Debut album per gli svedesi Krilloan che pubblicano “Emperor Rising” per l’etichetta nostrana Scarlet Records.
Dove si collocano “musicalmente” i Krilloan ? detto che si tratta di una power-metal band, i loro riferimenti principali (se andiamo a togliere le orchestrazioni) sono i Rhapsody of fire e i Twilight Force, ma anche Blind Guardian e in parte gli Hammerfall.
Personalmente ho trovato piu’ di un’ affinita’ con i “Galloglass”, band sconosciuta alle masse (per questo la cito per ultima) che aveva pubblicato due album agli inizi del 2000 per Limb music.
Partiamo dall’artwork che rappresenta “Emperor Rising”: bello ma al tempo stesso “scontato”.
Troviamo raffigurato il classico drago con il guerriero che alza al cielo la spada, come nella migliore tradizione dei “Rhapsody of fire”; non dando troppo credito alla copertina, speravo che almeno che il contenuto musicale fosse di altro livello ma purtroppo le aspettative sono state disattese.
L’ascolto dei disco scorre piacevole, ma e’ privo di ogni “sussulto”, risulta “piatto” e non aggiunge niente a quanto gia’ fatto in precedenza dalle band sopracitate.
Essere “innovativi” in questo genere non e’ facile, ma.. per lo meno basterebbe provarci, andando ad inserire qualche elemento, un piccolo dettaglio che si differenzi dal resto delle produzioni “power-metal”, invece si tira dritto per la strada piu’ breve (e al tempo stesso “scontata”).
L’album e’ farcito di doppia cassa a manetta e acuti sparati su tonalita’ altissime, tutte peculiarita’ del genere ma prive di qualsiasi “originalita’ ” che possa contraddistinguere i Krilloan rispetto alle centinaia di band che saturano il mercato discografico.
La band e’ molto brava tecnicamente, su questo niente da eccepire, un plauso particolare al cantante Alex VanTrue (il nome sara’ “true”? o di fantasia come da tradizione ?) che riesce a raggiungere vette elevatissime come in “Stormlight” o in “Sons Of The Lion”.
Non si tratta di una bocciatura in toto, perche’ come meri esecutori sono bravi, ma non riescono a dire granche’ con questo disco che risulta “debole”, privo di qualsiasi emozione di sorta: rimandati.
Voto: 6/10
Stefano Gazzola