A volte ritornano. Dopo un’assenza dalle scene durata più di vent’anni, gli Zona sono ufficialmente tornati alla ribalta nel 2023 con un singolo intitolato 200 all’ora, e ora raddoppiano con la nuova proposta dal nome Asmodeo. Un titolo criptico ed esoterico, come ci spiegheranno i ragazzi nel corso della nostra intervista, per un brano dal sapore metallico che sembra perfettamente in linea con il sound crossover e metal perseguito dalla band di Vigevano. Ne abbiamo parlato con il chitarrista Francesco “Killa” Capasso.
https://www.youtube.com/watch?v=2Qv6ICOrmVs
Ciao ragazzi! Cosa vi ha convinti a riprendere in mano il progetto Zona dopo vent’anni di pausa?
La voglia di tornare a comporre musica pesante e di tornare a provare quelle sensazioni che solo la musica hardcore ti può dare. Anche in questi anni di pausa comunque non sono mai mancate le manifestazioni di affetto da parte delle gente, e il nostro fan club nato spontaneamente, gli Zona Aficionados, non ha mai smesso di supportarci.
La formazione è la stessa di quando avevate abbandonato a inizio 2000 o la lineup è cambiata?
Della formazione di quel periodo siamo rimasti io alla chitarra e Diego alla voce. Siamo comunque io e lui i membri fondatori nel 1994. Ora si sono uniti alla band Marco Di Salvia alla batteria e Luigi Modugno, detto lo Slavo, al basso. Credo che questa sia la formazione migliore che abbiamo mai avuto.
Com’è stato riprendere a fare musica insieme dopo tutto questo tempo?
Sinceramente come se non avessimo mai smesso. Tra l’altro nella formazione attuale scriviamo tutti e quattro, e questo permette una maggiore varietà stilistica e un confronto sempre molto costruttivo tra di noi.
Asmodeo è un titolo piuttosto misterioso… che cosa nasconde?
Asmodeo è uno dei nomi del Diavolo. Il testo, sebbene possa sembrare all’apparenza permeato dal satanismo, se letto tra le righe parla di un’esperienza personale di uno dei membri della band di cui però preferiamo non parlare per questioni di riservatezza. Qualcosa si può intuire leggendo il testo ma preferiamo lasciare spazio all’immaginazione e alla libera interpretazione di chi lo ascolta.
Come vedete il tipo di sound che proponete all’interno del panorama musicale attuale? Ci sono artisti che sentite affini al vostro modo di fare musica?
Il nostro sound attualmente è contaminato dal metal, dallo stoner, dal post-rock… ma in realtà ci interessa molto poco essere catalogati in un genere e non ci sentiamo particolarmente affini a nessuno, anche se stimiamo e seguiamo tanti artisti del panorama musicale anche italiano, a prescindere dal genere musicale.
Vi sentite più vicini al mondo del metal o a quello del punk?
Bella domanda. Ti direi che siamo a metà strada ma è veramente difficile rispondere, in quanto credo che i due generi abbiamo talmente tante sfaccettature che è impossibile stabilirne i confini. Basti pensare all’hardcore che in un certo senso rappresenta la fusione proprio del punk e del metal.
Quale credete sia la cosa più difficile per un gruppo non mainstream in questo momento?
Sicuramente suonare dal vivo in condizioni dignitose dal punto di vista economico. Per una serie di fattori economico-culturali attualmente è veramente dura organizzare concerti in Italia con un buon riscontro economico e di pubblico, anche per una band come la nostra che comunque ha una storia alle spalle e che quindi riparte con un certo vantaggio.
Con due singoli in saccoccia, il 2024 presenterà qualche nuova uscita? Avete delle anticipazioni che potete farci?
Sì, certo, a metà marzo uscirà il terzo singolo col video, dopodiché ci dedicheremo all’attività live fino a luglio in giro per la Penisola. All’inizio dell’autunno uscirà l’intero album nuovo e in inverno se va tutto come deve inizieremo il tour vero e proprio di supporto al disco. Siamo molto fieri del materiale nuovo e non vediamo l’ora di farlo sentire in giro.