Torna band di assoluto e straordinario valore artistico. Si tratta dei Darking, band toscana, per la precisione proveniente da Piombino, di cui dal 2015 fondamentalmente non ha pubblicato più nulla di inedito. Grazie al supporto dell’ottima Underground Symphony, ecco arrivare questo Reborn, un disco fresco da un punto di vista di ispirazione di brani, ma di vecchia scuola nello stile e nell’esecuzione. La band di Agostino Carpo, che in molti ricorderanno anche per il suo passato nei Domine, ha rinnovato e non poco la band, puntando alla voce su Silvia Bientinesi, che dona un appeal differente ai brani, rendendoli anche affascinanti nel loro genere heavy/doom dalle tinte molto Black Sabbath. Ed in tutto questo si sviluppa anche la chitarra di Agostino Carpo, che si trova particolarmente in sintonia con la sezione ritmica. Molte le similitudini anche il migliore Paul Chain, in questo disco affascinante, all’apparenza prolisso, ma in modo consistente attraente ed avvolgente. Reborn si apprezza sin dalla title-track, con la successiva Darking che mostra tutto l’estro di una cantante che mette sentimento e determinazione nella sua esecuzione. The Tower Of Babel probabilmente è uno degli espisodi più riusciti, un chiaro richiamo ad un sound ottantiano che ben si sposa con le attitudini principali del gruppo, quasi in stile Iron Maiden dell’epopea Di Anno. Otto brani complessivi, tutti molto intensi e possenti, come A New Man o I Believe, dove i Darking mostrano maggiore dinamismo. Gran bel lavoro, che merita molto attenzione. Suono e produzione vintage, ma che ben si sposano con l’idea di Reborn.
Voto: 7/10
Maurizio Mazzarella