8 Kalacas sono una band stranissima, ma ti frega subito. Non puoi farne a meno, non puoi non ballare e non puoi scatenarti.
Prendi gli Ska p miscelali con heavy classico, System of a down, del vago sentore di metalcore e balla fino a che non cadrai morto di stanchezza. Ecco cosa trovate dentro a Fronteras
facciamo un po’ di storia della band: nascono nel 2003, miscelano già dal 2003: ska, hardcore, musica tradizionale messicana e nu metal. Il risultato è assolutamente devastante. L’esperienza quasi ventennale si sente in ogni aspetto tecnico ed emozionale.
Non puoi mollare quest’ascolto e comunque quando l’hai terminato punti a riascoltarlo. Tutto è gestito in modo ottimo e senza pesanti sbavature.
La situazione legata alla parte compositiva, degli arrangiamenti, delle registrazioni, missaggio, e post produzione non è assolutamente comune e scontata. Perché passare da un meltin’ pot interessante ad una cialtronata è facilissimo, ma i nostri sono palesemente abilissimi nel coinvolgere l’ascoltatore a livello totale.
In questo caso oltre agli strumenti “classici” di chitarre, basso, batteria e doppia voce(pulita è distorta) troviamo la sezione dei fiati e riuscire a mettere insieme tutto senza perder qualità e senza penalizzare uno o più strumenti è un lavoro di altissimo livello qualitativo e di risultato.
Chitarre che vanno dal distorto “classico” passando per le chitarre in levare dello ska e del raegge(da cui lo ska nasce per altro) cambiando registro e appeal è speciale; basso coinvolgente e bello corposo. Batteria sincopata e mitragliante come un tamburo di uno sciamano ti obbliga a saltare e ballare; i fiati ottimi e speciali anche loro. Non hanno una forma invasiva ma sono sempre presenti e nei punti giusti e nei metodi ruffiani che aumentano la voglia di danzare. La doppia voce fa avere le due anime della band, quella pulita è critica e quella rabbiosa e distorta.
Poter fare arrangiamenti, pre e post produzioni se non si è concentrati e focalizzati non è semplice. Inoltre con testi concreti e che se in un primo momento ti fanno scatenare, ma allo stesso tempo ti da la visione amara di un immigrato ispanico nel mondo a stelle e strisce.
“Frontera”, “R2ritmo”, “Mutante” “Garras”, “Esquizofrenia”, “Luz y fer”, “Labios Negros” vi daranno il senso delle mie parole.
Si sentono tutte le anime del centro e del sud America miscelate con il metal, con lo ska, con la rabbia, con la rivalsa, con la voglia di emancipazione e con la forza di chi non si piega ad una situazione infausta.
Sinceramente trovo questo “Fronteras” una bellissima release ed un gioiello scoperto quasi per caso. Non ha il 10 su 10, perché non è un capolavoro, ma è un disco superlativo e di grandissimo impatto e quindi non poteva che essere un nove pieno ed anzi un nove e mezzo.
Concludendo, ottima release, ottimo album e certamente spero per la band una lunghissima carriera. Vale veramente la pena ascoltarli.
Voto: 9.5/10
Alessandro Schümperlin