Certo non c’era miglior modo per festeggiare il suo 70 compleanno, il buon Udo (storico frontman degli Accept) decide di rendere omaggio agli artisti che lo hanno influenzato durante la sua lunga e scintillante carriera. Come in tutti gli album di cover ci sono pezzi meglio riusciti e pezzi riusciti meno bene. In questo “My Life” però ci sono alcune canzoni davvero notevoli. La scelta poi di mantenersi fedeli, per quanto possibile, alle versioni originali aggiungendo solo quell’impronta heavy metal teutonica ha sicuramente giovato all’intero lavoro, facendo sì che tutto l’album scorra in maniera omogenea.
Come detto ci sono versioni di pezzi come “Faith Healer” (Alex Harvey) o “Sympathy” (Uriah Heep) che non aggiungono molto al valore della canzone. Si cambia registro con “Fire” (Crazy World Of Arthur Brown), “Hell Raiser” (The Sweet) e soprattutto con “They Call It Nutbush” (Tina Turner). Queste tre canzoni posseggono un groove mostruoso e la voce ruvida e tagliente di Udo si adatta in maniera strepitosa. Passo falso a nostro parere “Man On The Silver Mountain” (Rainbow era Ronnie James Dio) che essendo forse la più fedele all’originale non regge assolutamente il confronto. Molto belle anche “No Class” (Motörhead), Rock And Roll (Led Zeppelin), T.N.T. (Ac/Dc, vista le similitudini col timbro di Brian Johnson). Estremamente godibili “Hell bent For Leather” (Judas Priest) e “He’s A Woman, She’s A Man” (Scorpions) ben interpretate dalla band e da Udo. Discorso a parte per “Paint In Black” (The Rolling Stones) che, pur essendo stata metallizzata a dovere, non convince più di tanto. Certamente rimane inferiore all’originale ma anche alla versione dei Saxon e a quella, di molti anni fa, dei Rage. Ci sono poi canzoni particolari, quelle che non ti aspetti, come “The Stroke” (Billy Squier) e “Jealousy” (Frank Miller). Specialmente quest’ultima è rivisitata donandole un taglio epico e solenne. In “Kein Zurück” (Wolfsheim) se non andiamo errati è la prima volta che Udo si cimenta con la lingua madre e il risultato è ottimo. Le canzoni strepitose a nostro parere sono “We Will Rock You” (Queen) completamente trasformata in un heavy metal travolgente e “My Way” di Frank Sinatra posta chiusura. Quest’ultima è praticamente uguale all’originale ma ci dà modo di apprezzare la bellezza della voce di Udo quando si cala nel ruolo di “chanteur de charme”.
In definitiva “My Way” è un’ottima introspettiva che va ad esplorare gli artisti che hanno contribuito a formare il background musicale di un grande artista come il “colonnello” Udo. Se amate gli Accept e la sua carriera solista l’acquisto è d’obbligo.
Voto: 7,5/10
Fabrizio Tasso