I Leaves’ Eyes giungono, dopo vent’anni di onorata carriera, al loro nono disco. La band di Alexander Krull (unico superstite della formazione originale) si può senza dubbio considerare veterana della scena symphonic metal norvegese e con “Myths Of Fate”, sforna un album che ripercorre le sonorità che li hanno resi celebri, con una dose di freschezza e rinnovata energia. La formula vincente del gruppo è sempre stata la voce potente di Elina Siirala (che ha sostituito Liv Kristine nel 2016) che domina la scena insieme ai growls di Alexander Krull. Non sono poi da trascurare l’ottima interazione tra i riff di chitarra e il suono maestoso delle tastiere e il groove della sezione ritmica. Non possono poi mancare i loro tipici testi che traggono ispirazione dalla mitologia norrena.
Fin dalle prime note di “Forged By Fire”, siamo immersi in un’atmosfera epica e suggestiva la voce da soprano di Elina, come anticipato, ben si sposa con il growl, in un brano dalle sontuose aperture sinfoniche comunque affiancato da chitarre rocciose. La seguente “Realm Of Dark Waves” aumenta il pathos con la sua melodia malinconica e l’atmosfera oscura. Specialmente il ritornello si erge prepotente e rappresenta il valore aggiunto del pezzo, risultando un ritorno alle radici ma con uno sguardo al futuro. “Who Wants To Live Forever” con le armonie dipinte dalle tastiere scivola via con leggerezza e anche se non si discosta particolarmente dai loro cliché riesce comunque a convincere. Mentre “Hammer Of The Gods” sfrutta al meglio l’interazione tra le due voci e risulta più oscura e mistica rispetto alle composizioni precedenti. L’atmosfera solenne e atmosferica è poi un punto a suo favore. Da citare poi “In Eternity”, una song che aumenta l’orecchiabilità del cd grazie al refrain e alle linee melodiche poste in primo piano. Sicuramente tra i pezzi meglio riusciti di questo lavoro. La successiva “Fear The Serpent”, pur essendo epica si dispiega in maniera piuttosto comune e non convince appieno. Forse il problema maggiore di questo lavoro è che dopo ripetuti ascolti alcune canzoni tendono ad assomigliarsi troppo l’un l’altra. Ma al di là di questo “Myths Of Fate” contiene delle ottime composizioni come “Goddess Of The Night”, delicata e celestiale nella parte iniziale per poi evolversi sfociando in un finale di pura epicità e “Sons Of Triglav” dove l’alternanza tra growl e pulito unita ad un gran refrain ne fanno una piccola gemma. Scorrono poi senza particolari highlights “Elder Spirit” (piuttosto tipica nel suo svilupparsi), “Einherjar” (dotata di un azzeccato riff di chitarra e accattivanti orchestrazioni) e “Sail With The Dead” (posta in chiusura non aggiunge ne toglie niente al valore del disco essendo la loro tipica composizione).
Tirando le somme “Myths Of Fate” è un’opera ben confezionata, con una produzione curata nei minimi dettagli. Anostro vedere però le orchestrazioni nel complesso risultano sicuramente orecchiabili ma non sempre memorabili. I Leaves’ Eyes rimangono fedeli alle proprie sonorità osando sono in pochi sporadici momenti. Non fraintendete, l’album per buoni tratti regala emozioni ma la sensazione che la band norvegese non abbia sfruttato fino in fondo il loro talento. In ogni caso i fan di vecchia data apprezzeranno questo nuovo capitolo.
Voto: 6,5/10
Fabrizio Tasso