Sono sempre stato attratto dalla sperimentazione e dalle contaminazioni, tanto che ho sempre faticato ad accettare certe metodologie di “fazione” e certe formule del “true” anzi del “TRVE”.
Quindi mi ero approcciato ai Reasons behind in modo assolutamente positivo visto che avevano indicato che miscelano metal all’EDM (per chi non sapesse EDM sta per Electronic Dance Music), ma c’è un ma.
Che mettere insieme certe dinamiche elettroniche e certe parti vocali vanno “ragionate” per evitare di percepire uno scollamento, stessa cosa il tipo di rimandi quasi prog e virtuosismi chitarristici con la parte elettronica e addirittura certe formule più vicine al metalcore.
Se vogliamo certe dinamiche di produzione uscite nell’ultimo periodo sia da Scarlet che da altre label sul metal più “catchy” e più sornione.
La parte fantascientifica del concept si percepisce già dalla copertina, con dei pesanti rimandi al cyberpunk ed un tentativo, quindi, nella musica di portare questa versione futuristica della musica.
Riff sornioni, ripeto, e ruffiani, che hanno facile presa ma come velocemente arrivano altrettanto velocemente svaniscono. Purtroppo vi sono già troppe produzioni con gli stessi stilemi, gli stessi arrangiamenti e le stesse timbriche vocali.
Ottime per vendere nell’immediato ma che portano inevitabilmente ad un “usa e getta” preoccupante nell’ambito musicale.
Produzione alta va ammesso ma, come ho già scritto, con delle discrepanze per le parti elettroniche che di fatto sono si EDM ma quasi solo per i suoni; discrepanze per la parte di chitarre che cercano in più punti di essere “metalcore” ma senza la stessa corposità di suono e ovviamente nelle fasi di soli scatta una limpidezza che “stona” con il composto in generale.
La voce, forse, ha avuto un aumento di volume sul resto degli strumenti e forse questo ha acuito il distacco “cantato” rispetto al “suonato” in modo più marcato; inoltre noto che anche in questo prodotto, come altri di Scarlet, si trova lo stesso tipo di voce e quasi lo stesso timbro, come se non ci fossero nella QUASI totalità delle uscite con voce femminile da Scarlet differenti timbri e differenti vocalità da proporre.
Questa meccanica attanaglia purtroppo tutti e dieci i brani e neppure il singolo in compagnia di Eleonora Steva dei Deathless Legacy e Grace Darkling dei Nocturna cambia molto. ovviamente la Voce di Steva è una delle poche differenti nella label e si sente molto bene e da corpo e diversifica un pochino, ma non basta.
Faccio molta fatica a definire quali possano essere i brani spiccanti in questo lavoro; principalmente perché come già scritto ci sono delle belle idee ma sono articolate non al meglio e purtroppo dei tentativi non “eccessivi” nel mettere elettronica e altri generi nel metal non sempre riesce bene. Purtroppo i dieci brani sfuggono veloci nei vari ascolti e nulla resta.
Per concludere di “Architecture of an ego”: uno resta poco e due il fatto di essersi presentati come “EDM-metal” è forse un pochino troppo; ci hanno provato ma hanno avuto paura ad osare rispetto a quello che effettivamente viene fuori dall’ascolto.
A conti fatti abbiamo del metal “moderno” con intrusioni di scelte metalcore, loops e basi elettroniche ma non molto di più.
Voto: 6/10
Alessandro Schümperlin