Gli Extinguish the sun rispondono alla domanda: “Come suonerebbero i Cure se facessero metal?” Se ascoltate bene, ma l’effetto arriva principalmente dalla voce e dal cantato in pulito del cantante che ha una capacità poliedrica vocale e che non si limita a sembrare Robert Smith(cosa che non è ma lascia solo un certo appeal) a cui si aggiungono una serie considerevole di influenze e contaminazioni vocali e non: dalle band NWOBHM al thrash e al metal moderno, al death metal melodico ed una spruzzata di metalcore “he non guasta”. Il loro secondo album, che andiamo a recensire oggi, si chiama “Transformations” ed è stato pubblicato tramite Mostly Annoyed record lo scorso giugno 2022.
Va detto, che la cosa interessante è la capacità della band di destreggiarsi in più generi e in più realtà sonore nello stesso lavoro. Cosa non semplice e tutt’altro che facilmente gestibile. Il fatto di avere delle capacità di comporre più generi e di renderli allo stesso tempo omogenei è una cosa tutt’altro che semplice e con delle connotazioni particolari che riescono in pochi e debbo dire che gli Extinguish sono tra i fortunati in grado di farlo.
Le scelte compositive della band arrivano talvolta a toccare lidi doom e persino prog per la lunghezza e la “tortuosità” del composto. L’ulteriore capacità della band è di poter riuscire a far si che non sia troppo noioso.
Ultima ma non ultima, la lavorazione delle singole strumentazioni in fase di registrazione, mix e master che rende oltre ogni ragionevole dubbio un lavoro altissimo ancora più interessante e di alto livello.
Questa cosa non era minimamente scontata e assolutamente non automatica; certo mi si potrebbe far notare che con un livello così alto di qualità compositiva, la cura del missaggio, del mastering e delle registrazioni erano cosa correlata; ma non è la prima volta che mi trovo di fronte a del materiale buono che, in fase di mixing, viene stravolto ed in fase di mastering demolito per causa della “solita” mattonella della volume war (normalizza + riampa e ripeti almeno due volte).
“Sold”, “Marooned”, “Decepticon”, “And the signal fades” e “Colors” sono le tracce che più mi hanno colpito in questo lavoro. Come sempre vi consiglio, spassionatamente, di ascoltare l’album; di prendere il tempo giusto per poter assimilare questo lavoro e di scegliere le vostre tracce preferite.
Gli Extinguish the sun hanno creato un album complesso, intricato e corposo, che dimostra senza manierismi di sorta le capacità della band e le influenze che hanno portato a creare questo lavoro di altissima qualità. Che dire in aggiunta? Beh… che è un lavoro per gli appassionati della musica scritta, composta e suonata in modo ottimo.
Voto: 8.5/10
Alessandro Schümperlin