L’Eresia nel significato etimologico, è una dottrina che si oppone a qualsiasi verità – anche discutibile – della Chiesa. Una presa di posizione forte dunque, espressa fieramente da una band che si fa chiamare in questa maniera e che vanta un’attività negli ambienti Metal Italiani esattamente 25 anni.
Gli Eresia appunto, fieri del loro credo, nascono in una città famosa più per altro che per tematiche tabù, ossia Verona, verso la metà degli anni ’90 . Inizialmente si fanno chiamare Suicide e suonano Punk, poi il cambio di moniker e rotta verso sonorità Death Metal e la scelta voluta di cantare in Italiano.
I live condivisi con nomi importanti della scena Metal come Tankard, Distruzione, Novembre etc.., i numerosi cambi di line – up e quattro dischi pubblicati negli ultimi venti anni, hanno portato gli Eresia a farsi un’ottima reputazione tra gli appassionati di Death Metal underground. L’ultimo lavoro “Neocosmo” conferma l’ottimo status di una band che sa il fatto suo.
L’album, registrato con qualche mese di ritardo a causa della pandemia, vede la luce lo scorso dicembre per Andromeda Relix in collaborazione con Deathstorm Records.
Il neocosmo della band veneta è fatto di pezzi brutali, folli e ipnotizzanti, caratterizzati da trame sonore tipiche del Death di matrice svedese con punte di riguardo verso band come Dismember e Benediction. Le sfuriate martellanti di “La vendetta del satiro” o i cambi di tempo in “The Terrifying Void” che vede la partecipazione di Dave Ingram, cantante dei Benediction, vanno a caratterizzare un lavoro ottimo. La ritmica possente che richiama ai Cannibal Corpse (“Neocosmo”) A ciò si vanno aggiungere i testi in italiano, forse il vero punto di forza del prodotta. Lyrics che puntano a trattare tematiche importanti ispirati alla Divina Commedia piuttosto che all’Aminta di Tasso e al Paradiso Perduto di Milton.
Una vera perla che mischia sacro e profano, cosmo e terra, inferno e paradiso in un contesto sonoro che punta al Death ma strizza l’occhio anche al Thrash più estremo. “Neocosmo” ci trasporta là dove l’uomo si è fatto ingannare dal Diavolo e si è condannato all’autodistruzione. Uno spaccato del mondo che in cui stiamo vivendo certo, ma che gli Eresia hanno saputo con intelligenza e cultura, ricreare attraverso la musica che amano di più. Gliene va dato atto.
Voto: 9/10
Sonia Giomarelli