Tony Tears è un nome il cui culto, anche a livello internazionale, è sempre in crescita. Il motivo? Serietà, convinzione, amore verso la propria musica e verso il concept esoterico che la ispira: in un mondo avvinto da superficialità e perdita di spiritualità, il pubblico più sensibile questi valori li cerca e li percepisce.
Parlare con Antonio Polidori, deus ex machina della band, è sempre interessante e diventa un onore quando si apre come non mai alle nostre domande, parlandoci della sua esperienza esoterica, regalandoci particolari inediti ed anche qualche anticipazione in esclusiva, specialmente per quel che riguarda l’imminente album La Società Degli Eterni.
Ciao Antonio, finalmente l’occasione per risentirci. Abbiamo tanto di cui parlare e la prima cosa che ti chiedo è quella di tracciare un doppio bilancio: in prima istanza, com’è andata con quello che è, secondo me, lo spartiacque col passato dei Tony Tears e cioè il bellissimo the Atlantean Afterlife ?
Ciao Salvatore, Ciao a tutti. The Atlantean è andato bene. Da un punto di vista delle vendite sono quasi esaurite le copie in vinile e credo non sia diverso per i Cd’s. Le recensioni e i riscontri a livello internazionale sono stati tutti positivi. A livello live con le nuove scenografie che abbiamo realizzato, purtroppo, c’è stato fin’ ora un solo concerto a Genova, anche a causa della persistenza del covid che è continuato ed ha rallentato tutte le possibilità che si stavano palesando. Comunque nell’insieme direi che è un bilancio molto positivo per l’album.
Proseguendo, dato che è ormai passato qualche mese dalla sua pubblicazione, com’è andata col tuo ottimo lavoro solista Pains, sempre a nome Tony Tears, che abbiamo recentemente recensito su queste pagine virtuali ?
Essendo passati solo alcuni mesi direi che non sta andando male. Sono già uscite tre interviste (con questa) tra cui una cartacea in Messico per un giornale importante di cui ora non ricordo il nome purtroppo. Tre/quattro recensioni, tra cui una per il vostro “Giornale Metal.it” ed una cartacea per Rock Hard, tutte molto entusiastiche a riguardo di Pains. Molto bene direi.
Del suo concept e dei motivi che ti hanno indotto a pubblicarlo ne hai parlato in altre interviste. Ma mi piacerebbe approfondire con te qualcosa che so sì essere molto intimo: come dal pensiero, dalla preoccupazione, dal dolore (appunto) del momento scatta l’esigenza di fissare il tutto sul pentagramma? Ed in che modo ne metti in atto il processo?
Spero di dare una risposta esauriente con poche parole, non è facile. Purtroppo questi presagi che avevo fin da ragazzino, per predisposizione, non erano sempre su questioni leggere ma erano su punti di svolta, sia personali ma anche e soprattutto su questioni globali a portata mondiale. Mi è capitato con tutti i miei album più “solisti” tanto che, ad oggi, ritengo il Tony Tears “solista” diverso dalla Band, non tanto per un discorso musicale ma di concetto: il “solista” se vogliamo è più cosmico, apocalittico, “spaziale” (ma mi riferisco ad una linea generale e non assoluta), mentre la Band è più Magica/Esoterica, il che, poi, finisce per essere la stessa cosa. Avere queste doti porta a dispensi di energie notevoli. A volte mi massacrano come è successo per Pains, dove anticipai la guerra in Ucraina ed altre “micro guerre”, tra l’altro, in quel periodo, avevo una mini depressione presa in tempo. Spesso chiedo a certe Entità di lasciarmi in pace, preferisco uscirne solo con la Magia, ma mi dicono che non è possibile senza capire ed assorbire certe cose con la medianità, effettivamente hanno ragione, è così. Dopo questi avvertimenti che mi levano tantissima forza mi rialzo, prendo le mie “armi”, cioè le forme d’arte tra cui la più importante che è la musica e metto per inciso musicale tutto ciò che queste Entità vogliono che io trasmetta. Quindi, essendo in comunicazione costante con certe Entità, devo fare tutto o quasi da solo, compreso le copertine se c’è un mio quadro che mi è stato consigliato di fare, se no, solo per quest’ ultima cosa vi è un’ eccezione. Solo dopo vengo “ripagato”, riacquistando energia e avendo sempre grandi soddisfazioni artistiche e di crescita personali. Di conseguenza so dove collocarmi in questo mondo, con una forza senza eguali, dopodiché con la mia Band spacchiamo tutto! Siamo la Magia applicata al sentire da medium, per difendersi e trovare la mia strada da Iniziato. Ho detto molto ma non tutto.
L’album è ispirato dagli insegnamenti del Maestro Bartoccetti (Antonius Rex/Jacula), comprese le foto interne del magnifico artwork… Possiamo approfondire in che modo ne hanno favorito la tua crescita di musicista/compositore ?
Ho sempre ritenuto il darksound Italiano la massima espressione musicale del sentire e applicare l’occulto, l’Esoterico in musica. Soprattutto con Antonius Rex/Jacula (per la musica anche i Goblin). Sono dell’idea che i dischi di Antonius Rex possano veramente trasmettere energie “sottili” molto potenti: è un qualcosa che si fa prima a percepire che a spiegare. Devo dirti, però, che queste vibrazioni sonore da Medium le percepivo fin da bambino anche con altra musica che ascoltava mio padre (anch’esso musicista e ottimo pittore) quindi, queste vibrazioni non erano per forza dovute a delle tematiche ma a delle frequenze sonore. Ovviamente con Antonius Rex vi furono anche i suoi testi dove vi entrai totalmente. I testi di Antonius Rex sono frasi Alchemiche/Ermetiche di grande espressione, delle chiavi. Mi ci rivedo moltissimo ed anzi, ti dirò di più, non è tanto un ispirarmi ma è un riconoscermi. Anche se non avessi conosciuto Antonius Rex, avrei intrapreso la strada che percorro simile alla sua. Prova ne è che le prime cose del Tony Tears più solista erano simili alle sue, eppure conobbi Antonius Rex un po’ più avanti. Soprattutto per Pains, per il modo in cui ho percepito le comunicazioni da parte di Entità e per altre cose che mi arrivarono ad ondate svolsi frasi chiave e testi medi/corti. Sono perle di saggezza dove ognuno entrandovi può imparare alcuni passi da esoterista e (perché no) trovare una propria strada. In parte è proprio quello che è capitato a me ascoltando i dischi di Antonius Rex/Jacula, non solo con le orecchie.
Hai una tua sala a disposizione: raccontacela un po’!!! Quali diabolici aggeggi hai a disposizione? Immagino ami la strumentazione analogica… Giorni fa hai pubblicato sui tuoi social una foto con il tuo Mini Moog originale in tutto il suo splendore!!!
Sì, è la mia sala prova/studio d’incisione artistica dove all’ interno c’è tutto il mondo Tony Tears, dalle strumentazioni ai quadri ed oggettistica Esoterica varia. E sì, ho soprattutto tastiere analogiche. Ho il MiniMoog Voyager, un organo a canne Cantorum V, una Yamaha psr38 vecchia ma dai suoni anni ’80 (ottima anche per la new wave), il Synth Korg MS2000B che racchiude tutte le tastiere vintage a marca Korg. Anche per le chitarre, comunque, ho una preferenza per le Gibson vintage ed anche per le Fender Stratocaster vintage, che posseggo entrambe, poi ho il Guitar Synth Korg55, amplificatori semi valvolari e valvolari vintage Davoli. Ed anche cose più moderne come un amplificatore a sei entrate FBT, una cassa combo Marshall (adatta anche per strumenti moderni). Comunque posseggo schede audio moderne, così come per incidere preferisco le comodità e le caratteristiche appunto attuali. In conclusione, posso dire di non avere preferenze assolute tra strumentazione vintage e moderna. Il mio studio comprende l’una e l’altra, per avere un suono caldo dal gusto vintage per alcuni aspetti ma dalla potenza e nitidezza attuale. Esce sempre un risultato che tanti definiscono “fuori dal tempo” perché non lo puoi definire troppo moderno ma tantomeno troppo vintage, ed è un risultato che io amo. Forse rimane tra il suono degli anni ’80 e ’90, con qualche punta di anni ’70. Perfetto!
E passiamo al nuovo album “collettivo”dei Tony Tears, La Società Degli Eterni!!! Da quel che hai già scritto è incentrato su un concept particolare che ti chiedo di descrivere ulteriormente. Ti premetto che il 7 è un numero particolare anche per me! Ma a te la parola…
La Società Degli Eterni sarà il prossimo album dei Tony Tears come Band. Sarà un concept album sul potere dei 7 chakra e sugli odori, sul loro modo di attivarli ed utilizzarli. Se attivati ed applicati alla strada del Mago ed Esoterista, i chakra e gli odori aprono porte per mondi proibiti con Entità che ti possono elevare ma anche schiacciare. Qualcosa a metà tra il patto ed una vita eterna (eterna nella perfezione dell’anima). Il numero 7 è un numero che si sta palesando a me in maniera assidua, come successe anni indietro con il numero 8. Le canzoni de La Società Degli Eterni saranno delle storie/racconti a sfondo Esoterico che realizzai subito dopo il periodo Pains, quindi recenti. Racconti per modo di dire perché, in realtà, sono il frutto di risultati su certi modi di comportarsi da parte di Entità con il sottoscritto che ho riportato in Musica. La Società Degli Eterni conterrà dieci brani, le canzoni “racconti” veri saranno nell’ effettivo 7 escludendo due strumentali (l’intro ed un brano) ed una cover cantata magistralmente da Sandra Silver, Old souls, tratta da Phantom Of The Paradise, film di Brian De Palma. Cover scelta perché ha un senso con il patto magico che riguarda il concept dell’album. Questo concept album, quindi, racchiude il passo importante compiuto da me a livello Esoterico ancor prima di quello musicale anche se quest’ultimo viene subito appresso. Il 7 è un numero che impegnerà l’umanità nelle scelte da qui in avanti. Ho imparato che i numeri sono come le parole, hanno un potere e dietro ad essi si celano Forze pazzesche, forze viventi sottili ma capaci di elevare e/o distruggere.
Per la sua realizzazione ti stai avvalendo del supporto esoterico di una figura molto importante, anche dal punto di vista storico direi. Ti prego di raccontare tutto ciò che si può rivelare, se si può…
Non è un caso che la domanda su questa persona (su questo mio Grande Amico) arrivi al numero “7” (è la settima domanda e vi assicuro che la sua posizione non era affatto calcolata, n.d.r.)… Per circostanze spazio-temporali ci siamo incontrati varie volte con questo Amico, Esoterista di indubbia potenza, non lo scopro di certo io, anche se ci tengo a dire che i soggiorni da lui e la nostra amicizia sono di quelle vere, costanti e non dovuti al fattore collaborativo di quest’ Opera. Anzi, ci tengo ad aggiungere che tutto è nato da un feeling sincero, veramente bello, di persone ancor prima che operatori d’Arte. Lui è Daniele Donini e sua moglie (la Simo) sono persone fantastiche. Ci siamo incontrati e abbiamo visto che ci incastravamo come persone in primis, pensieri e voglia di realizzare un concept Magico musicale senza eguali. Subito dopo, Daniele, mi ha donato del materiale (carico energeticamente) che abbiamo impiegato sia materialmente che energeticamente. Ovviamente non basta ricevere questo materiale per muovere forze, l’Esoterismo richiede impegno soprattutto pratico. Su questo io non ho problemi e infatti, oltre ad averne sfruttato il valore intrinseco di questo materiale, ho realizzato a mia volta del mio materiale esoterico che mi ha aiutato ad arricchire il mio percorso. La Società Degli Eterni ha in questi portali la forza e l’aiuto di Daniele (indipendentemente dal materiale che in edizione limitata andrà all’ interno dei Cd’s) e gli odori saranno dentro la musica stessa. Infine, abbiamo aggiunto tre lunghe frasi di Daniele come ingrediente. Abbiamo messo a punto la sua voglia di realizzare un album dei suoi concetti totali uniti alla nostra voglia di far capire in modo totale a che cosa (e dove) possono portare le Entità.
Quest’album, viste le premesse, segnerà un ulteriore e notevole passo avanti nel cammino dei Tony Tears! Che differenza c’è tra il mood compositivo che adotti in questo caso rispetto ai tuoi lavori solisti, come Pains appunto?
La differenza sta nel fatto che i Tony Tears band mirano all’evoluzione della band stessa, quindi non ci si può basare solo, o meglio, totalmente sul lato artistico. Infatti con la band cerchiamo sempre di fare brani che rimangano in mente (anche perché mi piace così). Quindi, in questo caso, che sia una canzone più in stile da colonna sonora o che sia metal a tutti gli effetti, cerchiamo di fare quello che ci piace ma attenti anche a rendere molto attuale il sound. Ecco perché per la band non mi accontento del mio studio personale. Sia perché dovrei studiare da fonico ed ora non ne ho il tempo, sia perché lascio alla band la possibilità di assumere un aspetto più internazionale. Tony Tears solista invece è quasi sempre realizzato in totalmente da me e quindi, non avendo uno studio con apparecchiature che costano miliardi ma comunque buone e professionali, il sound ed il mood sono virati su quel “fuori dal tempo” di cui parlavo prima. Se andiamo a vedere, la differenza è lieve: il solista è solo un metal più “elettronico” e con un suono “diversamente” professionale dai Tony Tears band. Diciamo che per il solista uso più un approccio electronic prog ma sempre rigorosamente rock e ben strutturato. Praticamente è come prendere una canzone costruita per la band e “tirarla” più o meno per le lunghe ma mai cazzeggiata o improvvisata (non capisco quando si parla di sperimentazione nel Tony Tears solista ad esempio…) e comunque la mia sei corde in chiave Heavy Rock/Metal è sempre ben presente anche in questo caso. Ci tengo, alla fine di questo discorso, a sottolineare l’inappuntabile professionalità di entrambi i contesti Tony Tears, band e solista.
Dal punto di vista strettamente tecnico/musicale, quali sono le peculiarità di questo nuovo lavoro?
Per quello che riguarda La Società Degli Eterni sarà più dark metal, con richiami ad electronic music da colonna sonora, sia grazie alla presenza di un tastierista stabile ormai da qualche anno nei Tony Tears band, sia grazie ai miei synth influenzati dal lavoro di Goblin ed Antonius Rex. Però questa volta abbiamo deciso di rendere tutto più fluido per cambiare ancora e “spiazzare”, nel senso positivo del termine, un’altra volta i nostri fans. Il sound è, come dicevo precedentemente, molto professionale ed internazionale pur mantenendo molti aspetti del dark sound italiano ma anche un approccio agli anni ’70 ed al gothic metal più orrorifico. Mi sento di dire che siamo molto soddisfatti. E’ veramente un gran bel passo avanti nella produzione, senza nulla togliere a nessuno dei nostri album precedenti dove, come per tutte le band del mondo, c’è stata sempre un’evoluzione sonora, di volta in volta. Fare dei paragoni di stile è sempre antipatico ed è giusto che lo facciano di più coloro che ascoltano, anche se chi realizza musica può essere d’accordo o meno con chi, ascoltando, sostiene somiglianza con quella band piuttosto che con un’altra. Io l’ho già battezzato, se pur di parte, un’album totale!
Novità anche nella formazione… E allora presentiamo i nuovi componenti !!!
Intanto ringrazio anche in questa sede Gianni “Coroner” Queirolo prima ed Ema dopo (entrambi ex batteristi), con il primo che ha registrato La Società Degli Eterni ed il secondo che è subentrato poco dopo per aiutarci. Ringrazio anche Artorias (ex bassista). Ringrazio tutti questi musicisti e amici per l’impegno profuso e per l’amicizia che è rimasta indissolubile. I nuovi membri sono anch’essi dei grandi musicisti e professionisti, con veramente svariati progetti e band che ora non nominerò perché, credimi, ne hanno veramente tanti. Questi due grandi musicisti sono: Luca Lucchini alla batteria (Luca è un ex di svariate band conosciute, attualmente suona nei Crimson Dawn) e Wally Ache, al secolo Walter Garau al basso (Wally è un tape trader, si occupa di organizzazione di concerti ma è soprattutto musicista, anch’esso ex di band conosciute. Attualmente collabora con svariate band tra cui i Mater A Clivis Imperat e Cerebral Extinction). Aggiungo una nota personale su entrambi: oltre la loro esperienza e professionalità, hanno dimostrato fin da subito un grande interesse ed entusiasmo appena propostogli di entrare nei Tony Tears Band. Un grande onore! Grazie ragazzi !!!
Un album importante necessita di un grande artwork. Quando me l’hai svelato in anteprima (…e ne sono onorato!!!) mi ha impressionato: è altamente simbolico, fortemente evocativo e ti dirò di più… Quegli occhi che osserveranno da chissà quale dimensione ogni ascoltatore che farà suo il cd o il vinile sono incredibilmente vivi !!! A te la parola…
Sì, quegli occhi sono incredibilmente vivi! Hai detto bene Salvatore. Rispecchiano le energie intrinseche dell’ album, a ciò che vi è nella musica e oltre la musica. La Società Degli Eterni è un concept sul patto Magico e di come questo può elevare tanto nelle faccende materiali della vita quanto nelle questioni spirituali dell’anima. Tuttavia questo patto magico comprende scelte molto difficili e coraggiose. Proprio per questo motivo, la scelta della copertina del nuovo album è stata la più ardua della nostra carriera. Ne abbiamo visonato diverse ma nessuna rispecchiava il senso che esso vuole trasmettere e nessuna ci soddisfaceva appieno. Alla fine ho voluto coinvolgere mio padre (Francesco Polidori) che, oltre essere da sempre un musicista, continua con la sua passione di pittore. E’ bastato dargli alcune indicazioni e ha tirato fuori un’opera che rispecchia esattamente ciò che l’album vuole esprimere. Il Diavolo è seducente, attrae, è quasi effeminato, una mano davanti alla bocca sembra invitare chi lo osserva a firmare un contratto senza parlare (non c’è bisogno). In quel diario, sotto di lui, di lato, vi è una tomba con un simbolo esoterico che è la tomba del Maestro, l’Entità di tutto l’album, dove la sua anima non morirà mai (forse la mano è proprio l’anima del Maestro?) e tutto sembra dire :”Nulla muore, tutto si trasforma e la vostra anima si evolverà definitamente solo se realizzerete in questa vita le vostre ambizioni”. Intorno ai soggetti principali vi è un paesaggio dai colori notturni, putridi, infernali, tutto in uno stile Naif macabro, a me ha ricordato subito i fumetti di Jacula e Zora leggermente più Naif. Quindi, tutto intorno è vero inferno ma se tu farai la scelta di aggregarti nella “società degli eterni” cavalcherai il tuo destino, a voi la scelta! Poi, ognuno può vederci qualcosa di proprio. Infine, essendo un quadro rettangolare, abbiamo deciso di montarlo sopra uno sfondo che, trattandosi di un Patto Magico eseguito con diari Magici di cui abbiamo già parlato, è in stile diario/papiro antichizzato. Papiri veri che sono stati realizzati totalmente da me e poi fotografati uno ad uno. Era da molto tempo che volevo far partecipare mio padre (almeno come pittore) nei nostri album. Ha reso perfettamente l’idea del concept con questo quadro magnifico.
Hai svelato l’autore e penso ne possiamo parlare. Mi ha incredibilmente e positivamente colpito il fatto che tuo padre, nel dipingerlo, si sia calato nel mood esoterico dell’opera. Un legame padre-figlio che in questi tempi di dolori e disgrazie dona un po’ di calore!!!
Già da qualche anno avevo accennato a mio padre che prima o poi desideravo farlo partecipare ai nostri album. Lui subito fu riluttante, sia per la riservatezza (anche artistica oltre che umana), sia perché sapeva che gli avrei chiesto cose particolari e per lui, quindi, un pò nuove. Però poi si convinse, ed anzi, la prese come una sua nuova “sfida”. Mio padre, pur non condividendo totalmente alcune mie scelte extramusicali (Esoteriche) ne è comunque incuriosito ed anche se non sa di averle, ha facoltà medianiche enormi. Infatti è bastato spiegargli il significato che aveva l’album, alcune impostazioni e idee che avevo in mente per la copertina e lui ha eseguito alla grande, cogliendo anche oltre ciò che avevo chiesto. In più abbiamo una grande passione in comune per la musica, a lui piace anche il Metal (tra l’altro). Infatti abbiamo avuto sempre un ottimo rapporto, come anche con mia madre. Dalla parte di lei ci sono gli interessi maggiori verso l’esoterismo (sia lei, mia nonna e mia bisnonna soprattutto). Quindi, siamo una famiglia unita e con una tradizione di arte ed Esoterismo alle spalle. Nonostante io sia un personaggio che vive molto al di fuori di casa, sempre in cerca di luoghi incantati, strani, ed anche di locali Rock per suonare ecc. ecc. mi piace molto la mia famiglia e adoro condividere quando posso il mio tempo con loro.
Una vostra particolarità sono le maschere che indossate… Ce ne saranno di nuove per questo lavoro? Se si, quali saranno le caratteristiche distintive rispetto al passato?
Certo, anche per questo nuovo album ci saranno delle maschere nuove ed ispirate a La Società Degli Eterni. Sono state realizzate totalmente da me e per alcuni aspetti saranno ispirate alle maschere degli esordi. Le ho comunque prodotte in modo professionale e con delle peculiarità adatte al patto, alla vita materiale da un lato ed all’aspetto dell’anima e le sue reincarnazioni dall’altra. Sono sicuramente di impatto ed allo stesso tempo misteriose e, a loro modo, teatrali ed inquietanti.
Tony Tears è un nome di culto sempre più importante, anche oltre i confini nazionali… Quali sono le scelte contrattuali che stai operando per dar lustro al vostro lavoro?
L’edizione in cd de La Società Degli Eterni sarà prodotta e distribuita dalla “I, Voidhanger Records”, un’ottima casa discografica che spazia a 360° nel panorama Metal, da quello più estremo e sperimentale al Dark/Doom, quindi, sicuramente non solo arriveremo a tutti i fans affezionati ma ne prenderemo anche dei nuovi, ci allargheremo ulteriormente. Questa casa discografica svolge sempre un ottimo lavoro, sia a livello di promozione che di distribuzione. E’ sicuramente un gran bel passo avanti. Sinceramente, nonostante il nome Tony Tears sia ormai conosciuto tanto in Italia quanto all’ estero, a volte mi trovavo a dover occuparmi io di tante, troppe cose e sinceramente era diventato frustrante. Non voglio puntare il dito verso nessuno in particolare, il mio è un discorso generico ma per il gran lavoro che c’è dietro alla realizzazione di un album è veramente frustrante e sfiancante una situazione come quella appena descritta. Per fortuna grazie al nome la spuntavamo sempre e le cose andavano bene ma era ora di cambiare. Anche questo cambiamento fa parte dell’album e del “patto Magico” che vi è dietro. Non sappiamo ancora se uscirà anche un’edizione in vinile, che vorremmo tanto. Vedremo!!!
Quali saranno le tue prossime mosse, sia dal punto di vista individuale, sia come band ?
Come Tony Tears solista sto realizzando un nuovo album, dettato dalle “solite” comunicazioni medianiche. Le ultime cose trasmessemi sono emozionanti ed inquietanti allo stesso tempo e la musica che ne seguirà ovviamente avrà gli stessi canoni. C’è di mezzo un fattore più “extraterrestre” e, non è un caso che, ultimamente ascolto molto rock elettronico e spaziale, soprattutto i Rockets, band che adoro e che, a modo loro, son stati profondi e misteriosi nel periodo “argento”, ma anche gli Eloy di Ocean, tanto per citarne due tra i miei preferiti. Anche se in chiave più dark ed esoterica, sto realizzando questo nuovo album che segnerà una costante ed una coerenza con questo genere anche per le future uscite per il Tony Tears solista. Già Pains, in chiave molto più dark, ha delle caratteristiche simili secondo me. Penso sia giusto che come per la band, dove stiamo delineando uno stile ed una professionalità maggiore e costante, anche per il “solista” sia giusto trovare una stabilità ed una coerenza simile. Quest’ultimo avrà sempre e sicuramente più margini artistici, però andrà verso uno stile ed un genere ben definiti e riconoscibili anch’ essi e che perseguirò in futuro. In definitiva, più che altro, le prossime mosse riguardano il “solista” dal momento che con i Tony Tears band con La Società Degli Eterni abbiamo già realizzato e delineato lo stile definitivo. Con la band, comunque, torneremo prestissimo sui palchi con novità importanti, sia a livello scenografico che di new entry perché è entrata in maniera stabile la performer ed anche attrice Crista Manson (già presente nel concerto a Genova lo scorso 10 giugno 2023). Per ora direi che ti ho riportato tutte le novità sulle future mosse dei Tony Tears, solista e band.
Lascio alle tue parole la conclusione di questa intervista !!!
Spero di vedere sempre più persone che scelgono metodi personali nell’arte in generale, piuttosto che copiare e farsi “guerre fredde” neppure troppo sottili. Purtroppo ho notato che dopo il covid le persone si sono incattivite, anche (purtroppo) nella scena musicale. Il mio è un consiglio, ovviamente ne sto fuori e nonostante tutto, qualcuno che porta avanti suoi pensieri (problemi mentali personali) cerca di tirare dentro anche persone che, come me, ne stanno sempre e da sempre fuori. Scusa ma questo è un piccolissimo sassolino (buono, in fondo è un consiglio) che mi sono voluto togliere. In conclusione, ringrazio te Salvatore, tuo fratello Maurizio, GiornaleMetal.it e tutti i suoi lettori. Alla prossima, Ciao.