Nessuna nota biografica per gli statunitensi Larvae, che a quanto pare si dilettano a proporre un melange di Doom Metal mortifero incrociato con influssi Death/Black, piuttosto monolitico e allo stesso tempo anche monotono. Sembrerebbe di ascoltare, all’interno dei solchi di questo loro secondo album “Entitled To Death” (orgogliosamente autoprodotto), la tradizione di band dallo stile minimale che infestarono l’underground più malsano degli anni ’90 del XX secolo, quali i finlandesi Unholy e Thergothon, oppure i connazionali Winter. Seppur spesso i nostri aggiungano influenze sfacciatamente sabbathiane, con un pizzico dello Sludge più malsano. Ogni brano si basa su pochi genuini stilemi, sviluppandosi in lunghezza tra passaggi lenti e mortiferi e tempi “mosheggianti” che si trasformano come nulla in blastbeat di sapore Black Metal. E’ difficile mantenere un certo filo logico lungo l’ascolto di tutto l’album, e non aiuta neppure una performance vocale monocorde che pecca di espressività. Nient’altro che un disco realizzato per chiunque sia avvezzo sulle sonorità più minimali, quasi mantriche, nell’ambito del Metal estremo, con l’aggiunta di un certo controsapore mortifero e tombale. Diversamente, consiglierei di ascoltare qualcosa di differente. I Larvae sono solo così, prendere o lasciare.
Voto: 5,5/10
Alessio Secondini Morelli