Gli Archangel sono band danese che debutta su Scarlet Records con l’album “Total dark sublime” un disco che cerca di miscelare più generi come horror metal, il punk e certe vene melodiche del rock. Come avere insieme Danzig, i Misfits, i Turbonegro e i nostrani Killerfreaks.
L’ascolto dell’album non è semplicissimo; nel senso che seppur diretto ha delle cose che lo rende non facilmente “digeribile”; ha delle dinamiche che non sempre colpisce fino in fondo; ci sono cose che funzionano e altre che non funzionano. Diciamo che la parte punk è quella che va, mentre il resto stenta un pochino.
E’ un lavoro a mio avviso che il suo lo fa, ma ci sono delle parti che non sono convincenti, ma credo che non lo siano già per la band e non essendo cosa che ha convinto gli Archangel sulla parte di composizione ed esecuzione difficilmente sarà convincente per chi li ascolta.
La parte che convince e che funziona diciamo che è la parte più minimale, punk e la parte punk melodica, il resto come appena accennato, è molto timido e lascia più di un dubbio; però essendo un debutto diciamo che si può tutto sommato soprassedere.
Come spesso dico essendoci un debutto, sarebbe il caso che l’etichetta possa aiutare un pochino di più su certe scelte, in modo da poter riuscire a dare un ottimo risultato per la band e per e per gli ascoltatori.
Considerando l’album nel suo insieme, quindi, se non siete appassionati e/o fans del punk, melodico o no non fa la differenza, direi che potrebbe essere un bel problema ascoltare questo album con piacere. Per gli altri, meglio passare oltre perché potreste trovarvi in un lavoro che potrebbe abbondantemente lasciarvi l’amaro in bocca; quantomeno se la band rimane con il timone puntato in questa direzione. Vedremo in futuro cosa decideranno di fare.
Se da un lato va premiata la voglia della band di proporsi e di proporre materiale loro, dall’altro il meccanismo di “piacere un po’ a tutti” funziona male. Nel senso che sono poche le band che saltano da un genere all’altro senza problemi e senza risultare stucchevoli o sconvenienti (esempio: Die Apokaliptyschen Reiter) e per ora loro non riescono a convincere fino in fondo se prendiamo il loro lavoro nel complessivo. Nel senso che il loro tentativo di andare oltre il semplice genere e provare a piacere anche ad altre platee non gli è riuscito; peccato.
D’altra parte, come già detto sopra, questo è il loro esordio ed è giusto essere un pelino meno trancianti e dare la possibilità alla band di trovare il proprio percorso senza problemi aggiuntivi.
Voto: 6/10
Alessandro Schümperlin