Sulle scene da quasi due decenni, i Cibo sono una forza della natura che mescola sonorità disparate e le spara a volumi ipersonici. Il tutto condito con testi ironici ed intelligenti, ma mai banali. Li abbiamo intervistati in esclusiva per Giornale Metal, in occasione dell’uscita del nuovo album “Muzik”. Ovviamente ne è scaturita un’intervista ai limiti del surreale, ma molto interessante!
Siete tornati alla ribalta dopo un fighissimo – ma sfortunatissimo in termini di tempistiche – split coi veneti Beelzebeat. Domanda scontata, ma non scontata. Come sono stati questi due anni? Siete riusciti a rituffarvi nelle attività della band anche in mezzo a mille difficoltà?
ciao a tutti amici del Giornale Metal!
Certamente l’uscita dello split coi mitici Beelzebeat è stata sfortunata visto tutto il pastrocchio che è capitato ma tale avvenimento globale ha toccato tutti e in ogni settore! In ogni caso la presentazione di quello split è stata solo rimandata visto che con i veneti suoneremo il 9 aprile al circolo DEV di Bologna, il 16 aprile alla casa Brancaleone di Milano e il 21 maggio a La Scintilla di Modena.
Pensiamo sia stata dura per tutti, il livello di incredulità generale è stato altissimo.
Ci sentiamo spavaldi e vi facciamo noi una domanda: se è vero che la pandemia ha portato lutti, crisi personali e interpersonali ecc.. non è forse altrettanto vero che ad oggi, tutto ciò che davamo prima per scontato possa essere meglio apprezzato? Giochi bellici tra superpotenze permettendo naturalmente. È un momento tutt’ora critico, l’umanità è ancora lontana dall’aver trovato un equilibrio per cui possiamo sentirci liberi di parlare semplicemente di musica. Muzìk in tal senso rappresenta l’utopia di un mondo unito unicamente dall’amore, dalle cose spontanee e dalla libertà di espressione. Quest’album è, come per tutti gli altri album dei cibo, un tentativo di evasione da ciò che opprime e consuma. Si tratta di un tentativo fallito poiché se diamo uno sguardo ai temi essi spesso rimandano alla stupidità umana o a un senso di inadeguatezza che é sempre rimasto lì a covare silenziosamente nei meandri delle nostre budella. La tentazione di scrivere “budelle” è stata altissima, sapevatelo.
Per finire di rispondere alla domanda diciamo che non abbiamo mai dovuto “rituffarci” a suonare poiché non abbiamo mai smesso di farlo nei periodi intermittenti in cui ci si è potuti trovare in sala. È stato un periodo in cui non abbiamo condiviso principalmente musica! Abbiamo condiviso le nostre difficoltà e ci siamo stati di supporto umano. Poi è venuta anche la musica et voilà è uscito Muzìk. Spapapapapapapappaamm!!!
“Muzik” è il vostro nuovo album. Ma pare che abbiate svelato solo una parte di esso. Come mai?
Muzìk è diviso in due parti; avevamo 10 brani registrati e inizialmente volevamo pubblicare dei singoli in digitale. In seguito il nostro ufficio stampa Gab De La Vega ci ha aiutati a fare ordine e prendere la decisione di raggruppare l’ultima registrazione pandemica in due slot. Mix e master dei primi 5 brani scelti sono stati concentrati ad hoc in vista della data di uscita e presto faremo la stessa cosa per la seconda parte prevista per maggio. Per adesso non abbiamo in programma una stampa, concentriamo le nostre energie sul suonare, registrare, pubblicare e suonare live. Se poi avverrà un bel D.I.Y o qualche etichetta vorrà stampare questo o il prossimo lavoro (al quale siamo già in corso d’opera) saremo felici felici. Abbiamo sempre visto i nostri dischi come figli e la stampa è sicuramente qualcosa di appagante per qualsiasi band.
In Muzik trovate brani inediti della formazione che ha registrato lo split coi Beelzebeat più una canzone- Abusi- che fu scritta circa nel 2007; spesso suonata live e sempre esclusa dalla scelta dei brani, abbiamo deciso di registrarla nonostante avessimo una quindicina di canzoni nuove da scegliere. Trattasi di malinconia? Secondo noi no, e un brano bello violento che ci piace suonare. Altre cose che non abbiamo mai inserito in un disco le troverete nella seconda parte! No spoiler
Che cosa troviamo in questo album? Ci sono cose che non avete mai inserito nei dischi precedenti?
In Muzik trovate brani inediti della formazione che ha registrato lo split coi Beelzebeat più una canzone- Abusi- che fu scritta circa nel 2007; spesso suonata live e sempre esclusa dalla scelta dei brani, abbiamo deciso di registrarla nonostante avessimo una quindicina di canzoni nuove da scegliere. Trattasi di malinconia? Secondo noi no, e un brano bello violento che ci piace suonare. Altre cose che non abbiamo mai inserito in un disco le troverete nella seconda parte! No spoiler
Parlando di dischi precedenti: qual’è un vostro disco al quale siete particolarmente affezionati? Come mai?
Bèh il disco a cui siamo completamente affezionati è il primo e cioè “appetibile”. Pensate che la mattina della registrazione il nostro vecchio storico bassista Federico era in ritardo. Scoprimmo che aveva centrato con la macchina un ortofrutta! Da vero eroe, nonostante dovettero intervenire vigili, polizia carabinieri e squadra speciale, si presentò in studio in stato di shock ma con un senso del dovere superiore a quello del pompiere che liberò la sacra sindone dalle fiamme della cappella guarini…e registrò!
Il successo di quell’album, dovuto al suo annuncio sulle varie fanzine cartacee esistenti in epoca 2004, fu per noi proprio come uno schianto con la macchina dentro a un negozio d’orto frutta; imprevedibile e inaspettato: 《Signora cosa le do dopo i limoni?》
《Mi dia due porri, un mazzetto di ravanelli, delle banane e…. UAAAAA GNOOOOOO!!》
KABLAAAAM!!!!!
Eravamo andati a registrare i nostri primi 7 brani ad cazzum e in realtà avevamo creato qualcosa di irripetibile, ricco dell’incoscienza e dell’energia che puoi avere solo quando non sei ancora divenuto propriamente adulto.
Siamo così legati a quel disco che i suoi primi tre brani sono nella nostra scaletta live così nell’ordine cronologico: caccia grossa, fabrizio cane antidroga e fabrizio cane campione. Il nostro bambino. Oltre a questo abbiamo ritrovato dopo anni le tracce originali e tra i prossimi progetti c’è un remissaggio e una rimasterizzazione di quel lavoro. Erano le canzoni di cinque adolescenti liberi e spensierati. Ad oggi per quanto siamo cambiati, c’è sullo sfondo la stessa passione e un entusiasmo duro a morire.
State per tornare on-the-road. Cosa significa per i Cibo suonare dal vivo? Come vivete questo momento come band? E cosa deve aspettarsi chi viene a vedervi?
Siamo già tornati! Abbiamo fatto una doppietta con gli Actionmen a Torino e a Bellaria. Loro sicuramente tra le band punk più tecniche e originali che abbiamo in Italia, dei veri mostri! Rappresentano una fusione tra Pinna, il batterista mitico degli Hormonauts e Diego e Teo che insieme formano i formidabili Cacao. Un power trio che difficilmente sarà ripetibile in futuro. Hanno appena fatto uscire un disco e dal vivo hanno suonato solo inediti; è proprio questo ciò che ci accomuna: suonare live, in maniera potente e precisa cercando di proporre qualcosa di molto personale senza per forza rispettare i canoni delle presentazioni dei dischi come fanno le band famose: l’importante è fare al meglio ciò che si sente e si ama, in concomitanza con le possibilità offerte dalle urgenze di vita lavorativa e affettiva.
Sabato 9 aprile saremo al Dev di Bologna con i Beelzebeat, quattro pazzi che sfuriano un grindabilly con contrabbasso elettrificato e demonificato. Sempre con loro suoneremo il 16 aprile a Milano(Brankaleone o Villavegan TBC poichè purtroppo ci sono stati problemi), il 7 maggio a Padova (nadir)e il 21 a Modena (la scintilla).
Chi viene a vederci deve aspettarsi degli schiaffoni di energia pura, ci sentiamo bene e stiamo suonando come mai siamo riusciti a fare nella vita, merito di un’esperienza nel genere che dura vent’anni e soprattutto del buon clima che caratterizza le nostre prove e il nostro stare insieme.
Domanda per tutti i “gear nerd”: che strumentazione usate dal vivo? E in studio, avete utilizzato strumentazioni particolari? C’è un pedalino che racchiude buona parte dei segreti del suono dei Cibo?
Ciò che caratterizza il sound dei Cibo – facendo riferimento ai nostri brani più veloci – è sicuramente un livello di distorsione basso e controllato. In Mùzik vol 1 e nel prossimo vol 2 la Gibson diavoletto/les paul dei dischi precedenti è stata sostituita da una FenderTelecaster. È più difficile suonare così ma il risultato a livello di comprensione su disco e live per noi è stato eccellente. L’ultimo overdrive usato sempre in Muzik è un OCD + proco RAT unito ad ampli Fender Bandmaster , mentre per il singolo Ciao è stato usato un pedale DOD Gunslinger dal suono più carrarmato alla mothorhead. Per ciò che riguarda il basso, il pedale di riferimento è il sansamp unito a ampeg SVT 3 pro. La batteria usata è una Rogers del 1969 ristrutturata da Salamander con l’aiuto di suo zio, pelli rigorosamente sabbiate e il pedale di riferimento per riuscire a tenere i doppi colpi senza utilizzo di doppio pedale è il metallarissimo axis con battente vater in legno. Speriamo di avere soddisfatto le nerd curiosità.
Se poteste fare uno split con un gruppo italiano (che non siano i Beelzebeat, già fatto!), e con uno internazionale, con chi vi piacerebbe farlo?
Split con gruppo italiano: Actionmen tutta la vita. E internazionale…. bè fossero ancora in piedi sarebbe un sogno con gli RKL oppure con i NOFX. Trattasi di gruppi “guida”.
Cosa prevede il futuro per i Cibo? Avete già in mente come proseguirà il 2022 per la vostra band?
Nel futuro imminente ci sono queste date e il missaggio e mastering di Muzik vol 2 che è previsto per questo maggio. Stiamo lavorando come già detto anche a un remix di appetibile e a una serie di altri brani che abbiamo abbozzato in sala prove. La cosa più importante per noi sarà continuare a suonare live, prendere la macchina, caricare gli strumenti, uscire per un po’ da Torino per entrare nella nostra zona confort primitiva legata alle vibrazioni live. Esportare un modo di suonare punk bizzarro, sulla scia della Torino HC che ci è entrata nelle vene, conoscere persone nuove con cui confrontarsi e dividere il palco, scovare l’adolescente che ti osserva interessato per poi fondare in futuro una band che spaccherà più della tua. Questo, insieme a tante altre cose piacevoli è ciò che vogliamo perchè per noi punk significa urlare di essere liberi, ribelli, unici e soprattutto pieni di ammore.