“Dove eravamo rimasti?” ci sentiamo di avvalerci di questa famosa frase pronunciata da Enzo Tortora nel 1987 al suo rientro davanti al grande pubblico. Dopo più di 2 anni di chiusure, riaperture e live a singhiozzo finalmente si comincia a tastare la luce in fondo al tunnel. Ripartiamo quindi con i concerti e modo migliore per ricominciare non c’era. I Magnum, storica band rock inglese, mancava dai nostri palchi dal 2018. L’epoca era quella del loro magnifico album “Lost On The Road To Eternity”, al quale sono seguiti “The Serpent Rings” (del 2020, che per ovvie ragioni non è stato portato in tour) e l’ultimo capolavoro “The Monster Roars”. La curiosità di rivedere sul palco la band di Bob Catley è Tony Clarkin era altissima, come la curiosità di assistere allo show dei nostri The Price. La band italiana è la creatura del chitarrista nonché produttore e ingegnere del suono Marco Barusso, noto per le collaborazioni con moltissimi gruppi internazionali e grandi artisti italiani (in Italia ricordiamo tutti i Cayne, ma anche la storica band inglese Heavy Metal Kids).
Il loro album “A Second Chance To Rise” (uscito nel 2018) vede la partecipazione di tantissimi artisti come Enrico Ruggeri (si, avete letto bene), Roberto Tiranti, Alessandro Del Vecchio e, tra gli altri, Tiziano Spigno (attuale singer degli Extrema). Ed è proprio quest’ultimo a farsi carico delle vocals in questa piovosa giornata. L’attesa di vedere come sarebbe stato riproposto il concept (che si snoda tra i drammi dell’esistenza) era alta in quanto l’album ci aveva convinto con il suo metal contemporaneo dalle varie contaminazioni. Inutile dire che la band è stata perfetta, le capacità dei musicisti si sono espresse al massimo livello e hanno donato un’enfasi e un tiro alle composizioni dell’album che ne ha incrementato ancor di più il valore. Su tutti si erge la potente e maestosa voce di Tiziano che ha interpretato ogni canzone in maniera divina. Capita spesso che la dimensione live amplifichi le virtù dei pezzi in studio ma questa sera si sono raggiunti picchi di rara bellezza. Ottimo esempio sono “Stormy Weather”, “On The Edge Of Madness” ma soprattutto “Free From Yesterday” (originariamente cantata da Roberto Tiranti) e interpretata in maniera sontuosa da Tiziano. Le varie “Tears Roll Down”, “Lilith” e “Enemy” ci regalano poi sferzate di pura energia unite ad uno splendido pathos. In definitiva una prova di immenso valore per la band di Marco Barusso che ha tirato dritto asfaltandoci come un rullo compressore. Grande prova di una grande band, cercate il loro cd.
Nel frattempo il locale comincia a riempirsi e alla fine l’affluenza sarà ottima (anche contando la concomitanza del concerto dei Ghost al Mediolanum Forum). L’entrata sul palco dei Magnum è accolta da un boato del pubblico (anche se essere rifatta ma buono il take 2). L’inizio è da brivido con “Days Of No Trust” (da Wings Of heaven, 1988) e le recenti “Lost On The Road to Eternity” e “The Monster Roars” (title track dell’ultimo eccezionale lavoro). A farla da padrone come di consueto è la personalità magnetica e teatrale di Bob Catley, un singer che nonostante le molte primavere (ricordiamolo, classe 1947) ha ancora una carica e una vitalità come se fosse ancora un ventenne. Certo qualche sbavatura qua e là se la concede ma a queste sopperiscono la sua immensa classe e l’aiuto del grandissimo Dennis Ward nei cori. Inoltre il resto della band è da standing ovation, con Tony Clarkin a dispensare riff storici, Lee Morris e Ward a dettare il ritmo e Rick Benton (tastiere) a impreziosire il tutto con il suo magico tocco. Entusiasmano le varie “The Flood (Red Cloud’s War) da Sleepwalking (del 1992), “Dance Of The Black Tattoo” (On The Thirteenth Day , 2012) e dalla grandiosa versione di “Wild Swan”. La capacità dei Magnum di rendere le parti melodiche con maggior enfasi e indurire il sound sui pezzi più tirati trova la sua massima espressione nei grandi classici come “Les Morts Dansat”, “All England’s Eyes” e “Vigilante”. Particolare menzione per “Rockin’ Chair” che nel 1990 ci ha permesso di scoprire una band di così grande spessore. Il pubblico poi è partecipe supportando Bob e compagni durante tutta la durata dello show e quando il trittico finale “Kingdom Of Madness” (terremotante), “On A Storyteller’s Night” e “Sacred Hour” chiude nei bis, l’ovazione e la devozione dei partecipante raggiunge il suo apice. Non restano che i saluti e la abituale umanità di Catley che si sofferma a stringere mani e elargire sorrisi a tutti quanti.
Finisce qui la calata dei Magnum in Italia, una band che dopo tanti anni riesce ancora a sfornare grandi lavori in studio e grandissimi spettacoli sul palco. Non ci resta che ringraziare Bob, Tony, Dennis, Lee e Rick per le grandi emozioni che ci hanno regalato e sperare che tornino quanto prima. Un ringraziamento speciale alla Vertigo Hard Sounds, a tutto il personale del Legend Club (sempre professionale e disponibile) per aver organizzato in maniera perfetta questa data e agli amici ritrovati dopo un così lungo periodo. Keep On Rocking.
Set List Magnum: 1 Days On No Trust 2 Lost On The Road to Eternity 3 The Monster Roars 4 The Archway Of Tears 5 Dance Of The Black Tattoo 6 Where Are You Eden? 7 The Flood (Red Cloud’s War) 8 The Day After The Night Before 9 Wild Swan 10 Les Morts Dansant 11 Rockin’ Chair 12 All England’s Eyes 13 Vigilante BIS 14 Kingdom Of Madness 15 On A Storyteller’s Night 16 Sacred Hour