“Crash down love” è un brano molto melodico, di facile ascolto, ma davvero bello, con il quale si inizia “TMG II”, appunto la seconda fatica di questo supergruppo che ruota intorno al chitarrista nipponico Tak Matsumoto, che già in questo primo pezzo fa capire di essere un ottimo interprete della sei corde, ma poco egomaniaco, nel senso che mette la sua abilità al servizio del disco e non fa inutile sfoggio di bravura, se non è funzionale al risultato cercato, come spesso accade con altri personaggi.
Addirittura i Beatles fanno la loro apparizione in “Color in the world”, brano ovattato, dove qualche accenno metallico emerge nell’assolo, peraltro breve e semplice. La collaborazione con Babymetal, progetto nipponico che mi piace tantissimo per le contaminazioni con generi diversi che propone, genera una specie di disco-metal dal grande impatto “Eternal Flame” ed è un brano ereticamente travolgente, con cambi di ritmo inaspettati e una orchestrazione di classe. Altra collaborazione produce un brano ancora diverso, dal sapore retrò, con LiSA, rapper del sol levante, alla voce “The Story of Love”. Qui siamo nell’hard rock settantiano, come mood intendo, ma anche qui il risultato è ottimo.
Siamo di fronte a un supergruppo, che sforna il secondo disco dopo 20 anni dal primo : Tak Matsumoto, chitarra e leader di un gruppo superfamoso in Giappone, i B’z, con dei big assoluti del metal mondiale come Jack Blades al basso e alla voce dei Nightranger, Eric Martin voce dei Mr.Big e Matt Sorum dei Guns’n’Roses alla batteria, ovvero quanto di meglio si possa trovare in giro.
Un tono orientaleggiante accompagna “Jupiter and Mars”, piuttosto ordinaria nel suo sviluppo, mentre certamente i Mr.Big, non solo per la voce di Martin, sono un punto di riferimento. Atmosfere anni settanta, grazie a un campanaccio in apertura, anche per “My life” con un buon ritornello e un misurato ma efficace assolo di chitarra, con un sound riproposto anche in “The Great Divide”. Un grande giro di chitarra delinea “Endless Sky”, dai toni destinati al facile ascolto, ma con grande classe. Altro brano con tanto di “nanananana” è “Dark Island Woman” che pare estratto dal songbook dei Mr.Big più recenti, con il solito assolo molto discreto, nel senso del non invasivo, dell’anti-axe-hero Tak Matsumoto, il cui stile molto semplice è comunque davvero intrigante. “Faithful now” è piuttosto intima, con uno sviluppo decisamente rarefatto, ma mai banale, come nessuno dei pezzi proposti in questa seconda fatica di questo supergruppo che guarda verso il pubblico asiatico con esempi come questo. La finale “Guitar Hero” è leggermente più veloce e ficcante, pur muovendosi comunque in ambiti melodici e mantenendo la struttura del resto dell’album.
Voto: 7,5/10
Massimiliano Paluzzi