Sono passati ben ventiquattro anni da quando uscì King Of The Kings, terzo album degli americani Tyrant, band di assoluto culto in tutto il mondo metal. Oggi finalmente si può parlare, dopo tanti anni, di un nuovo e grandioso lavoro da parte di questa intrigante realtà formatasi tra l’altro nel lontano 1978, che risponde al titolo di Hereafter. Alla voce troviamo un cantante che non ha sicuramente bisogno di presentazioni ovvero: Robert Lowe, che per chi pecca di memoria, ricordato per essere il vocalist dei Solitude Aeternus e anche per diversi anni il cantante dei sempre grandi Candlemass, oltre che aver prestato la propria ugola in svariati altri progetti. Già la sua presenza, su un album dei Tyrant dovrebbe far sobbalzare dalla sedia, in quanto conosciamo molto bene la sua particolare timbrica, che è un assoluta garanzia di profonde emozioni. Insieme ai grandi Grag May(basso), Rocky Rockwell(chitarre) e Ronnie Wallace(batteria), hanno dato vita a un grandioso album di ritorno sulle scene. Un lavoro fatto di puro amore verso un genere molto particolare che è l’heavy metal con forti influenze doom. I rintocchi delle campane con insieme una breve intro parlata, danno inizio a quello che si annuncia come una delle più interessanti release del genere. Dancing On Graves è la dimostrazione di ciò che sono i Tyrant oggi, nel 2020. Brano epico, intrigante e condotto da una voce che non accenna mai a calare d’intensità e sempre in splendida forma. Se il primo sigillo è frutto di un puro heavy metal, con la successiva The Darkness Comes, la band vola sempre più in alto, costruendo un brano che il signor Robert grazie alla sua voce, riesce a renderlo un vero gioiello heavy. Le atmosfere oscure s’impadroniscono della magnifica Fire Burns, dove riffs taglienti, mai esasperati e di chiaro stampo doom metal trovano la loro perfetta collocazione. Stesso discorso si potrebbe fare per la successiva title track, Hereafter, con l’aggiunta però di parti acustiche che aggiungono un tocco ancora più epico al brano. Ogni singola nota presente all’interno di questo nuovo disco degli americani Tyrant, ne è valsa davvero l’attesa, spasmodica di ben ventiquattro anni. Tutto questo tempo ha reso giustizia a una band che sicuramente uscirà dal settore culto per approdare a un pubblico finalmente più grande. Nonostante non abbiano messo in campo alcun tipo di modernità, decidendo di rimanere fascinosamente Old School, la band attrae e anche molto. Ci sono anche altri grandi brani dentro, come: Piece Of Mine, Until The Day, che ha un mood assolutamente irresistibile, Bucolic con un refrain davvero spettacolare. In definitiva non si può certamente scegliere quale brano sia migliore o no tra gli undici presenti, perché sono tutti sotto lo stesso e grande livello. Acquisto assolutamente obbligato anche per tutti quelli che si nutrono di puro heavy metal.
Voto: 10/10
Sandro Lo Castro