Bark band death metal belga che ha rilasciato un album dal titolo “Rambler of aeons” che è una manata in faccia di un certo livello. A livello compositivo abbiamo un lavoro di death metal compatto, con delle sfumature moderne, principalmente per quello che compete mix e master; ma entriamo più nel merito.
Scelte di campo già viste e tracciate da altri, chitarre affilate, batteria a rullo compressione, ma senza il classico blastbeat. Quindi abbiamo una batteria granitica e compatta che si avvale principalmente, ma non esclusivamente, di del mid-tempo.
Il basso, come spesso accade nel metal estremo, ha delle problematiche; Purtroppo non ci sono ampi spazi di percezione per lui, salvo alcuni punti in cui ci sono stacchi e si percepisce bene il basso; nella maggior parte dei casi si perde nelle frequenze basse delle chitarre e in quelle alte della batteria.
Voce in growl vicino al buon Petrov, degli Entombed, come alcune scelte in post produzione dell’album; ma ne parliamo tra pochissimo.
Mix e master interessante, ma comunque in linea con il genere e con un certo death svedese, e di un certo death e d hardcore costa est americana, pur essendo loro belgi. Ovviamente questo porta ad un livello ottimale per il genere e udibile per l’appassionato medio del death vecchio stile. Ovviamente la registrazione non è lasciata al vecchio metodo, c’è ovviamente un lavoro di nuove tecniche e nuove tecnologie; mixaggio e mastering hanno un loro peso, perché come accennato l’intento è di andare verso lidi passati, senza scadere nel già sentito o nel raffazzonato.
Personalmente ho trovato “Dream on”, “Messiah from hell”, “Dead man’s hand”, “Underworld”, “For a legend” e “Kid giant” molto interessanti. Menzione per “Invisible people” che è la bonus track per la versione cd.
Dategli un ascolto e valutate se le canzoni che vi ho nominato quanto sono lontane dalla vostra lista delle tracce preferite.
“Rambler of aeons” è un album che farà la felicità di parecchi deathster, specie quelli appassionati a Dismember, Entombed nonché fans di un certo sound east coast americano.
Di per se l’appeal che questo lavoro dà: è di un album dalle radici solide e ben piantate nel terreno del death anni ’90.
Se siete interessati a quel sound e a quel modo di suonare, fatevi sotto.
Voto: 7/10
Alessandro Schümperlin