Prototipo dell’aor di lusso, fatto di chitarre tirate, ma su un tappeto sonoro di grande classe con le tastiere protagoniste, la musica dei Find Me è una delle migliori espressioni delle produzioni della Frontiers. Non è un caso, infatti, che Serafino Perugino segua in prima persona il lavoro di questa band di ottimo livello.
“Nightbound” è il quinto album di questo gruppo che unisce artisti americani e europei, con il contributo in ben tre brani, in fase compositiva, di un artista fra i migliori nell’aor mondiale : Jim Peterik dei Survivor e prolifico partecipante a diversi progetti.
Il sodalizio Find Me mette insieme due personaggi di spicco del metal melodico mondiale : lo svedese Daniel Flores e l’americano Robbie La Blanc. Il primo è produttore, tastierista, batterista e compositore, mentre La Blanc è la straordinaria voce che anima questo progetto. Gli altri musicisti sono Andi Kravljaca alle chitarre, Jonny Trobro basso , Rolf Pilotti – piano e organo e Fernando Brito alle percussioni.
Ogni passaggio è di gran classe, il disco è di un livello assoluto e si candida nell’olimpo del genere, specialmente per chi ama, come me, le tastiere trainanti con la chitarra a sostegno. E’ il caso della gemma di questo lavoro : “Can’t wait here anymore” , sublime esempio di un pomp-aor veramente strepitoso, non a caso scelto come singolo e video apripista . Dicevamo della perfezione e dell’equilibrio della musica proposta da Find Me e l’iniziale “Never be alone” ne è un esempio scintillante : voce, tastiera, chitarra e sezione ritmica sono sapientemente correlate per un brano che nei bridge propone il meglio di se.
Anche la parte solistica è brillante, sia pure funzionale al brano e mai troppo lunga. L’idea che trasmette Find Me è di una squadra, nonostante ci sia l’oceano di mezzo.
Ci si muove in ambito aor ma anche hard rock ultra-melodico, se prooprio vogliamo trovare una differenza, come la title-track, altro brano notevole, con una linea vocale davvero di classe e un assolo di prim’ordine , oppure, in modo ancora più accentuato, la conclusiva “The time has come”.
Non manca la ballata, molto melodica ma non certo stucchevole, “I see you in everyone”, mentre “Distant lovers” ha un inizio Bon-Jovi style, ma poi il brano rientra nell’alveo dell’aor proposto da Find Me, in modo molto personale, con un assolo strepitoso, uno dei migliori del disco.
“Love is find a way” è più “americano”, ricordando certe partiture dei Journey e affini, mentre, se vogliamo continuare nel gioco delle somiglianze, tenendo ben presente sempre la grande personalità di Find Me, “Speechless” ha qualcosa dei Survivor di Jim Peterik. Molto giovanile anche nel testo “Walk through the fire”, brano molto facile e adatto all’airplay, mentre “Said and done” si poggia su una linea chitarristica incisiva e un coro altrettanto efficace, con un controcanto molto bello. La tastiera torna assoluta protagonista in “Savage Blue”, altro pezzo che si avvicina alle ballate elettriche tipiche dell’aor statunitense.
Gran bel disco, sicuramente.
Voto : 8 / 10
Massimiliano Paluzzi