Era il 1997 quando avemmo l’ultima possibilità di vedere gli Elegy sul palco. La data era di supporto agli Stratovarius in quel dell’Aquatica a Milano a supporto del capolavoro “State Of Mind”, il primo album con il grandissimo Ian Parry dietro il microfono. Adesso, a 26 anni di distanza, grazie al mini festival organizzato dalla Loud And Proud (grazie per averlo reso possibile) abbiamo la possibilità di poter riascoltare dal vivo una delle più grandi prog metal band (a nostro parere) degli anni 90.
Come al solito il Legend Club, la Loud And Proud e Truck Me Hard hanno organizzato questa kermesse in maniera impeccabile. A cominciare dai support act, 3 band italiane di grandissimo valore come Beriedir, Dark Ages e Noveria.
Sono i Beriedir (nel linguaggio elfico Sindarin significa guardiani) di Bergamo a dare inizio alla serata con il loro power metal melodico con inserti scream . L’album di riferimento è “Aqva” uscito nel 2022. All’inizio del loro show i suoni (non ottimali) non ci permettono di apprezzare a pieno la voce del singer Stefano Nusperli (anche ottimo tastierista). Riesce comunque ad impressionare la sua capacità di passare dal pulito all’aggressivo . Migliora la situazione dal secondo pezzo (“Of Dew And Frost”) in poi. Devastante “Departure Song”, vera e propria mazzata nelle gengive. I Beriedir hanno dalla loro di essere giovani, simpatici e potenti. “Stormbound” ci pettina per benino prima che “Moonlight Requiem” chiuda il loro set. Bravi ma a nostro avviso un poco penalizzati da suoni non proprio perfetti.
I secondi ad esibirsi sono i Dark Ages di Verona. La band di Simone Calciolari ha tutti i diritti per essere considerata una band storica. Il loro esordio avviene nel 1991 e, tra periodi di inattività e svariati cambi di formazione, arriva al giorno d’oggi proponendo i brani del nuovo album “Between Us” . La resa sonora (al top) ci permette di gustare al meglio i complicati (ma fluidi) cambi di tempo e la splendida voce di Roberto Roverselli. In effetti i suoni davvero ottimi e aumentano la resa delle composizioni dei Dark Ages. Specialmente in “Our Lonely Shelter” si apprezza la qualità di Simone alla chitarra e di Angela Busato alle tastiere. Anche la lunga “There Is No End” ci mostra una band affiatata con un Roberto Roverselli a emozionarci con la sua ottima e versatile voce. Non da meno la sezione ritmica, autrice di una prova sontuosa. Chiude “The Villain King” (dal loro ultimo lavoro) in maniera egregia. Promossi a pieni voti per la loro grande maestria nel rendere semplice quello che ai più potrebbe sembrare estremamente complicato.
Anche i Noveria non sono certo di primo pelo. Esordiscono nel 2014 con l’album “Risen” e arrivano nel 2023 pubblicando “The Gates Of Underworld “, un album potente e qualitativamente elevato dove, oltre alle influenze Dream Theater e Symphony X, c’è tanta farina del loro sacco. Partenza a razzo con brani tratti dal loro ultimo full lengh e set trascinante grazie al groove mozzafiato imposto dalle sezione ritmica. Arrivati ad “Overlord” ci sentiamo come presi a schiaffi tanta è la potenza che i ragazzi dei Noveria hanno sprigionato. Francesco Corigliano dimostra di essere sugli scudi come la coppia chitarra/tastiere. Il nuovo membro Davide Calabretta alla batteria tiene fede alla sua fama (ha suonato in una cover band dei Dream Theater) con il suo drunming potente e preciso, perfettamente amalgamato con il basso di Andrea Arcangeli. Bravissimo anche Julien Spreutels tastiera belga (e membro degli Ethernity con il chitarrista Francesco Mattei). Insomma, dritti come un treno verso la meta. Mezz’ora estremamente intensa e convincente per i Noveria.
Non mancano che gli headliner di questa edizione del Loud And Proud Fest. Ian Parry entra sull’intro “Equinox” urlando “25 years, we are back” (ultima data in Italia nel 1998 al Babylona). Ma un piccolo problema con le basi ritarda la partenza. Ian se la cava alla grande intrattenendo il pubblico fino a quando non viene tutto risolto. La partenza nr.2 è strepitosa. “Trust” e “The Grand Change” sono un’emozione unica. Il poter riassaporare il suono della chitarra di Henk e la meravigliosa voce di Parry (che tra le altre cose è anche un gran frontman) è una manna per noi fan di vecchia data. Gli highlights sono tantissimi, a cominciare dalla spettacolare versione di “Vision Vortex”, passando da i brividi trasmessi da “Take My Love”, per arrivare alla incredibile prova di Ian su “Spirits”. Proprio il cantante di Liverpool ci delizia a più riprese grazie alla sua ugola, ancora in grado di raggiungere picchi altissimi. In effetti oltre alla voce si porta dietro anche una bella forma fisica e ricordiamo che è un classe 1960. Anche i tre strumentali si inseriscono alla perfezione nella setlist dando modo a Ian di tirare il fiato. Specialmente “Anouk” ci permette di saggiare le altissime capacità tecniche degli Elegy.
In più la formazione di stasera è la migliore line up possibile. Ian ha cantato da “State Of Mind” in poi, Henk ha suonato su tutti gli album tranne gli ultimi due (dove suonò Patrick Rondat), Gilbert su “Supremacy” e “Lost” e Dirk su tutti tranne il primo. L’unico membro sempre presente è Martin al basso.
La scaletta scorre rapida tra la soddisfazione del pubblico presente e di giunge in un baleno a “Frenzy” e “Manifestation Of Fear”. Nei bis le storiche e bellissime “I’m No Fool” e “State Of Mind” mettono la parola fine (tra i grandi applausi) ad un concerto da ricordare. Sono passati tanti anni e, a conti fatti, possiamo dire che l’attesa non è stata vana. Speriamo solo che la reunion possa avere un lungo seguito perché gli Elegy ci sono davvero mancati.
Vanno quindi i nostri migliori complimenti alla Loud And Proud per la passione e la grande competenza dimostrate. Un ringraziamento sempre a loro per averci ospitato, al Legend Club e alla Truck Me Hard per aver contribuito alla perfetta riuscita della serata. Un grazie speciale a tutte le band e in particolare agli Elegy, grandi sul palco e straordinarie persone sotto. Tra autografi e foto con i fan hanno regalato sorrisi e tante parole di ringraziamento a tutti quanti. Serata da incorniciare!
Set list: 1. Equinox 2. Trust 3. The Grand Change 4. Visual Vortex 5. Take Me Love 6. 1998 (Instrumental) 7. Spirits 8. Losers Game 9. All Systems Go (Instrumental) 10. Shadow Dancer 11. Anouk (Instrumental) 12. Circles In The Sand 13. Frenzy 14. Manifestation Of Fear bis 15. I’m No Fool 16. State Of Mind