Leggere il presskit dei Secret Rule mi ha lasciato a bocca aperta e mi ha fatto in parte vergognare. A bocca aperta perchè una band attiva da appena 11 anni ma che ha già sfornato ben 10 album; mi sono invece vergognato del fatto che non avevo mai sentito parlare di loro prima d’ora. Prometto di rimediare e di recuperare tutta la loro discografia, anche perchè non sono davvero niente male.
I Secret Rule sono una band italiana autrice di un metal molto moderno e ricco di sfumature e sfaccettature. Ammetto, quando ho sentito i sintetizzatori sull’intro del nuovo album, di aver pensato “oh no, un’altra band symphonic” ma mi son dovuto ricredere: si, ci sono certamente le parti sinfoniche nel disco ma non ne sono l’elemento predominante. Vi sono intercalari che ricordano un po’ l’alternative rock degli Evanescence, un po’ le parti industrial degli Elyose, un po’ le atmosfere nu-metal dei Guano Apes. Come anticipato non conosco (ancora) i precedenti album della band e pertanto non posso fare confronti, nè testimoniare su un’eventuale evoluzione o involuzione del loro sound rispetto a quanto registrato in precedenza: posso tuttavia dire che “X” sa davvero il fatto suo, catchy e diversificato ma non per questo banale o inconcludente. Le tracce scorrono via che è un piacere e in men che non si dica ci si trova già a fine album, tuttavia sebbene apprezzi la coesione fra di esse, nessuna mi ha particolarmente colpito in modo da eleggerla a “preferita”, avrei gradito la presenza di una o più canzoni trainanti ma non è stato questo il caso. Ribadisco tuttavia che il nuovo lavoro dei Secret Rule, “X”, si difende bene ed è in grado di piacere sia ai fan della band e sia a chi – come me – non li conosceva ma apprezza sempre le sperimentazioni e le produzioni fuori dai “binari”. Ascoltateli con una mente aperta e non vi deluderanno.
Voto: 7/10
Francesco “Grewon” Sarcinella















