Endless è il titolo del nuovo album, perché lo avete scelto?
Andrea: Il titolo dell’album è stato scelto in quanto descrive esattamente l’arco temporale del concept. Il concept, per sommi capi, parla della continua ricerca di un qualcosa che manca nella vita di tutti noi e delle varie scelte che hanno portato un individuo ad essere ciò che è ora. Da qui nasce il pensiero di immaginare come potesse essere stata la sua vita in caso di scelte differenti ma, anche in quel caso, ci sarebbero comunque delle ulteriori mancanze e rivalutazioni….un ciclo senza fine, “Endless” appunto.
Copertina dove domina il rosso. Chi se ne è occupato e cosa vuole trasmettere?
Andrea: l’autore di quest’artwork, cos come del precedente “Life” è stato Travis Smith, artista che non creda abbia bisogno di presentazioni soprattutto nel mondo del metal. Il rosso domina in quanto, di per sé, il concept è drammatico, l’infinita ricerca porta a considerazioni / scelte amare e la consapevolezza che ci porta a guardare indietro identifica un presente/futuro incerto.
Disco molto più prog anni settanta rispetto al passato. Concordate? Come mai questa attitudine?
Andrea: Assolutamente, il nostro intento era proprio questo, ritornare indietro a quelle sonorità 70s che tanto ci hanno ispirato nel corso della nostra crescita musicale, gruppi come Spock’s Bears, Kansas, Jetro Tull, King Crimson….sono tutti capisaldi del nostro background artistico. Questa vena prog è sempre stata molto attiva in ognuno di noi e durante la scrittura di Endless ci siamo trovati a considerare molto più questo aspetto che quello prettamente metal che ci ha sempre identificati. Inoltre, grazie alle abilità di Simone nella scrittura e di Emanuele nei vari strumenti, abbiamo deciso di inserire nuove sonorità, flauti, campane armoniche e via dicendo….è stato tutto molto nuovo e divertente.
La capacità maggiore dei DGM è quella di ammaliare con qualsiasi melodia. Quale ritenete sia il pregio principale di questo album?
Andrea: Dal mio personale punto di vista credo che il pregio sia l’uniformità che l’intero disco comunica. E’ una storia, dall’inizio alla fine, ogni brano è la conseguenza del precedente…è un libro da “ascoltare” tutto d’un fiato, che ti accompagna in un viaggio, non infinito fortunatamente, che ti porta in luoghi onirici e ti dona forti emozioni. Questo per me è il pregio di Endless.
Che differenze ci sono con il suo predecessore?
Andrea: Beh anzitutto il fatto che Endless sia un concept e Life non lo fosse è già una grossa differenza proprio per come sono state concepite le canzoni. Sia chiaro, “Life” è fenomenale, ha dei pezzi stupendi e ne puoi prendere uno a caso e sentirtelo infinite volte. “Endless” è lo considero come “unico brano”, non riesco a prendere solo un pezzo e non ascoltare gli altri. Poi ovviamente c’è la scelta stilistica, Life è più metal, nonostante le melodie siano sempre avvolgenti, Endless è molto più rock…..differente nei suoni e negli arrangiamenti.
Avete avuto un approccio compositivo differente rispetto al passato?
Andrea: No, a dir la verità l’approccio è stato sempre il medesimo, non è cambiato il metodo ma eravamo tutti su altre frequenze.
Ci sarà un tour con delle date live a supporto?
Andrea: siamo appena tornati da un breve tour in Giappone, abbiamo già dei festival pianificati per la primavera / estate e ci saranno altre date da qui alla primavera, poi arriveranno altri dettagli, quindi, sì! Stiamo pianificando molte date per promuovere Endless e Life anche che non ha goduto di un gran supporto da questo punto di vista.
Momentum è stato uno dei vostri album di maggiore successo. Può essere considerato come uno dei vostri migliori lavori? O comunque ha rappresentato un punto di svolta per voi?
Andrea: Allora, direi che i punti di svolta nella carriera dei DGM dall’ entrata di Simone, Emanuele e Mark siano due. Il primo con “FrAme”, il disco della rinascita con la nuova formazione, il secondo con “The Passage” con il quale abbiamo sicuramente fatto un gran salto in avanti. “Momentum” è stato il disco della consacrazione della “nuova strada” che ci ha proiettati più all’estero che in casa, non che non sia importante ma lo colloco tra i due punti espressi sopra.
Da un punto di vista tecnico siete una band di straordinario talento. Ritenete di aver raccolto meno rispetto a quello che meritate?
Andrea: ti ringrazio per il complimento, riguardo alla tua domanda….mah, non saprei sinceramente… A prescindere dal talento o meno, credo che noi, come altre band italiane, siamo un po’ lasciati in secondo piano nella scena metal/rock mondiale. Qui si apre il concept dell’album “ e se non fossimo stati italiani? E se invece di alcune etichette ne avessimo preferite altre? “ ahahaha però scherzi a parte, siamo contenti che la gente che ci segue e che ci conosce ci apprezza non solo per l’aspetto tecnico/musicale ma anche per quello che siamo come persone. Nel tempo siamo riusciti a conquistare quello che molti secondo noi non hanno, il rispetto verso ciò che facciamo e che siamo, ed è una cosa che per noi è fondamentale e della quale non molti riescono a goderne. Per questo motivo non smetteremo mai di ringraziare tutti color che ci hanno sempre supportato nel tempo.