Una formazione di alta qualità esecutiva, rodata da date continue, un cantante fra i più iconici della storia del prog, che a 80 anni mantiene inalterati gli elementi che lo contraddistinguono e lo fanno riconoscere alla prima nota, come Jon Anderson.
Con questi presupposti, “Live-Perpetual Change” non può che essere una vera gemma per gli appassionati degli Yes, ma anche una grande occasione per chi non conosce questa parte essenziale della musica rock per entrare in contatto con musiche rarefatte, intense, emozionali, come solo certi gruppi e certi musicisti hanno sapute creare.
Il sodalizio fra questa formazione, i The Band Geeks, e Anderson nasce prevalentemente per accompagnarlo dal vivo in una tourneè piena di impegni, ma qualche mese fa ha dato vita a un disco di inediti che è uscito nello scorso agosto e si intitolava “True”, avendo una buona accoglienza nell’ambiente prog.
Anima della formazione, che è quasi tutta italo-americana, è il chitarrista Richie Castellano, che dal 2004 suona chitarra e tastiere nella band americana Blue Oyster Cult, una delle più importanti a livello mondiale di quel suono hard rock che ha attraversato 50 anni di storia e di successi.
Dobbiamo dire che con questo doppio live, Anderson e compagni si ripromettono di riportare alla luce perle poco conosciute della sterminata discografia degli Yes, con qualche hit come “Roundabout” e “Close to the Edge”, ma proponendo un suono maestoso e incantevole, di grande classe e con grande passione, con pregevoli assoli e fughe tastieristiche, tutto sostenuto da una registrazione perfetta e un suono strepitoso.
I brani sono lunghissimi e ci vuole del tempo, se non si conoscono, per assaporarne ogni dettaglio, fatto di continui cambi di tempo e scenario, suoni particolari, come il banjo in “Starship Trooper”, tanto per citarne uno.
Ampiamente raccomandato, con le valutazioni che abbiamo fatto, per una collaborazione con Frontiers che sembra solida e di reciproca soddisfazione.
Voto: 8/10
Massimiliano Paluzzi
















