Avevamo lasciato (a livello discografico) ad “High Rollers” del 2018. In questi 5 anni di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, a cominciare dal ritorno alla formazione originale a tre con Meku (chitarra e voce), Steve (basso e voce) e Lele (batteria). Anche la direzione musicale vede una sterzata verso le sonorità primordiali del gruppo. Quelle grezze e cattive, che trasudano rock and roll e ti inchiodano al muro martellandoti senza pietà. Sì, perché “Hasta El Final!” da tutto in breve tempo, ti colpisce lasciandoti senza respiro come se foste un pugile messo all’angolo. Il fatto che contenga otto pezzi non è un difetto ma un suo grandissimo punto di forza. Registrato in gran parte in presa diretta per catturare la dimensione “live” (scelta ottima), si consuma in breve tempo come uno shot di whiskey ma come tutti gli shottini uno non è mai sufficiente. Quindi vi ritroverete a sentirlo in loop per molto tempo.
La partenza è subito a mille con il singolo “Bandits”, condensato del loro stile. Ritmo sostenuto, riff melodico e un ritornello gridato al cielo che ti si pianta immediatamente nel cervello. Più ragionata ma egualmente terremotante “Behind The Liar’s Eyes” con la chitarra di Meku e il basso di Steve a duellare egregiamente sostenuti dal ritmo di Lele. “Rattlesnake” è un mid tempo che trasuda blues da tutti i pori e ti avvolge con un refrain ruffiano quanto basta. “Wanderers & Saints” incarna lo spirito dei Bones. Una song semplice ma densa di atmosfera, melodica ma con gli attributi. “Sand On My Teeth” ha il magico potere di farti respirare la sabbia del deserto con quell’incedere bluseggiante ma con quello spirito southern rock che è tanto caro alla band di Ceva. “Libertad” si candida ad essere un loro nuovo cavallo di battaglia, con un bridge e un ritornello di eccellente fattura e un groove che riesce a scuotere ogni fibra del tuo corpo (tra l’altro dal vivo funziona alla grande). “To Kill Somebody” è l’ennesimo cazzotto nei denti. Un pezzo che ti costringe a tenere il tempo, che ti fa muovere e sbattere la testa. “Home” chiude in maniera perfetta con il suo spirito punkeggiante che ci riporta in mente i Demolition 23 di Michael Monroe.
Se c’era una maniera giusta per ritornare sulla scena musicale i Bad Bones l’hanno sicuramente intrapresa. “Hasta El Final!” è un grandissimo album da dove emerge il grande amore e l’immenso impegno di questi tre ragazzi che dal 2007 continuano ad andare avanti tra mille difficoltà senza mai arrendersi. Ma dopo tutto questo è la lunga strada da percorrere se vuoi suonare il rock n’roll e i Bad Bones lo sanno benissimo.
Voto: 8,5/10
Fabrizio Tasso