La passione che ci lega agli Angra ha origini lontane. Sono passati oltre 30 anni da quel giorno che entrando nel negozio di dischi di fiducia restammo folgorati dall’intro “Unfinished Allegro” subito seguito dalla mitica “Carry On”. Da allora non abbiamo più perso una data del combo carioca nel nostro paese. Certamente di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, la formazione è cambiata diverse volte e alcuni dischi non sono stati all’ altezza ma nonostante tutto abbiamo sempre seguito i nostri beniamini. L’ultimo album “Cycles Of Pain” poi ci ha convinto ed è, a nostro parere, il migliore dell’epoca Fabio Lione. Con queste premesse ci avviciniamo alla data di Paderno Dugnano (terza del tour italiano) che vede la presenza dei grandissimi Dragonhamner e di due altre realtà molto apprezzate come Black Motel Six e Great Master. Lo Slaughter Club poi si dimostra ancora una volta location perfetta per live di questa caratura.
I Black Motel Six aprono le danze con il loro groove metal unito a sfuriate thrash. La loro proposta musicale esula il trend dominante della serata, ma convince. Oltre alla violenza sonora si fanno notare interessanti linee melodiche e una compattezza di fondo che contribuisce a creare un muro sonoro di tutto rispetto. Dobbiamo dire che pur non conoscendo il loro repertorio non possiamo non apprezzare la loro grinta sul palco. Prova molto buona per la band romana che riceve il giusto tributo di applausi.
Secondi ad esibirsi sono i Great Master band storica di Venezia che, se non andiamo errati, quest’anno festeggia i 30 di attività. Forti di un ottimo album (“Montecristo”) realizzato nel 2023 riescono subito a coinvolgere l’audience con il loro power metal melodico. Specialmente in “War” esce con prepotenza l’esperienza della band. La preparazione dei musicisti è di eccelso livelli e con canzoni trascinanti come le loro non si può che divertirsi. Menzione particolare per Stefano Sbrignadello, gran singer e anche ottimo frontman. La title track dell’ultimo lavoro convince così come la successiva “Your Fall Will Come” e la cavalcata “Traveller Of Time”. “Another Story ” chiude in maniera tellurica il loro set. Grandissima band, promossa a pieni voti.
Set list: 1. Back Home 2. The Left Hand Joker 3. War 4. Montecristo 5. Your Fall Will Come 6. Traveller Of Time 7. Man From The East 8. Another Story
Sono anni che apprezziamo la musica dei Dragonhamner. Il loro classico power metal, pur non discostandosi molto dai cliché del genere, ha sempre avuto la prerogativa di coinvolgerci grazie alla potenza e alla melodia delle loro canzoni. In più la band romana ha sempre avuto dal vivo quella marcia in più che ha permesso alle loro canzoni di investire il pubblico con una forza devastante. E i Dragonhamner non deludono le aspettative con una partenza deflagrante. La bellezza di pezzi come la storica “Legend”, il groove di “Blood In The Sky”, la potenza di “The End Of The World”, la “ruffianeria” di “Children Of The Sun” e la “bella powerata” (come la definisce il singer Mattia Fagiolo) di “Silver Feathers”, intrattengono in maniera divina l’audience. Con la finale “Dragon Hammer” la band raccoglie un’ovazione di meritati applausi. Prestazione, come di consueto, importante ed impeccabile quella della band di Gaetano Amodio, splendida realtà dello scenario italiano e non solo.
Set List: 1. Kingdom Of The Ghost 2. Sickness Divine 3. Legend 4. Blood In The Sky 5. The End Of The World 6. Children Of The Sun 7. Silver Feathers 8. Dragon Hanmer
Non mancano che gli Angra e bisogna dire che l’attesa si fa sentire, dopotutto sono passati parecchi anni dalla loro ultima data in Italia. Bastano le note dell’intro “Crossing” a scatenare il pubblico, che viene subito investito da due pezzi storici come “Nothing To Say” e “Angels Cry”. La band è in forma strepitosa. Rafael e Marcelo sono due chitarristi straordinari, perfetti in ogni loro mossa, riff e assolo. Bruno e Felipe sono due motori inesauribili nel dettare i tempi alla band e insieme costituiscono una sezione ritmica poderosa. Poi c’è Fabio. Un cantante con la C maiuscola, un frontman che possiede capacità interpretativa, teatralità e carisma. Bastano una manciata di secondi e la sala è sapientemente nelle sue mani. Ci si emoziona con la bellissima dedica di “Lisbon” al compianto e mai dimenticato André Matos, si salta e ci si esalta sulle nuove “Vida Seca” (il duetto vocale tra Fabio e Rafael è da incorniciare), “Dead Man On Display” e “Cycles Of Pain”. Il tutto scorre in una perfezione quasi irreale dove la band si fonde con il pubblico regalandogli forza e traendone energia. Le varie “Rebirth”, “Morning Star” (pezzone estratto da “Temple Of Shadows”) gettano altra benzina sul fuoco della passione dei numerosi fan accorsi. Fan che durante tutta la durata dello show non hanno mai smesso di incitare i loro idoli. Grande pathos poi sulla ballad “Bleeding Heart” (con una selva di cellulari accesi a fare da coreografia), prima che “Waiting Silence” chiuda prima dei bis. Bis affidati all’accoppiata “Carry On”, “Nova Era” che chiude in un’apoteosi di stra meritati applausi.
Set List: 1. Nothing To Say 2. Angels Cry 3. Tide Of Changes – Part I 4. Tide Of Changes – Parte II 5. Lisbon 6. Vida Seca 7. Dead Man On Display 8. Rebirth 9. Morning Star 10. Ride Into The Storm 11. Cycles Of Pain 12. Bleeding Heart 13. Waiting Silence bis 14. Carry On 15. Nova Era
Si chiude quindi in modo divino una serata perfetta, dove il pubblico accorso allo Slaughter Club ha goduto di una kermesse di alto livello. 4 gruppi, ognuno con le sue peculiarità, che hanno come denominatore comune l’averci saputo intrattenere con la loro bravura. Non ci resta che ringraziare gli Angra per lo spettacolo che ci hanno elargito, Gaetano e i suoi Dragonhamner per l’accoglienza a noi riservata, le altre due band per la loro performance, lo Slaughter Club per averci ospitato e la Rock On Agency per aver organizzato il tutto con serietà e professionalità. In definitiva grande serata ricca di soddisfazioni, alla prossima!