Correva l’anno 1989, l’unico modo per scoprire nuove band era ascoltare qualche radio specializzata, leggere magazine (Metal Shock, Metal Hammer o H/M), avere qualche amico dal quale fare tape trading oppure seguire quella che allora si chiamava Videomusic. Ed è proprio attraverso questo canale che un giorno ci imbattemmo nel video di “Fly High Michelle”. Quello che ci colpì, oltre all’utilizzo di colori vivacissimi, fu la particolare proposta musicale degli Enuff Z’Nuff. Un genere abbastanza diverso da Motley Crue, Poison e affini, un genere che andava a pescare melodie derivanti dai Beatles ma con la grinta del movimento glam metal (o sleaze che dir si voglia). Inutile dire che fu amore a primo ascolto e da allora non abbiamo mai smesso di seguire la band di Chip Z’Nuff.
In più Chip Z’Nuff è uno di quegli artisti che bisognerebbe prendere d’esempio per la sua incommensurabile passione e dedizione al progetto Enuff Z’Nuff. Ha visto e toccato il successo all’alba della sua carriera con due album simbolo di una generazione (il primo omonimo e il successivo “Strength”), ha subito il duro colpo del grunge, ha affrontato immani difficoltà (non ultima l’allontanamento dello storico cantante Donnie Vie), ma dopo quasi tre decadi è ancora “on the road” con la sua band.
Con questi presupposti quindi ci rechiamo al Borderline di Pisa. Per prima cosa consentiteci di dire che il locale è tra i nostri preferiti in assoluto. L’atmosfera che si respira trasuda rock ‘n roll da tutte le pareti e dal punto di vista visivo non si può non rimanere colpiti dai murales, dall’arredamento e dalla moltitudine di vecchie locandine appese ai muri. Ad aumentare il coefficiente di interesse concorre poi la presenza di due ottime band italiane.
Tocca agli Hogans Alley l’arduo compito di infiammare il pubblico e bisogna dire che i ragazzi toscani sono stati un gran bel opener. La squisita presenza scenica unita ad una tenuta dal palco incendiaria e ad un lotto di canzoni molto orecchiabili che vanno a pescare nello sleaze degli 80’s, ci hanno colpito favorevolmente. Nei sei pezzi a loro disposizione si divertono e fanno divertire la sala ottenendo un ottimo un ottimo feedback. Bravi, gruppo da tenere in debita considerazione.
Set List: 1. Kill The Master 2. Otherside 3. Down The Highway 4. My Lost Horizon 5. Sparrow Square 6. Gonna Love It
Secondi in scaletta sono il trio di Firenze dei Jolly Rox. Anche loro hanno il magico potere di instaurare subito uno splendido rapporto con il pubblico. Ruffiani il giusto, con canzoni dotate di un bel groove e refrain di facile presa, ce la mettono tutta e i risultati sono molto ma molto buoni. Colpiscono subito con la doppietta “Shake It All”, “My Uncle Said” per poi entusiasmarci con le varie “We Are The Nite” e il singolo “Dreamers Paradise” (del 2018). Bellissime anche le versioni di “Jack And The Magic Bean” dove si sconfina in territori Aor e la finale “So We Are” (col ritornello fatto cantare a più riprese al pubblico). Prestazione maiuscola per i ragazzi dei Jolly Rox che hanno sciorinato una prestazione davvero trascinante.
Set List: 1. Shake It All 2, My Uncle Said 3. Malcom 4. We Are The Nite 5. Dreamers Paradise 6. Jack And The Magic Bean 7. Creeper 8. So We Are
Non mancano che gli headliner. Sin dall’attacco di “Magical Mystery Tour” si viene catturati dal carisma di Chip e compagni. Jason Camino e Tory Stoffregan sono due axemen di gran classe e Daniel B. Hill detta i tempi con straordinaria efficacia. Poi c’è Chip che ci conquista immediatamente grazie alla sua immensa simpatia. La scaletta prende in considerazione i primi tre album della band (con predilezione del primo omonimo del 1989), “Seven” (con l’unico estratto “Wheels”) e “Hardrock Nite” (disco uscito nel 2021 contenente cover dell’universo The Beatles). Inutile dire che i pezzi storici sono ancora quelli che suscitano più emozioni. Sarà il fatto che rappresentano per molti la colonna sonora della propria infanzia, sarà che forse a livello qualitativo quei picchi non sono più stati raggiunti ma il poter riascoltare le varie “New Thing”, “Heaven Or Hell”, “Baby Loves You” o il blues di “In The Groove” riportano a molti tantissimi ricordi. Il concerto scorre via veloce tra le cover di “Eleanor Rigby”, “With A Little Help From My Friends” (con i membri delle altre band sul palco a dare manforte agli Enuff) e si giunge alle finali “Rock N World” (pezzone che chiude “Animals With Human Intelligence”) e “Live And Let Die che mettono la parola fine al loro act. Si chiude alla perfezione uno show intenso, emozionante, dove gli interpreti hanno sagacemente condotto i loro fan in un viaggio dove è stata stimolata la loro emotività colpendoli direttamente al cuore. Concerto perfetto che indubbiamente sarà ricordato a lungo dai tanti fan accorsi.
Set List: 1. Magical Mystery Tour 2. Kiss The Clown 3. The Love Train 4. Baby Loves You 5. In The Groove 6. Heaven Or Hell 7. Jet 8. Wheels 9. Fly High Michelle 10. New Thing 11. With A Little Help From My Friends 12. Eleanor Rigby 13. Rock N World 14. Live And Let Die
Non ci resta che ringraziare gli Hogans Alley e i Jolly Rox per le loro esibizioni, il Borderline per averci accolto con estrema cortesia nel loro splendido locale, e la Big Tuna Entertainment per aver organizzato il tutto con la consueta professionalità. In ultimo un ringraziamento speciale agli Enuff Z’Nuff. Non solo per la loro prestazione sul palco ma anche per l’estrema disponibilità, l’umiltà e la cortesia dimostrate sotto. Ed un extra grazie a Chip che dopo averci autografato un nugolo di cd ci ha poi regalato e autografato regalato un poster ringraziandoci per il nostro supporto. Musicista straordinario e persona splendida, sarà sempre un piacere presenziare ad un tuo concerto.