Con un po’ di ritardo dall’uscita (29 Agosto) mi trovo a compilare queste righe recensendo l’ultima fatica degli australiani Darker Half. Premetto che li ho conosciuti solo recentemente, dato che hanno aperto alcuni concerti dei Sonata Arctica, ma andando a riscoprire la loro discografia ho scoperto che conta ben cinque full-length e due EP, iniziando dal 2006.
L’esperienza dunque ormai ventennale sfocia nel recente album, presentato come un “unione di power e thrash metal”: associazione che onestamente ho ritrovato ben poco, e per me è un bene dato che non mi sono mai sentito affine al thrash metal.
Quanto presentato è invece un power metal molto classico, di stampo americano, con frequenti inserti di heavy britannico: la maggior parte delle canzoni sono delle mid-tempo molto ariose e che non disdegnano nemmeno di fare l’occhiolino all’AOR. Questo amalgama di differenti generi rende “Book Of Fate” più interessante e in grado di fornire nuovi spunti uditivi coi successivi ascolti. Decisamente meno innovativi sono invece i pezzi più tirati, che offrono certamente varietà all’album ma non risultano essere memorabili: ricordano un po’ i Judas Priest, con tutti i pro e i contro. Ho invece sentimenti contrastanti verso la voce del cantante: non posso certamente annoverarlo tra i miei preferiti ma il suo timbro mi ricorda molto quello di altri cantanti che hanno segnato la mia infanzia, come ad esempio Ronnie Atkins (Pretty Maids, Nordic Union). Nel complesso fa una figura dignitosa e rende particolarmente soprattutto quando supportato dai cori, che aggiungono corposità all’operato.
Nel complesso, questo “Book Of Fate” si presenta come un buon disco: certamente non un capolavoro e di sicuro non offre nuove vette al genere proposto, ma si difende bene e non risulta la mera copia di qualcosa di già sentito, nonostante la saturazione del genere. Una prova molto valida dunque, che merita di essere supportata dagli amanti del power metal americano e da chi è in cerca del metal sincero e diretto, senza troppi fronzoli e artifici.
Voto: 6,5/10
Francesco “Grewon” Sarcinella
















