Inizio questa recensione confessando che non amo particolarmente i dischi strumentali, in linea generale preferisco quelli cantati con eventualmente qualche brano strumentale a contorno.
In questi ultimi mesi pero’ mi sono dovuto ricredere, ascoltando prima l’ultimo disco solista di Kiko Loureiro “Open Source” (disco comprato dal collega di redazione “Max” Paluzzi, in occasione della masterclass tenuta da Kiko presso il Santomato live club) e ora questo “667” del chitarrista ligure Pier Gonella (da me piu’ volte definito come il “Malmsteen” italiano).
Sgombriamo subito il campo da ogni possibile equivoco (dato il precedente paragone): non si tratta di un disco di metal “neo-classico”, ne’ di un disco di “virtuosismo” fine a se stesso; lontanissimo dalle produzioni dei Necrodeath o dei Labyrinth, forse presenta alcune affinita’ con melodie e fraseggi che troviamo nei Vanexa.
Questo “667” e’ composto da nove tracce ottimamente bilanciate, tutte strumentali e dal minutaggio complessivo di circa 36 minuti (che per un disco strumentale e’ il suo); stilisticamente molto variegato, riesce a mettere in risalto il gusto per la melodia raffinata che da sempre contraddistingue le composizioni di Pier.
Le composizioni sono ben strutturate, Pier evidenzia ed esalta la traccia in se’, la sua linea melodica portante.
Le trame di chitarra sono tutte al servizio del brano e non rappresentano un esercizio di pura tecnica / virtuosismo fine a se stesso, che porterebbe a dire “guarda come sono figo ? visto come suono ?” No, non e’ questo il desiderata di Pier, ragazzo estremamente umile quanto bravo (ed e’ uno che se lo potrebbe permettere eccome !).
In diversi frangenti la chitarra di Pier sembra quasi “parlare” (“Margarita” e “Holy Water” su tutte), nel senso che riesce a “sostenere” la traccia senza fare sentire la mancanza delle parti vocali: e’ la chitarra stessa a svolgere tale funzione al posto della voce, diventandone il perfetto surrogato.
Se devo azzardare un paragone questo disco mi ricorda alcune produzioni soliste di Joe Satriani, in particolare “Surfing with the alien; basti ascoltare “Floor 666” (la miglior traccia del lotto) per rendersi conto di quanto il paragone non sia cosi’ campato per aria.
Per gli amanti delle sei corde e non, acquisto consigliatissimo !
Voto: 8/10
Stefano Gazzola