Anche a causa della voce di Roy Zappia, che suona anche la chitarra, subito da “Straight to hell” si comprende che la definizione di Motorhead tendenti al blues non è certamente campata per aria.
Certamente il sax che arricchisce questo brano lo rende nel passaggio centrale più simile al rockabilly che al metal, ma questo trio siciliano dimostra di avere le carte in regola. Una sensazione confermata da “Rotten side of your mind” dove si vira verso un più duro rock’n’roll, con un assolo molto acido.
“A man called chicken” sembra un brano molto rock’n’roll con cui di disprezza qualcuno, da parte di questo trio siciliano, composto, oltre che dal già citato Zappia, anche da Francesco Less al basso e alla voce e Giulio Di Martino alla batteria e che dà il meglio di se dal vivo, con gig veramente infuocate e apprezzate.
La slide guitar arricchisce “A stranger lie called life”, altro brano hard blues, che è la cifra stilistica di Inside The Hole, che ha avuto un momento importante nel triennio dal 2012 al 2015 con tre tour europei, la partecipazione alla finale di Sanremo Rock nel 2017 e una serie di altri riconoscimenti.
Secondo quanto afferma la loro nota, si tratta di un personale viaggio nella psiche umana e “Shamanika” evoca suggestioni orientali e i suoni sono arpeggiati con la voce narrante. Ancora mid tempo con “Not Falling Down” che a livello di orchestrazione è uno dei brani più azzeccati, con la sezione ritmica in primo piano che accompagna la voce.
Ancora tempi non accelerati e una slide guitar che, unita a una voce in sottofondo, rende il brano, “Moonlight Riders” davvero particolare, con un basso pulsante in grande spolvero e un sassofono che arricchisce la proposta degli Inside The Hole in questo frangente.
I brani sono molto brevi e anche la conclusiva “All I know” non arriva a tre minuti, con una voce che sembra provenire da un megafono e un incalzante procedere molto country western.
Un disco che presenta un genere che non è il mio preferito, ma i siciliani sono ottimi musicisti e certamente dal vivo risultano eccezionali. “The Rotten Side” è da ascoltare, sicuramente.
Voto: 6,5/10
Massimiliano Paluzzi
















