Come nasce il tuo rapporto con con Fictio Solemnis e Olamot?
Il mio rapporto con “Fictio Solemnis” e “Olamot” nasce nell’estate del 2021. Ricordo che Edoardo Casini, musicista in svariati progetti e CEO di “Ultimate Music Training”, mi ha contattato chiedendomi di collaborare con due band brutal death metal di cui faceva parte. Alla mia risposta affermativa sono stato messo in contatto con Daniele Boccali, uno dei principali compositori e ideatori dei due progetti, e da lì la collaborazione è iniziata.
Inizialmente la session con i “Fictio Solemnis” ha compreso la registrazione dei brani “Astera” e “Ophiucus” presenti nell’EP “(A)ster”. Successivamente ho registrato anche il singolo “Beg for Me” e due video playthrough dei brani suonati da me nell’EP.
Per quanto riguarda gli “Olamot” al momento ho registrato un video playthrough del brano “God’s Wrath”.
Con entrambe le band sto collaborando anche come session drummer per i live.
Come ti sei formato da batterista e come è nato il tuo approccio allo strumento?
Ho iniziato a suonare la batteria nel 2010, all’età di 15 anni, spinto dalla voglia di seguire le orme del mio idolo di allora che era Joey Jordison.
Inizialmente ho alternato anni di studio con vari insegnanti ad anni in cui procedevo come autodidatta. Nonostante sia sempre stato un amante del metal, il primo approccio per me è stato più improntato su generi come il jazz e il latin, cosa che mi ha aiutato molto a sviluppare un amore per la musica a 360 gradi.
Nel 2016 mentre frequentavo il corso di ingegneria aerospaziale al Politecnico di Milano, ho preso la decisione di seguire il mio sogno e cercare in tutti i modi di diventare un batterista professionista. Ho lasciato così l’università e mi sono trovato un lavoro per poter finanziare gli studi musicali che volevo intraprendere.
Successivamente ho completato con successo il corso di “Drum Kit Performance” dell'”University of West London”, sotto la guida del Maestro Eugenio Mori, e il corso di “Music Theory” dell'”Associated Board of Royal Schools of Music”.
Dal 2018 ho iniziato la carriera di musicista professionista e ad oggi è il mio lavoro a tempo pieno. Nonostante questo partecipo tuttora a drum camp, masterclass e di tanto in tanto prendo lezioni individuali, in quanto ho molto a cuore lo studio dello strumento e desidero migliorare e imparare sempre di più per poter offrire un servizio di qualità alle band che mi contattano e agli allievi che studiano con me.
Che strumentazione hai adottato per i lavori con Fictio Solemnis e Olamot?
Per i lavori con queste due band ho usato una batteria Pearl Reference, piatti Diril, doppio pedale ACD Unlimited, trigger per la cassa On Trigger, bacchette Roll’em, battenti New Drum Percussion e scarpe Vratim.
L’audio è stato registrato nel mio studio con un set di 16 microfoni AKG e Shure.
Quali sono le tue recente apparizioni in altri progetti e quali privilegi maggiormente?
Nel 2022 ho lavorato con diverse band, sia come batterista a tempo pieno che come turnista.
Per quanto riguarda i progetti in cui suono a tempo pieno, durante l’anno ho rilasciato i singoli “The Dancer”, “Crystal Prison” e “The Servant” con la band “Defamed”, i singoli “Halo” ed “Heretic” e l’EP “Hades” con i “Clairvoyance” e i singoli “High Score” e “Unfortunately I’m Your Last Hope” con i “Roll For Initiative”.
Da session drummer invece ho partecipato all’EP “(A)ster” e al singolo “Beg for Me” della band “Fictio Solemnis”, al singolo “Demon” e all’EP “Executions” della band “Karnar” e al singolo “Escape” della band “K-usura”.
Inoltre come turnista ho avuto la possibilità di suonare in Italia e all’estero con diverse band tra cui “Alkemy”, “PRLLNKRCHN”, “An Experience” e la tribute band “Fuori Tempo Max”.
In generale è stato un anno molto intenso che mi ha regalato parecchie soddisfazioni e non vedo l’ora di scoprire cosa succederà nel 2023.
Per quanto riguarda le band che prediligo, onestamente non ho preferenze. Amo lavorare sia con le band dove suono full time che con quelle dove partecipo come turnista.
Quali sono i tuoi prossimi passi futuri?
Con i “Fictio Solemnis” e gli “Olamot” ci saranno nuove cose in arrivo. Il materiale è ancora in fase di scrittura ma è decisamente promettente, per cui non vedo l’ora di poterci mettere mano e di registrare le mie parti.
Con i “Defamed” abbiamo in programma di rilasciare nuova musica nei primi mesi del 2023, stessa cosa con “Roll For Initiative”, “Clairvoyance” e “Locus Animae”.
Inoltre con le band “Ego the Enemy”, “Putrefactlungsgrinder”, “Blue Neon”, “K-usura” e con un paio di altri progetti stiamo ultimando la fase di scrittura di nuovo materiale che potrebbe già essere rilasciato durante l’anno venturo.
Per quanto riguarda le session, nel corso degli ultimi anni ho registrato circa 60/70 brani che purtroppo non sono mai stati rilasciati. La mia speranza è che almeno parte di queste registrazioni possa vedere la luce nel 2023, incrocio le dita!
Si prospetta in ogni caso un periodo ricco di release e ne sono felicissimo.
Quali invece sono i tuoi maggiori riferimenti musicali?
Ci sono molti musicisti che ammiro e da cui traggo ispirazione. Alcuni di questi sono Kevin Paradis, Matt Garstka, Blake Richardson, John Longstreth, Giulio Galati, Cameron Losch, Lyle Cooper, Marco Minnemann, Alex Rüdinger e Jamie Saint Merat, ma la lista potrebbe proseguire all’infinito.
Ti reputi più un batterista da studio o live?
Questa è un’ottima domanda! Onestamente amo fare entrambe le cose, mi piace molto creare e registrare cose nuove e suonare dal vivo con altri musicisti. La mia preferenza dipende un po’ dal periodo, in alcuni casi trovo l’approccio in studio, soprattutto se lavoro qui da me in autonomia, più rilassante e “intimo”, in altri sento il bisogno di salire sul palco e provare quell’adrenalina e quelle emozioni che solo i live sanno regalare.
In generale penso di aver maturato una buona esperienza in entrambi gli ambiti e cerco di cogliere ogni occasione che mi capita per coltivare questi aspetti del mio lavoro.