Non è certo la prima volta che su Giornale Metal trovano spazio dischi che con il metal hanno poco o nulla a che spartire. Personalmente mi è già capitato di occuparmi di lavori affini a quello in esame: produzioni artistiche riconducibili a un country rock prevalentemente acustico, attraversato da sonorità che sembrano provenire da terre lontane e da un ampio ventaglio di influenze, tra cui spiccano la psichedelia e il prog d’annata.
È successo con Me and That Man, progetto parallelo di Nergal dei Behemoth, e con Perseo Miranda. Sulla stessa lunghezza d’onda si collocano ora i Tantric Love Charmers, protagonisti di un disco che ha davvero molto da dire e che merita un ascolto attento, anche – e forse soprattutto – da parte di un pubblico non abitualmente legato a queste sonorità.
Dietro il moniker dal sapore esoterico si celano due musicisti di grande esperienza: Moreno Viglione, che si occupa praticamente di tutta la strumentazione, e Stefano Diamanti, autore di una prova vocale estremamente poliedrica. Questo lavoro nasce chiaramente dal desiderio di esplorare territori espressivi personali e non convenzionali, dando vita a un’opera intensa, impegnativa e artisticamente riuscita.
Accanto all’interesse musicale, il disco è sorretto anche da un concept narrativo suggestivo, che funge da filo conduttore dell’intera opera. Una storia complessa, sospesa tra amore e immaginazione, che accompagna l’ascoltatore lungo un percorso emotivo ben definito.
I toni sono prevalentemente malinconici, come emerge chiaramente in “Butterfly Bolero”, dove su una base acustica si insinua un suono continuo e cupo, capace di scuotere l’anima, seguito da un assolo che ne riprende l’essenza emotiva. “Lady of the Rainbows” assume una struttura più corale, con un’ispirazione marcatamente country, mentre la componente psichedelica attraversa l’intero disco, emergendo con decisione in “Just a Gamble”, brano che valorizza ulteriormente le linee vocali.
In “In the Next Life” fa la sua comparsa Gianna Chillà alla voce, accompagnata da un pianoforte morbido e avvolgente: una ballata sofisticata, intima e personale. Il clima cambia con “Palabra Magica”, che introduce un’atmosfera più vivace e quasi ottimista, in contrasto con la malinconia di molti passaggi precedenti.
“Thru the Cracks of Time”, singolo pubblicato un mese prima dell’uscita dell’album, è una sorta di marcia country-rock acustica, impreziosita da battimani e da una notevole scorrevolezza. “A Simple Song” ne riprende in parte le caratteristiche, mantenendo un approccio diretto e comunicativo.
La chiusura è affidata a “The Music Is Over”, brano di forte impatto emotivo che trasmette l’inquietudine di un percorso che sembra giungere, almeno temporaneamente, alla sua conclusione. La comparsa della prima chitarra dal sapore quasi hard rock, affiancata al banjo – vero strumento simbolo di questo debutto – sembra voler rappresentare passato, presente e futuro di un duo che dimostra grande classe e sensibilità artistica.
I Tantric Love Charmers, grazie al talento di Viglione e Diamanti, si rivelano musicisti maturi e ispirati, capaci di dar vita a un lavoro autentico e ricco di sfumature, che lascia presagire ulteriori produzioni di alto livello.
Voto: 7,5/10
Massimiliano Paluzzi















