E siamo a parlare del nuovo, nono album di quelli che sono una delle prime Gothic Metal bands dell’Europa Continentale. Gli svedesi Lake Of Tears del lider-maximo Daniel Brennare. Dopo un’assenza di 10 anni dalle scene, perlomeno riguardo la realizzazione di un full-length album, il nostro realizza “Ominous”, nerissimo ed ombroso fin dalla copertina. Effettivamente, la dimensione fortemente intimista del disco risalta in special modo. Soprattutto per il fatto che la componente aggressiva, più specificamente Metal, viene relegata a brani come “Ominous One” e, parzialmente, l’iniziale “At The Destination”. Del resto, proprio l’assenza di chitarrone distorte, rimpiazzate da filtri elettronici ed influenze Dark Wave la fanno da padrone. Per un full-length album che appare orchestrato, arrangiato ed affrescato proprio come un mosaico musicale. Di cui ogni singolo brano rappresenta un pezzo. E tra sprazzi d’orchestrazione, atmosfere acustiche, ritmi fortemente elettronici ed aperture di eterea bellezza prende vita l’opera “al nero” più intrigante e dissacrante della scena Gothic (Metal) degli ultimi tempi. La voce “darkeggiante” di Brennare riesce poi nel suo intento di descrivere poeticamente i paesaggi sonori a volte languidi a volte violenti presenti lungo tutto il disco. Che risulta prodotto con grandissimo gusto nella scelta dei suoni. Un’invettiva a far riscoprire le migliori atmosfere Dark Wave più elettroniche ed assieme più cariche di emotività derivante dagli anfratti più oscuri dell’animo umano. Questo è il nuovo album dei Lake Of Tears. Un bellissimo lavoro!
Voto: 8,5/10
Alessio Secondini Morelli