal palcoscenico di X Factor a “Malèssere”, il loro debutto in italiano. Il concept album, composto da 14 tracce, si presenta come un caleidoscopio di esperienze giovanili, una narrazione autentica e senza filtri di vita, amori e disincanto.
Sarà un’occasione per conoscere i Mutonia nel momento in cui abbracciano la propria autenticità e si lanciano in un viaggio musicale che promette di toccare le corde più profonde dell’anima.
“Malèssere” è il vostro primo disco in italiano. Qual è stata l’ispirazione dietro questa scelta e come vi siete sentiti nel creare un album nella vostra lingua madre?
Dopo aver lavorato in studio con Manuel Agnelli ci siamo detti che in fondo era l’ora di tornare a scrivere in lingua (“tornare” perché in pochi sanno che in realtà noi nel 2011 registrammo un disco di brani in italiano ma che ascoltammo poi solo noi e i nostri amici intimi). Mi sono sentito a mio agio a scrivere in una lingua che parlo da quando ero bambino.
Il vostro disco esplora il concetto di “Malèssere”. Potete spiegarci come avete sviluppato questo tema e come si riflette nelle vostre esperienze personali?
Noi spesso diciamo che questo disco è stato totalmente vomitato a fine “Fuckin’ Tour” (settembre 2022).
L’ispirazione la prendiamo dalle nostre vite, quello che accade a noi e quello che vediamo accadere e in 15 anni ne abbiamo viste di cose (soprattutto negli ultimi 2 anni).
Viviamo in una società frettolosa, distratta, malata, indifferente, questa è la verità, per noi è bastato osservare le vite per far sì che arrivassero i suoni disturbanti e i testi a descrivere quello in cui viviamo.
MALÈSSERE racconta di come viviamo e conviviamo con le proprie paure che ci accompagnano da una vita, che sono vere e proprie compagne di vita e del male che ci circonda. Il disco dice chiaramente che è inutile cercare di sopperire queste emozioni ma più che altro conviverci. 🙂
Parlateci della vostra esperienza a X Factor nel 2021 con il brano “Rebel”. In che modo quella esperienza ha influenzato il vostro percorso musicale?
X Factor è stato una grande vetrina per noi, per poter far ascoltare la nostra musica e arrivare poi a trovare così tante persone con i nostri stessi gusti musicali con cui passare serate, notti e concerti unici, speciali.
Si è creata una vera e propria famiglia attorno a noi grazie al programma.
“Malèssere” è definito come un concept album. Come avete strutturato le storie nelle vostre canzoni e cosa volete che gli ascoltatori portino con sé dopo aver ascoltato l’intero album?
Guardando la realtà, osservando.
Tutti i brani sono collegati da questo filo rosso appunto, ogni brano porta dentro di se un significato ben preciso che si collega al brano dopo (anche l’ordine dei brani non è scontato).
Stiamo ricevendo commenti sul disco e siamo felici di poter dire che gli ascoltatori, sono totalmente catturati dal concept che è attuale più che mai.
Volevamo che la gente capisse che “ok è un disco rock, energico, divertente, che fa pensare” ma c’è anche una tematica che aleggia sul lavoro, ovvero la sanità mentale (di cui non se ne parla mai abbastanza).
Durante il vostro “Fuckin’ Tour”, avete avuto l’opportunità di suonare in diverse città italiane. Qual è stata la vostra destinazione preferita e quale momento del tour vi ha lasciato un ricordo particolarmente significativo?
Roma, Milano sicuramente tra le nostre preferite, ma anche Taranto ci ha dato molto, così come Piancastagnaio, Pesaro, Urbino, in ogni città abbiamo lasciato un pezzo di cuore.
Il vostro stile musicale è descritto come “Fuckin’ Rock”. Come si traduce questa energia e potenza sul palco durante i vostri concerti? C’è una canzone in particolare che sentite incarna al meglio l’anima dei vostri live?
In questo disco crediamo che “Malèssere”, “Vivo”, “Amica Fragile”, “Indifferente” … Ah, tutte incarnano quel significato!
La nostra essenza è questa: musicalmente nudi e crudi, diretti, questo è il rock dei MUTONIA, questo è il rock. Comunicazione. Arrivare in modo semplice alla gente.
Come preparate la vostra setlist per un concerto? Ci sono canzoni che preferite suonare dal vivo rispetto allo studio, o viceversa?
In questo momento stiamo semplicemente suonando la scaletta del disco!
Possiamo dire che ci sono molti brani che rendono molto meglio dal vivo ma anche perché abbiamo il pubblico che fa parte del concerto con noi! 🙂
Avete qualche aneddoto insolito da condividere riguardo ad uno dei vostri concerti? Qualcosa dietro le quinte che i vostri fan potrebbero trovare interessante?
Sul palco accadono le cose più normali in realtà (apparte quando suonammo in Molise e ci portarono un vassoio di salsicce sul palco a metà concerto!!).
Infine, quali sono i vostri progetti futuri per i concerti? Ci sono nuove mete che vorreste esplorare o nuovi elementi che vorreste introdurre nelle vostre esibizioni live?
Vorremmo introdurre magari mmmh, cose, chissà! Ci penseremo!!
Abbiamo altre date in arrivo:
02/12 – Il Principe In Bicicletta – Treviso
03/12 – Fine Di Mondo – Verona
07/12 – Caffè Letterario – Barletta (BA)
08/12 – Castello d’Aquino – Avellino
09/12 – Tambourine – Seregno (MB)
22/12 – Betto – Frosinone
06/01 – Drunk in Public – Morrovalle (MC)
19/01 – Mercato Nuovo – Taranto
…e altre si stanno aggiungendo.