Martedi 1 – Mercoledì 2 Agosto – L’incertezza e la pioggia.
A distanza di quattro anni torno a calcare la terra germanica in compagnia di amici fidati con cui condivido questa esperienza, esaltante, ma estenuante e faticosa. Dopo una vera e propria epopea per recuperare i biglietti, partiamo da Brescia, stavolta diretti per il Brennero, Austria e Germania. Da svariati giorni piove a dirotto a Wacken, per cui sul sito ufficiale del festival molti comunicati : – Non partite – Non venite a Wacken sosteneteci da casa – I campeggi sono inagibili – Verrete rimandati indietro – … Capite quindi che il viaggio fin dagli albori è all’insegna dell’incertezza e del dubbio, partiamo comunque, vedremo quello che ci aspetta strada facendo. Arrivati all’altezza di Hannover, l’ennesimo comunicato : nessuno entra più. Sconforto puro, ma noi siamo comunque decisi a non tornare ed a goderci il festival… Decidiamo di fermarci a Itzoe, dove si sta allestendo un campeggio provvisorio, servito da shuttle, grazie al consiglio di un caro amico francese anch’egli veterano del festival. Una volta arrivati con lo shuttle a Wacken, è ormai pomeriggio inoltrato quando otteniamo i braccialetti/biglietto ed il sospirato posto per campeggiare. Piove in continuazione, il fango è ovunque. Ho vissuto molte edizioni del festival piovose con fango, ma mai “disagiata” come questa. Due di noi tornano a Itzoe, per prendere un furgone, caricare tende ed attrezzatura e portarla al campeggio, si puo’ campeggiare, ma non si puo entrare con i mezzi, per cui una volta scaricato tutto, bisognerà riportare il furone ad Itzoe e ritornare nuovamente con la navetta. Questo l’unico modo per restare ai campeggi vicino al festival. Appena arrivano le tende, mentre c’e’ chi fa avanti ed indietro tra le due città, gli altri montano le tende di tutto il gruppo velocemente ed al buio, in una mezza pausa concessa dalla pioggia. Nel frattempo purtroppo ci perdiamo il concerto dei Pentagram, grrrrr, che nonostante fosse nella mia scaletta iniziale di concerti da seguire, è subordinato alla priorità di montare le tende. Lo stesso vale per la mia bella reginetta DORO, ma a differenza dell’altro concerto, il suono (il volume deve essere altissimo) arriva alla grande, in quanto fatto su uno dei due palchi principali, già aperti. Peccato per quello che ci siamo persi oggi: Holy moses, Skindred, Nervosa, Battle Beast, Beyond The Black, Finntroll, Evildead, Ivory Tower, tra gli altri… Ci accorgeremo domattina che ci sono delle grosse novità in “Holy ground” il terzo palco quello che da anni era a destra dei due principali, adesso è spostato in fondo, dove prima c’erano il beer garden e il metal market, ora spostati fuori dalla vera e propria arena. Mio sentore che al terzo palco ne affiancheranno un altro nei prossimi anni, per concedere un numero maggiore di spettacoli alternativi ai palchi principali. Andiamo a dormire, questa edizione si presenta più faticosa ed impegnativa del previsto e domani si comincia.
Giovedi 3 agosto
Appena svegli, decidiamo di prendere consapevolezza con la geografia del posto, piccole spese al metal market, dove trovi veramente di tutto, una birretta (una si fa per dire), giro al villaggio vichingo, alla mia amata wasteland, e giro in paese, dove ormai da qualche anno abbiamo un compleanno da festeggiare e fare due parole in serenità, scaricando la tensione accumulata durante il viaggio, pare che tutto si sia risolto per il meglio, tende piantate in campeggio, su erba non calpestata, con i bagni e docce comode. Passiamo per i palchi mentre stanno suonando gli Ad Infinitum. Ascoltiamo quindi un paio di brani prima di continuare “la nostra passeggiata”…
Durante il pomeriggio ho anche l’onore di conoscere il mitico Marco Mendoza, (Blue Murder, Thin Lizzy, Whitesnake, Soul Sirkus, …), che in press sta presentando il suo ultimo cd. Dopo una chiacchierata molto soffisfacente, è lui che prende il mio cellulare per fare un selfie insieme. Classe, galanteria e educazione e rispetto aleggiano intorno a quest’uomo-leggenda, aumentando il suo carisma.
Vixen: Le Ragazze suonano da vari lusti un Hard/heavy ad alto livello, ecco perché cominciano loro sul Faster, dopo l’immancabile concerto degli Skyline. la band di uno degli organizzatori del festival che ogni anno apre le danze del festival. Oltre che ad essere davvero molto belle, sono ovviamente anche molto brave. Il pubblico segue comunque con un interesse relativo il loro show, molta più gente ovviamente a vedere gli svedesi Dark Tranquillity sull’altro palco poco dopo …
Uriah Heep: I dinosauri del Rock fanno sentire tutta la loro esperienza, regalandoci un 50th anniversary di tutto rispetto. Brani nuovi e vecchi si alternano affermando la supremazia e l’eleganza di questa band, che ancora a tutt’oggi, nonostante la loro età anagrafica, appare attuale. Per Box e soci il detto “too old to rock ‘n’ roll” non esiste, si concentrano solo sul “too young to die”, se vogliamo dirla col titolo di uno degli album dei loro coetanei nonché e compatrioti Jethro Tull. Loro, sempre col sorriso sulle labbra … Sto ancora cantanto la loro Gypsy…
Hammerfall: E’ ora il loro turno, paladini del ritorno dell’heavy metal a metà degli anni novanta, hanno saputo dimostrare impegno e coerenza, per questo hanno il rispetto del pubblico…. Brani da Crimson thunder si fondono per regalare ai fans “un qualcosa in più”, Reneade, Blood bound …. Seguo metà concerto da sotto il palco, il resto del loro show lo seguo mentre mi dirigo verso l’altro palco per vedere la fine del concerto dei Pennywise. La camminata infernale nel fango è comunque interrotta da un “carica il braccialetto” vera idiozia per pagare, e da birra e spaghetti cinesi, assisto quindi solo a qualche pezzo dei Penniwyse, ottima band con un seguito nutrito che calca a salta sulle assi del Louder come se non ci fosse un domani.
Kreator: Ormai di casa a Wacken, Millie e soci ci regalano ormai da anni emozioni e Thrash metal teutonico a non finire. Inutile affermare che oggi i Kreator sono una delle punte di diamante del metal tedesco e un loro concerto è una certezza di ossa rotte e qualità di altissimo livello. Ecco perché anche questo ennesimo incontro con i Kreator è altamente soddisfacente. Mi risuonano nella testa Hordes Of Chaos, Flag of hate, Pleasure to kill, Extreme aggression, alcune delle loro canzoni suonate… Il terrificante demone loro mascotte nel backdrop e manichini impiccati, sotto uno sfondo di luci rosse rendono la ciliegina sulla torta ad uno show che scatena violenza anche se loro fossero stati seduti a suonare.
Helloween: Helloween o Pumpkins united? Non importa, conta solo che è stato uno spettacolo a dir poco meraviglioso. Vederli li tutti, per l’ennesima volta, un Kay ad altissimi livelli, un Kiske stavolta senza cali di voce, (anni fa sullo stesso palco aveva steccato, visibilmente dispiaciuto poi al pubblico a fine canzone si era scusato con un “life’s a bitch” … ma questo potete andare a rileggerlo da un mio vecchio report del Wacken di quell’anno sempre qui su Giornale Metal), anzi molto bravo e preparato stavolta, degno di un Deris che nonostante non abbia ovviamente le sue capacità vocali, ha saputo “dare voce” agli Helloween nel corso dei decenni dimostrando tenacia e professionalità, nonché la voglia di mettersi in gioco, soprattutto nei primi anni di carriera nella band, e per questo “tanto di cappello”. L’ho notato solo io che il ritorno di Hansen però fa pendere l’ago della bilancia tutto dalla sua parte? Oggi il vero attore è lui, vero che gli Helloween sono “una sua creatura”, ma “mi è sembrato” di aver ascoltato addirittura un pezzo di Somewhere out in space… mancava solo che facessero land of the free e poi eravamo a posto. A parte questa piccola cosa, non lasciamoci distrarre …Perfect gentleman, i want out, future world, solo alcuni dei brani elegantemente proposti da una band preparatissima con strumentisti galattici.
Dispiace solo che quest’anno molti spettacoli che mi interessano sono in contemporanea, Perdo quindi il meraviglioso show deli Amorphis, vero che li avrò goduti una quindicina di volte, ma una volta in più non mi avrebbe certo fatto male…
E’ circa un quarto all’una quando decidiamo di fare un giro fangoso al wasteland, che troviamo “in chiusura” felice e soddisfatto di questa giornata, ma dispiaciuto di non aver visto Defleshed, Abbath, Immolation, Faun, Raging Speedhorn, Riot city e Carpathian Forest tra gli altri… Andiamo in tenda, per oggi “abbiamo dato”…
Venerdì 4 Agosto
La mattina è passata tra alzarsi un po’ tardi, purtroppo le mie 53 primavere si fanno sentire e non ti riprendi più come ai primi Wacken di circa 20 anni fa, due parole con i miei compagni di viaggio, e la mia giornata concerti comincia così… il bus navetta è l’unico modo per andare e venire dal campeggio vip alla zona press, e prima di sbagliare strada, con ‘sti tedeschi che ti fanno fare chilometri per non fare una scorciatoia da nulla, meglio prendere la navetta…
Amaranthe: ormai non hanno più bisogno di presentazioni, mi ricordo io in negozio, all’epoca del primo album, a consigliare l’acquisto del CD agli appassionati del genere. La loro formula è la stessa di quella di quando li ho visti qualche anno fa, sempre di “prima mattina” con i due ragazzi che cantano, uno sporco e uno pulito, con Elize in mezzo, soave, bellissima e dolcissima, ma anche aggressiva, pronta a difendere i suoi compagni fino alla morte. Uno show infuocato, nulla fuori posto, ma anzi li vedo in qualche modo migliorati rispetto all’ultima volta, dove c’era un pubblico vastissimo ad accoglierli, ed anche stavolta nessuna differenza, la platea che sta ascoltando il loro concerto è invidiabile per ogni band. Chi vuole puo’ anche fare il Meet and reet con loro a fine concerto…
Leaves’ Eyes:
Suonano sull’Harder i While She Sleeps, mentre io raggiungo il Louder. Sono in prima fila: li ho già visti due volte, una volta addirittura con la drakkar sul palco, ed ancora me lo ricordo quel concerto, riusciranno a fare di meglio? Dovete sapere che il “tema del Wacken di quest’anno (lo si può intuire anche dal logo) è il tema vichingo. Quindi lo show della band di Alexandre Krull, leader dei tedeschi Atrocity è anticipato da suoni di battaglia e di guerra vichinghi. I guerrieri sono sul palco quando la band esce per iniziare il prorpio concerto, che è come me lo aspettavo, ancorato alle radici degli avi, belle canzoni, le tradizioni si mischiano col sound, combattimenti di guerrieri sul palco mentre la band suona, con addirittura Alexander, che ha sul pubblico un carisma pazzesco, si presenta con una spada infuocata per uccidere i nemici. Ottima la scelta delle prime fila, da dove ho visto tutto lo spettacolo, godendomi appieno vision & sound.
Trivium:
Mi ridirigo verso il Faster. Tutti sti cambi di palco li sottolineo non per angustiarvi, ma per ricordarvi che il vostro affezionatissimo sta camminando nel fango con una sorta di pioggia alternata a sole (devo dire che oggi e ieri non c’è stata pioggia battente tutto il giorno), quindi la fatica va di pari passo col divertimento… Lo show è impeccabile, perfetto, lo sfondo colorato, mi perdo l’entrata in scena della band, per cui non so il motivo per cui Matt ha due tracolle che sostenono ogni chitarra. Lo show ripercorre gli ormai 25 anni di attività di questa band, che vidi forse per la prima volta a supporto mi sembra degli stessi Iron Maiden lustri fa… sono rimasto un po’ indietro con l’ascolto delle loro ultime produzioni, devo ammetterlo, ma canticchio anch’io i brani quando suonano le canzoni degli album di The crusade e da Ember. Non male devo dire anche i nuovi brani che interagiscono bene con i vecchi, andando a creare una buona scaletta. Molto buono anche il responso del pubblico, che vede ormai nei loro spettacoli una sicurezza, unita a precisione e massacro.
Santiano: Mai sentiti prima, ma per metterli a quest’ora su uno dei palchi principali… vado a vederli… folk country rock. Tra me e me penso: oggi per sovrapposizioni e varie mi perdo i Deicide, Legion of the damned, Bloodbath, Caliban, Solstafir, Dog eat dog, Dyin Fetus, Crematory … ma non potevano mettere adesso una di queste band, invece di farmi annoiare un’ora così a caso? Non suonano male, ma avrei preferito un’altra scaletta sui palchi principali… o probabilmente sto invecchiando io ed i miei gusti vanno in un altra direzione rispetto al main stream…. Se però penso che questa band suona prima di Megadeth e Iron maiden, mi sembra una cosa “buttata li”, ma il pubblico canta i testi delle loro canzoni, devo dire che mi sono sentito fuori dal mondo…
Megadeth: Ormai la band di Dave non ha certo bisogno di presentazioni, mentre la band sforna uno dietro l’altro canzoni incredibili con una potenza inaudita, tra me e me commento – meno male che ti hanno cacciato dai Metallica, guarda te cosa avremmo perso! Ma le sorprese non finiscono qui: Dopo qualche brano suonato, Marty ritorna a calcare il palco insieme ai Megadeth, pantaloni della tuta, con una delle sue classiche camicie senza maniche, riccioloni più che mai e tanta, ma tanta tecnica chitarristica. Sforna assoli, perfetti e mozzafiato, che furono punto di forza di RIP, e Countdown … (ma come marty chi?) rivedere l’axeman abbracciare Mustaine veramente mette emozione, soprattutto per i tanti che come me hanno goduto dei Megadeth fin dai primi dischi. Tornado , Symphony e Holy i brani consuonati, magari non in questo ordine, ma questo mi ricordo e scrivo… Grande “signore” anche Kiko, che nonostante avesse nulla da invidiare tecnicamente, ce lo dimostra con un duetto stratosferico con Marty, galantemente si fa in parte all’arrivo della leggenda e gli lascia il posto che si merita. Megadeth forever !! Lo show finisce con me che piango dall’emozione e dalla felicità come un bambino, e con Mustaine sorridente che saluta il pubblico, dopo la consapevolezza di aver nuovamente fatto uno spettacolo a dir poco esilarante, e come pochi possono permettersi di fare. Tra me e me una speranza e penso “potranno mica diventare un gruppo a tre chitarre? Ce ne sono tanti ormai di gruppi da circo con tre chitarre, uno in più o in meno… Ne vedremmo “delle belle”, con tre asce di questo calibro, ve lo dico io…. Staremo a vedere quali saranno i piani di Dave…
Iron maiden: In genere siamo sempre al centro, se non in prima fila, ma stavolta troviamo un posto a leggermente a sinistra del palco e decidiamo di goderci i “leoni” da qui! Cosa scrivere? Di uno Steve ad alta professionalità e caratura? Di un Bruce che continua a correre a destra ed a sinistra con una voce che ha influenzato e caratterizzato generazioni di cantanti non solo di heavy metal… I’m not a number, i’m a free man … Di tre chitarre che (nonostante non siano dei guitar hero) fanno la loro parte in modo eccelso, entrando per un motivo o per un altro nel gotha; Sulla vetta degli Dei dell’Olimpo ce li vedo proprio i chitarristi della vergine di ferro…
Nicko che nonostante i suoi 72 anni (mi sembra) tira ancora fucilate e bombardate da affondare il galeone più imponente. I classici (interessante la scaletta) si fondono con qualche nuovo pezzo, mentre arriva Iron maiden, che conclude il concerto …. nooooo , fortuna che Stefano e soci ci hanno riservato i Bis. Dopo i primi pezzi Dickinson chiede al pubblico se è stanco, che il popolo di wacken è sempre stato più partecipe, ma già dalla canzone dopo si ricredere subito… Interviene anche un Eddy cyborg che fa un combattimento con Dickinson con tanto di pistole a razzi, distruggendogli la postazione con tanto esplosioni ed altro… Grande concerto portato a casa con disinvoltura come sempre. Molti concerti a Wacken sono in contemporanea, o in leggera sovrapposizione. Quindi non abbiatene a male col sottoscritto se ho perso Deicide che erano segnati nella mia “lista della spesa”. Non usciamo più dall’arena dei due palchi principali, andiamo a bere e mangiare qualcosa e nel frattempo ci godiamo i Wardruna, sempre per rimanere in tema viking e poi a sprazzi i perfetti Lord of the lost, parlo in termini generici di questi due concerti, perché non li ho seguiti come avrei dovuto/voluto, ma la loro musica è stata di sottofondo per rifocillarmi e fare due risate col gruppo di amici, che quest’anno è particolarmente affiatato, anche visto come erano state le premesse…. Quindi Wardruna seguiti da lontano (metà arena) ma molto particolari ed atmosferici, con momenti veramente di alto pathos. Lord of the Lost invece li seguiamo più da sotto il palco per qualche brano. Attenti ai particolari, a tutti i particolari che vanno dal trucco, alle parti elettroniche della loro musica, non per finire al loro stile musicale, per non dire della loro tecnica. La platea è ancora piena di gente, nonostante l’ora tarda e la giornata che tende al finire, una band da tenere d’occhio, ma i più attenti lo sanno già. Sul Faster abbiamo anche assistito a due brani degli Him, fasci di colore azzurro e bianco verso il cielo, noi a prenderci un po’ di riposo… Sono già le tre passate quando torniamo alle tende, morti ma felici ci addormentiamo, domani è un altro giorno ….
In qualche parte della giornata, assistiamo anche alla presentazione del nuovo disco di Doro in sala stampa, prima di tornare ad ascoltare concerti. Lei da vicino, ovviamente non è più la ragazzina dei Warlock, ma è sempre la mia bellissima “reginetta del ballo” ovviamente borchiato !!!
Sabato 5 Agosto
Il fango è stato, mai come quest’anno, un deterrente pazzesco per non andare da un palco all’altro, o dal decidere di non andare a vedere band che magari mi interessavano meno o che avevo già visto … Masterplan, Delain, Angus Mcsix, Enemy inside, tra gli altri hanno pagato un fan in meno per questo motivo….
Marty Friedman : Dopo lo show di ieri dei Megadeth cosa puo’ ancora dare quest’uomo che ancora non ha dato? Innanzi tutto la band : due strumentisti giapponesi, una bassista incredibile, un chitarrista che è l’invidia di tutti i chitarristi, un batterista (ci tiene a dire che lui non è giapponese, mentre scherza con il pubblico). Un’ora di tecnica chitarristica per i pochi che possono suonare a questi livelli, qui si parte da un livello avanzato avanzato, per arrivare al top dell’avanzatissimo avanzatissimo, dove da una scala da uno a dieci, tutti gli strumentisti stanno sul gradino quindici…Ottimo show che ci propone un Marty (c’e’ gente, ma non moltissima) molto rilassato, meno teso da Mustaine, libero quindi di poter essere se stesso e più propenso ad interagire con il pubblico, mostrando la sua umanità e voglia di ridere
Jag Panzer: il tempo per rifocillarsi e cominciano subito i Jag Panzer. La band per chi non la conosce calca le scene fin dagli anni ottonta, suonando un metal americano, ma non ha mai avuto il successo meritato. Joey Tafolla e Chris Broderick sono due a caso che sono saliti sul carroarmato. Lo show è buono, belle canzoni, ottimi assoli, e bella voce graffiosa e pulita. Loro non più giovanissimi si sanno far valere. Il loene vende cara la pelle… Purtroppo poca gente al loro spettacolo, ma i pochi, ragazze e donne comprese cantano le loro canzoni … Ottimo !! Pochi ma buoni !!!
Biohazard: Finito lo spettacolo dei difensori del class Metal, un salto per assistere alla fine del folk metal show dei Finlandesi Ensiferum, per arrivare poi tra le prime file fra il pubblico che aspettava i newyorkesi per un pò di sano e soprattutto onesto alternative/hardcore. Tra le band che a metà degli anni novanta tenevano alta la bandiera dell’hardcore “rimbalzante” sono tutt’oggi un punto fermo e indissolubile del movimento. Un bellissimo concerto, dove si ribadisce che la fratellanza e l’unione fanno la forza. Tutti qui nonostante le intemperie, ribadisce il cantante, presentano il disco nuovo che esce a fine agosto/settembre, unitamente con i loro classici di sempre, ed è così che anch’io dopo quasi trent’anni, ricomincio ad ascoltare i Biohazard che avevo purtroppo ingiustamente dimenticato anni fa. I ragazzi saltano ancora in alto, neanche avessero vent’anni, e devo dire che il tempo corre veloce durante il loro concerto, facendo saltare anche me. Finito il loro concerto rientro un momento in area stampa, passo davanti al Faster per vedere dieci minuti di Jinjer. Grandi come al solito, avrei guardato loro, se non fosse che li ho già visti più volte e che i Biohazard me li ero completamente dimenticati. Mi ritrovo con i miei compagni di viaggio e dopo tre giorni passati a rincorrersi a vicenda trovo un caro amico e la sua compagna. Sono preoccupati perché pare che nella notte un’altra bufera terribile dovrebbe accanirsi in queste lande, sono previste pioggie torrenziali, tanto per cambiare … Dopo qualche parola si saluta e si torna a lottare: siamo gladiatori o no?
Alestorm: Io certe volte vado a vedere gruppi che so già essere di serie B/C, o che non sono proprio nelle mie corde, anche perché faccio mea-culpa quando queste band mi sorprendono positivamente. Ma quando vedo band che sono vestite tutte di verdi (a parte i Type o negative), e che escono con una papera da bagno gigante, mi sembra che vengano meno gli stereotipi del metal… Dato le premesse avete già capito che sono rimasto deluso dallo show degli Alestorm, ma anche qui la platea zeppa è in contrapposizione ai miei gusti musicali, rimango anche se staccato a vedere lo spettacolo, poi cosa puo’ alleviarmi lo strazio di un concerto così? Ve lo dico io: un concerto Death Metal.
Kataklism: Non sono tra le mie band preferite, ma la loro storia, la loro convinzione, il loro genere, anche solo la loro attitudine sono più vicini al mio modo di pensare come deve essere un concerto di metal. E devo dire che hanno spakkato di brutto !! Ottima la mia scelta di virare verso di loro. Conosco a malapena qualche nota, ma seguo il concerto con attenzione ed ammirazione. Una band che ha da dire, non si tira indietro e che appare molto più onesta e convinta di altre, in un genere che continua a proselitare figli. Capisco ora la loro abbondante discografia che invade gli scaffali del mio negozio dagli anni 90 ad ora !! In uscita anche il loro nuovo disco che viene presentato durante lo show… Grande concerto, da rivedere conoscendo le canzoni, ci sono molte sottigliezze che altrimenti vanno perse…
Possessed: Qualche brano dei Killswitch Engage, ascoltati di sfuggita, prima di passare ad uno dei “piatti forti” di oggi. Esatto !! Il personaggio e la sfortuna che lo segue la conosciamo, ma ora pensiamo solo del fascino delle canzoni del primo disco, alla bellezza di Beyond The Gates, del mini dell’epoca, del ritorno sulle scene, della potenza e cattiveria dell’ultimo album. A vederli loro sul palco a farsi da rodie di loro stessi mette un po’ tristezza: i padri del Death Metal sono sul palco a prepararsi gli strumenti. Ovviamente i “pochi” presenti al momento del soundcheck chiamano Jeff, lui sulla carrozzina e con benda sull’occhio saluta, mette sicurezza col suo carisma alla band, due chitarristi di uno spessore non immaginario, un bassista che tiene botta ed un batterista alla grande. Jeff beve birra che alterna con coca cola, mi accorgo di tutti i minimi particolari essendomi portato in prima fila… così come ascolto il concerto, brani nuovi si alternano con quelli vecchi, con una cattiveria che non è fine a se stessa, ma molto calibrata ed indirizzata. Gli strumentisti sono come dicevo sopra le righe e suonano i difficili brani con disinvoltura estrema. Grande concerto, grande prova per questa band che avrebbe meritato molto di più in termini di fama e successo.
Evergrey: Headbangers stage, Arrivo giusto in tempo per lo spettacolo, grande band di progressive metal, nonostante il gruppo svedese abbia vari album all’attivo e sia in piedi da vari lustri (e sia fantastico a mio parere) e suoni veramente bene, non ha un seguito nutrito, arrivo immediatamente in seconda fila a godermi il concerto, mentre nel palco in parte vedo i Voivod che stanno facendo i rodies di loro stessi (non c’è più religione) … il pubblico mi aspettavo veramente molto di più per una band così, sostiene comunque la band cantando tutte le canzoni, avvolgendo il concerto di un’aurea quasi magica.
Voivoid: non è la prima volta che li vedo dalla prima fila appoggiato alle transenne, ma questa volta lo spettacolo di Away è soci è devastante e perfetto. Snake ci tiene a dire tra una canzone e l’altra che sono passati quarant’anni da quando con Away formarono i Voivod, e dopo tutto questo tempo stanno suonando ancora insieme gli scappa anche un “it’s incredible”. Ovviamente le canzoni non possono suonarle tutte, ma mi accontento che abbiano suonato Fix My Heart, altra chicca: Voivod che cantavo in continuazione quando usci il primo disco, Hanno forse anche fatto Rrooaarr, provate ad andare a vedere la scaletta su qualche sito apposta… dimostrano che sono comunque uomini e non macchine: preso dall’enfasi il “nuovo” chitarrista, che prese il posto del defunto Piggy, inciampa nell’alimentazione della pedaliera, facendo ovviamente scomparire la chitarra hey, hey, hey, hey, comincia ad incitare il pubblico, che non aspettava altro, e poi dice :- Devo aspettare il ritorno del suono aspettate anche voi con me… ascoltare i voivod è come essere a casa, ti senti avvolto dal loro sound grandioso e senza tempo!
Blitzkid: A questo punto c’e’ stato un girovagare, tra le altre cose come previsto ricomincia a piovere, per cui abbiamo visto su vari palchi varie band, dai Der W ai Blitzkid. Di questi ultimi, sul palco wasteland, ci guardiamo sotto pioggia battente tutto il concerto. Sono in tre sul palco, ma fanno casino per duecento. Il basstista cantante che ha accompagnato anche Graves dei Misfits, (la loro musica ricorda un po’ il loro stile ultimo) un chitarrista che suona seduto e canta , ed un batterista che fa il suo. Uno spettacolo molto piacevole e soprattutto carico di molta energia, il bassista cantante ha molto carisma, riesce molto bene a scaldare i presenti, rendendoli parte attiva durante il concerto. Immancabile chi balla nella pozzanghera di fango con la consapevolezza che non si asciugherà molto presto, ma probabilmente la birra ci avrà messo “del suo”… Semplici, ma grande band!
Igorr: Mentre qualcuno di noi va al Faster per ascoltare i Dropkick Murphys, qualcuno rimane ad ascoltare questa band, che devo dire mi ha molto impressionato. Atmosfere, violenza, non è la solita cosa, il loro sound è da approfondire, un passo avanti anni luce ripetto a quelli che hanno suonato nel pomeriggio con la papera sul palco, anche sotto il punto di vista di una ricerca sonora molto curata e mai banale… ma nonostante questo si gente, ma avrebbero anch’essi meritato di più. Nel frattempo droni in alto nel cielo con dei laser creano i vari loghi del festival… Ancora una volta “questa gente” ci fa capire divertendosi di essere milioni di anni luce avanti… stupendo !! LA pioggia oggi? … e chi se la ricorda più, la musica, l’atmosfera e la compagnia degli avventurieri hanno fatto dimenticare anche le fatiche
Finito il concerto, ci si raduna tutti, ognuno con la sua storia da raccontare, andiamo al pulmino, ci si cambia gli stivali, i piedi ringraziano, prima tappa Itzoe per recuperare l’altro furgone. Una volta in città vediamo autobus doppi di linea che vanno verso Wacken, per prendere chi ha lasciato il mezzo li. Incredibile l’eccellente organizzazione tedesca… abbiamo tutta la notte e tutta la domenica per tornare alle nostre misere dimore, consapevoli di aver vissuto un’altra incredibile avventura… Al ritorno grandi risate senza pensieri, la tensione dell’andata è scesa, lasciando il posto alla giusta serenità che questi momenti dovrebbero avere. Dedicato, mai come stavolta, ai miei incredibili compagni di viaggio, ed agli amici che abbiamo incontrato a Wacken quest’anno!
Flavio Facchinetti