“The los(t) angered sessions” nasce diciamo così abbastanza travagliato come album, dato che non è propriamente il primo album della band olandese che si chiama Anatomy of I, ma è la prima registrazione inedita in studio della band del 2005/2006.
Gli Anatomy of I prima, ovvero tra 2005 e 2006, si chiamavano Terminal eye; e durante le sessioni di registrazioni ai Los Angered Studios di Andy Larocque si sciolsero tra l’agosto 2005 e nel gennaio 2006; di fatto il chitarrista e compositore principale Michael Dorrian si trova nelle “curve” se vogliamo e a questo punto cerca di terminare quello che era iniziato.
Chiama quindi il cantante Rune Foss (Reclusion) per terminare la registrazione, che si è rivelata vana a causa dei limiti di tempo. Troviamo quindi le due tracce cantate da Rune a fine album, rispettivamente traccia dieci e traccia undici.
Durante la pandemia di covid, con un po’ di tempo libero a disposizione, Dorrian decide quindi che è il momento di terminare ciò che era rimasto in sospeso nel 2006.
La combinazione tra prog, fusion, death e black è stratosferica. Ennesima dimostrazione di ciò che penso da parecchio tempo ovvero: miscelare generi, con sapienza, è il viatico per poter proporre materiale oggettivamente fresco e fuori da stilemi triti e vetusti. Ottime le post produzioni e le scelte di mix e master. Inoltre va segnalato che Dorrian oltre a comporre, suonare la chitarra canta e completa la formazione con Edwin van den Eeden (ex-Sinister) alla batteria, Erwin Harreman (Supreme Pain) alla chitarra ritmica e Roderick Ras (Houwitser) al basso. Quello che esce, ripeto, è un lavoro che è di molto sopra le righe e ottimanete gestito e proposto.
Questo nuovo album, dopo il debutto del 2011, è un nuovo step per loro; resta il fatto che magari riuscire a fare un nuovo lavoro, in tempi più stretti, sarebbe ottimale per loro. Di fatto sono in grado di dare veramente una sferzata di aria nuova al death, ma debbono riuscire ad avere nuovo materiale a brevissimo.
Personalmente “Drowing”, il lyrics video “Malice and deceit”, “End of eternity”, “Cosmic rain” e “Banished messiah” sono pezzi cardine al mio sentimento. Vanno segnate con nota di merito anche le due tracce cantate da Rune Foss, che da sia a “Drowing” che a “Banished messiah” una vocalità particolare(Rune non usa il growl) e contestualmente una differente formula di approccio.
Concludendo ottima prova, anche se formalmente sono tracce vecchie, ed aspettiamo una nuova release da parte degli olandesi.
Voto: 8.5/10
Alessandro Schümperlin