Con una operazione certamente meritoria, l’Ams Records, distribuita dalla Btf.it, ha riesumato un’opera di quarant’anni fa che il Banco del Mutuo Soccorso realizzò, fra due dischi come “Urgentissimo” e “Buone notizie” più orientati verso il pop ma sempre ben collocati nella loro grandissima dimensione artistica di gruppo top class del prog italiano.
Si tratta della inedita, mai pubblicata sotto nessun formato, colonna sonora di una serie tv del 1981 “Greggio e Pericoloso” che andò in onda sulla Rai, nonostante fosse alle porte l’esplosione delle cosiddette tv libere che avrebbero, di li a poco, radicalmente cambiato abitudini e vita di tutti gli italiani. Il testo era stato realizzato da un ingegnere e divulgatore scientifico abbastanza noto, Roberto Vacca, e poi adattato a serie televisiva suddivisa in quattro puntate.
Il testo si riferisce ai danni del petrolio, in una visione abbastanza apocalittica che era molto in voga all’epoca e che, per fortuna, non si è rivelata tale, almeno nelle proporzioni in cui si parlava negli anni settanta Il cd è impreziosito da un booklet di ben 12 pagine che riscostruisce il percorso di questa produzione.
Non si sente la voce dello straordinario Francesco Big Di Giacomo, uno dei cantanti più iconici in assoluto della musica italiana di tutti i tempi, ma la qualità dell’ensemble a livello esecutivo emerge in tutta la sua bellezza, pur con l’avvertenza che si tratta di una colonna sonora e che il Banco ha prodotto tanti dischi molto più vari e brillanti di musica per una colonna sonora.
Il sound di questo disco, diviso in 12 composizioni, solamente numerate, è comunque molto riconoscibile. La musica è quella tipica del Banco del Mutuo Soccorso, soprattutto in quel periodo, un prog tastieristico, con una forte vena psichedelica, con uso di bonghi e altri strumenti a percussione piuttosto inusuali. Ci sono fraseggi pianistici, come nel movimento 4, ci sono momenti in cui si fa ricorso al kraut rock in voga in quegli anni, con delle fluttuazioni sonore che sembrano provenire dallo spazio, come nel 2, 3 e 5 . Percussioni tribali e un impianto tastieristico classico animano il movimento 6. Si alzano le frequenze e arriva anche il vocoder e altri effetti, oltre ai bonghi già ascoltati prima, per un effetto assolutamente african-style. Un gong scandisce il movimento 8, con effetti speciali. Vira sul jazz-prog il brano numero 9, con un pianoforte intrigante e gradevole. Una specie di gioco sonoro è descritto nel brano 10, mentre l’11 offre riverberi e loop sul versante della psichedelia. Il disco si chiude con il dodicesimo brano, decisamente più allegro e ottimistico.
Voto: 8/10 all’operazione
Massimiliano Paluzzi