Il primo vagito malefico per i Sigh fu con “Scorn Defeat”, per la Deathlike Silence Productions casa discografica di Euronymous. L’album esce nel dicembre del ’93; alcuni mesi dopo la morte del “CEO” dell’etichetta. Dal 1993 ad oggi ne hanno macinata di strada i Sigh e nel 2023 escono con un live dal titolo “Live: Eastern Forces Of Evil 2022”; che fa un chiaro richiamo al, quasi, omonimo album dal vivo del 1997. Va ammesso che questo è null’altro che la registrazione del live streaming fatto, appunto, nel 2022 quindi senza pubblico presente nel luogo dello show; ma solo in presenza video.
Al contempo non parlerò di composizione dato che siamo di fronte ad un lavoro con canzoni edite e con una cover, ma se ne parlerà poco sotto.
La dinamica che questo lavoro porta con sé ha molteplici sfaccettature: da un lato abbiamo l’inserimento del nuovo chitarrista che da grande dimostrazione di sapersi muovere in modo sinuoso tra le dinamiche del cantante e polistrumentista e dei pregressi lavori, dall’altra la capacità della band di trovarsi a proprio agio in situazioni particolari come un live in streaming.
Diciamo che siamo di fronte ad un album da studio, quasi un Greatest hits, ma fatto live. Quindi la capacità di post produrre e di registrare in modo ottimale non è minimamente messa in secondo piano, anzi… se vogliamo è il punto focale dato che siamo di fronte ad accedere a quelle che sono le quattordici tracce proposte dalla band per poter fare live, pur se di fronte alla telecamera e non ad un pubblico.
Canzoni quali: “Intoitus”,” A victory of dakini”, “Inked in blood”, “Me-devil”, “The transfiguration fear”, “Kuroi kage” e “Purgatorium” dimostrano le capacità della band di andare oltre il black metal. Va ammesso che i Sigh dall’inizio erano caratterizzati da forti connotazioni di avanguardia sonora e anche via live lo dimostrano oltre ogni ragionevole dubbio; se volete sempre in queste pagine troverete la recensione di “Shiki” a questo link per trovare le dinamiche compositive tipiche della band. Menzione speciale per la cover dei Death: “Evil dead” da “Scream bloody gore”, che per altro chiude l’album.
Se volete un lavoro che possa spiegarvi in modo esaustivo cosa siano i Sigh ora, direi che “Live: eastern forces of evil 2022” vi da la specifica che cercate. Un lavoro ben gestito e una scaletta che propone materiale di qualità suonato in modo ottimo dalla band.
Voto: 8/10
Alessandro Schümperlin