Gli svedesi The Flower Kings del chitarrista/cantante Roine Stolt sono ormai una sorta di istituzione del prog degli ultimi decenni Questo Islands è il loro quattordicesimo album. Si tratta di un disco doppio e questo poteva far pensare a un trionfo di brani lunghi e articolati a cui il gruppo di Stolt ci ha abituato. Al contrario, in un’ora e mezza abbondante di musica abbiamo ben ventuno brani. L’unica traccia che sfiora i dieci minuti è la suggestiva Solaris. Gli altri brani durano quattro/cinque minuti. Si tratta fondamentalmente di canzoni. Canzoni dal taglio progressivo, mai scontate e banali. Il livello tecnico è alto in ogni momento. Racing With Blinders On ha un bel groove coinvolgente. Black Swan è pervaso da un’atmosfera suadente e accattivante. Morning News ci culla con morbida grazia jazzata. Broken sfiora i sette minuti con piglio progressivo e articolato. Tangerine non è una cover zeppeliniana ma ma un altro brano dolcemente jazzato. All I Need Is Love e’un brano ricco di colore e dinamica. La title track Islands ci abbraccia in modo onirico e romantico. Alla fine dell’ascolto ci sentiamo soddisfatti e appagati. La copertina di Roger Dean contribuisce al fascino dell’opera. Islands non è il miglior disco dei The Flower Kings ma è un altro bel capitolo della loro storia.
Voto: 8/10
Silvio Ricci