Serata all’insegna del puro Heavy metal quella che si è svolta nella splendida cornice dello Slaughter Club di Paderno Dugnano. Una serata imperdibile per ogni defender che si rispetti. La possibilità di poter assistere allo show celebrativo dei 40 anni di una band seminale come i Grave Digger rappresenta già di per sé un evento straordinario, se poi aggiungiamo che a supportare il gruppo tedesco troviamo 2 tra le band storiche del panorama italiano, la serata assume ancora più valore.
Ad aprire troviamo infatti i mitici Skanners da Bolzano. Formati nel 1982 (quindi anche per loro scatta il 40°) esordiscono nel 1986 con lo storico “Dirty Armada”. Per noi rappresenta il battesimo di fuoco dal vivo in quanto, in maniera inspiegabile, in tutti questi anni le nostre strade non si sono mai incrociate. Partenza a razzo con “Welcome To Hell” e subito si viene investiti dal tiro pazzesco degli Skanners. Il muro creato dal combo dell’Alto Adige è impressionante come la voce di Claudio Pisoni, aggressiva, tagliente e potentissima. Non da meno il resto dei suoi compagni che, oltre a sfoggiare una tecnica sublime, tengono il palco da paura. Attitudine, coinvolgimento e la grande grinta del five pieces fanno immediatamente breccia nel pubblico che urla a squarciagola ogni loro canzone. In più Claudio è un vero e proprio frontman di razza, con il pubblico saldamente nelle sue mani lo accompagna tra le versioni telluriche di “Rock The Nation”, “Metal Party”, “Factory Of Steel” e “Starlight”. C’è tempo per un brano inedito (che finirà nel loro prossimo album) intitolato “Under The Grave” prima che il gran finale, con “Pictures Of War”, “Hard And Pure” e “Fight Back”, ci investa come un’esplosione nucleare. Band stratosferica, scenica e sempre sul pezzo. Non ci sbagliamo se diciamo che questa sera è quella che ci ha impressionato maggiormente.
Set List: 1. Welcome To Hell 2. Rock The Nation 3. Metal Party 4. Factory Of Steel 5. Starlight 6. Under The Grave 7. Pictures Of War 8. Hard And Pure 9. Fight Back
Secondo gruppo in scaletta i grandissimi White Skull. A differenza degli Skanners abbiamo avuto più occasioni per saggiare le abilità della band italiana. Anche se passati tra innumerevoli cambi di formazione di sicuro il punto fermo rimane la coesione e la potenza che sprigionano sul palco. Epici, trascinanti, con la voce tagliente di Federica e i cori a dominare la scena. Ma la forza dei White Skull è anche una coppia di asce ben affilate, una sezione ritmica dinamica e potentissima e il contributo delle tastiere (imprescindibili e basamento sul quale si poggia il loro sound). Peccato per alcuni problemi tecnici che li hanno tartassati ma alla fine ne sono usciti alla grande sfoderando una prestazione fatta di energia, sudore e simpatia. Grandissime le versioni di “Tales From The North” “Cleopathra” e “High Treson” e bellissima la cornice di “Red Devil” con il pubblico protagonista nel refrain. Canzone dopo canzone non si può non lodare il suono monolitico sprigionato dalla band e le grandi capacità interpretative di Federica, Tony, Alex, Giovanni, Alexandros e della new entry Valentino. Epica la versione di “The Roman Empire” (questa ci riporta ad un aneddoto divertente successo a Genova una decina di anni fa quando Sam Totman, il chitarrista dei Dragonforce, completamente ubriaco continuava a cantarne il refrain senza sosta). Chiude “Asgard” tra un tripudio di meritati applausi. Come al solito bravissimi!
Set List: 1. The Killing Queen 2. Tales From The North 3. Cleopathra 4. Red Devil 5. High Treson 6. The Roman Empire 7. Asgard
Non mancano che gli headliner. L’attesa si fa trepidante e il culmine della tensione esplode con un fragoroso boato al momento dell’entrata on stage di Chris Boltendahl e compagni. “Healed By Metal” rompe gli indugi e ci mostra subito due importantissime cose. La prima che la band è “in palla” e secondo l’amore incondizionato dei fan italiani nei loro confronti. Il pubblico (questa sera numeroso) conosce a mena dito tutti i testi e non c’è canzone dove non faccia sentire il suo pieno supporto alla band tedesca. Oltre a questo l’euforia della serata si riflette svariate volte in un pogo selvaggio stimolato e ben supportato dalla prova maiuscola dei Grave Digger. Scorrono le varie “Lionheart” “The Round Table (Forever)” e “Lawbreaker”, impreziosite da suoni ottimi e dalle capacità di Chris. Ce da dire che i Digger non brillano per dinamicità sul palco (a parte lo scatenato Alex Ritt alla chitarra) ma l’esperienza accumulata in 40 anni di attività compensa ampiamente. Tra gli highlights della loro performance ci sono sicuramente “The Dark Of The Sun”, riproposta meglio che in “Tunes Of Wacken” (del 2002), il pathos venutosi a creare sulla solenne “The Course Of Jacques”, la grinta di “Lions Of The Sea” e l’esaltazione dei presenti su “Excalibur”. Ma su “Rebellion (The Clans Are Marching) si raggiunge il massimo del coinvolgimento col pubblico e la band uniti in un’unica realtà. Non restano che le ultime sferzate di metallo nei bis dove la sezione ritmica formata da Jens Becker (basso) e Marcus Kniep (batteria) diventa un rullo compressore inarrestabile. “Witch Hunter”, “Headbanging Man” e “Heavy Metal Breakdown” concludono in maniera pirotecnica questa seconda data italiana dei Grave Digger. L’eco delle ultime telluriche note siamo sicuri che farà tremare le pareti dello Slaughter Club ancora per qualche tempo. Che il dio del metallo ci preservi ancora per lungo tempo i Grave Digger.
Set List: 1. Healed By Metal 2. Lionheart 3. The Clans Will Rise Again 4. Lawbreaker 5. The Round Table (Forever) 6. The Dark Of The Sun 7. The Curse Of Jacques 8. Lions Of The Sea 9. Season Of The Witch 10. Highland Farewell 11. Knighs Of The Cross 12. Excalibur 13. Rebellion (The Clans Are Marching) BIS 14. Ballad Of Hangman 15. Witch Hunter 16. Headbanging Man 17. Heavy Metal Breakdown
Non ci resta che ringraziare le Cerberus Booking per aver organizzato il tutto con la consueta professionalità e lo Slaughter Club (e il suo personale) per la gentilezza e collaborazione dimostrata. In ultimo tutti gli amici rivisti dopo tanto tempo e i simpaticissimi ragazzi dei White Skull e degli Skanners con i quali abbiamo parlato a lungo. Alla prossima, Stay Metal!