La band anconetana, di Osimo, Io e i gomma gommas(che scimmiotta il nome e non solo, lo vedremo tra poco, degli statunitensi “Me first and the gimme gimme gimmes”) oltre ad aver spento le venti candeline spente ha al proprio parterre diversi album.
A gennaio sono usciti con “…E vennero fuori i lupi” (palese rimando sia per il titolo che per la copertina alla band americana dei Rancid ed è una decisione assolutamente più che voluto).
La cosa “singolare” è trovare sedici cover famose del pop e cantautorato italiano; ma le analizzeremo poi. Inoltre troviamo diverse ospitate di diversi soggetti quali Toffolo dei Tre allegri ragazzi morti, Urbizu(La Excavadora, Marky Ramones), Zagaglia(Gli amici dello zio pecos) e Santini (noto violinista).
Strutturalmente siamo di fronte ad un modus operandi molto simile, vedi proprio le scelte di rielaborare le cover, ai, già menzionati, Me First And The Gimme Gimmes(per chi conosce la band). Quindi, per chi non conoscesse la band, punk rock scanzonato, ma non approssimativo, quindi abbiamo una versione “punk” di brani storici come “Lo Shampoo”, “Eppur mi son scordato di te”, “Tanto per cantà” che è anche video in stop motion con Toffolo che oltre ad essere parte del brano è palesemente anche uno dei personaggi del video, “Samarcanda”, “Il Tempo di morire”, “Disperato erotico stomp” etc… . Nei fatti la band rilegge canzoni di fine anni sessanta e settanta con il loro appeal e la loro attitudine punk.
La band fa sapere che: “l’album è stato registrato nel nostro studio tra Novembre 2019 e Febbraio 2020, con il progetto di pubblicarlo prima dell’estate 2020. Ovviamente il progetto è poi saltato a causa della pandemia, e ci siamo ritrovati ad ascoltare il disco da soli per più di un anno e mezzo senza poterlo pubblicare, facendo crescere sempre di più in noi la voglia di farlo ascoltare al nostro pubblico.
Vederlo materializzarsi ora è quindi davvero incredibile, e non vediamo l’ora di presentarlo anche in concerto!”
Quindi sapere che la band ha dovuto/voluto attendere a far uscire il lavoro per poterlo portare live è encomiabile. Fermo restando che è una scelta che molte band hanno intrapreso e non sono gli unici.
Non c’è, diciamo, una serie di brani migliori degli altri, semplicemente perché siamo di fronte ad un album di cover; la cosa interessante è la rilettura ruvida messa in campo dalla band. Diciamo che vale la pena per la parte di ri arrangiamenti e di registrazione. Di per sé quindi la valutazione si “limita” a quello; dato che abbiamo sedici cover, ribadisco, e quindi non abbiamo la parte di analisi legata per quello che compete la creatività diretta della band.
A conclusione abbiamo un lavoro di cover in versione punk interessante, nostrano, suonato e registrato bene e complessivamente molto carino. Non è certo un capolavoro di novità, ma è un buon lavoro e scorre velocemente e rimane in testa oltre a far sorridere anche per la versione punk di certi classici italiani. Vale la pena ascoltarlo.
Voto: 7/10
Alessandro Schümperlin