Il nuovo album “Veils Of Illumination” è suonato in modo impeccabile e supportato da una produzione di altissimo livello. Simone Mularoni, ormai un riferimento nel settore, firma il mix e il master, garantendo un suono cristallino e ben bilanciato. Tuttavia, nonostante la qualità tecnica ineccepibile, il disco fatica a lasciare un segno profondo, mancando di mordente e di quella scintilla creativa che possa catturare e coinvolgere l’ascoltatore.
Strutturalmente, l’album richiama gli ultimi lavori dei DGM, con un’impronta che potrebbe essere descritta come un ibrido tra questi e i Temperance. Tuttavia, proprio questa somiglianza con i Temperance risulta a tratti penalizzante, soprattutto per quanto riguarda le linee vocali.
Fortemente influenzate dallo stile di Marco Pastorino, risultano prevedibili e troppo scontate.
Le melodie dei refrain nei vari brani presentano una forte ripetitività, risultando molto simili tra loro e rendendo difficile distinguere un brano dall’altro. In particolare, nel pezzo “Altar of the Self”, queste melodie vengono reiterate fino alla “nausea”.
Un altro aspetto che penalizza l’album è l’eccessiva lunghezza delle composizioni (senza che ce ne sia una reale necessità) che appesantisce l’ascolto e ne compromette la fluidità. Accorciare la durata ” delle composizioni “snellendole” un pò , avrebbe forse giovato all’ascolto e al coinvolgimento in generale.
Inoltre, l’inserimento di parti vocali “urlate” appare fuori luogo nell’economia di un album che, di metal, ha ben poco. Soluzioni che funzionano nei Temperance qui risultano dissonanti, creando un contrasto poco efficace.
Detto ciò, non mancano momenti degni di nota. Il brano “Blades of Inner Battles” spicca per le orchestrazioni di qualità, capaci di aggiungere profondità e atmosfera. Anche il conclusivo “Eightfold Path” risulta un brano molto ambizioso, ma con una durata di 20 minuti, il pezzo risulta troppo prolisso; una riduzione a 10-12 minuti avrebbe permesso di mantenere il focus senza disperderne l’intensità.
In definitiva, “Veils Of Illumination” è un buon album di melodic prog-rock – un termine più appropriato rispetto a “prog-metal” – che offre momenti piacevoli ma che, nel complesso, non riesce a distinguersi all’interno di un panorama già dominato da band come DGM e affini. Perfetto per chi cerca un ascolto tecnicamente valido, ma senza troppe sorprese o innovazioni.
Voto: 7/10
Stefano Gazzola